L’uscita di alcuni VIP dalla S.S. Lazio, ha permesso l’inserimento nel Club romano di giovani promettenti, ma serve un nome importante per riportare l’entusiasmo tra i tifosi…e non è detto sia sufficiente
Dal ritiro di Auronzo all’ombra delle “Tre Cime di Lavaredo“, nelle Dolomiti italiane, fino sulle strade della Capitale, gli striscioni con frasi di dissenso, a volte ironiche, dirette al patron della Lazio, Claudio Lotito, stanno diventando una costante. Così come i commenti degli stessi tifosi che viaggiano attraverso l’etere nelle radio locali che trattano il mondo della S.S. Lazio. I toni aspri e al contempo rassegnati, rivolti sempre al presidente laziale, in un rapporto tra le parti che dopo vent’anni non ha mai dato cenni di unione, stanno segnando questa nuova fase di transizione tra la Lazio di Ciro Immobile, Milinkovic-Savic, Luis Alberto, Felipe Anderson e la nuova Lazio che verrà di Mister Baroni e del DS Fabiani.
Purtroppo, Lotito non ha ben compreso, dopo tanti anni nella Capitale alla guida della società biancoceleste, che il problema non è tanto il nome altisonante da portare a casa, per conquistare i cuori dei laziali, ma il rapporto che il patron di una squadra storica come la Lazio, dovrebbe avere con i suoi tifosi, ovvero: fondato sull’umiltà, la disponibilità al dialogo, sull’atteggiamento meno saccente e sicuramente, senza le manie di presunzione di sapere tutto di tutto e sentirsi al di sopra di chicchessia.
Se solo Lotito comprendesse che parlare meno e parlare il giusto e se ammettesse che la Società biancoceleste da lui guidata, ha dei limiti in termini di investimenti, ma al contempo, producesse, supportato da un buon direttore della comunicazione, un progetto di crescita costante e continuativo, che si possa pianificare in 4/5/6/7 anni, partendo anche da uno svecchiamento come sta facendo ora, con l’innesto di giovani promettenti e una ciliegina (leader) da mettere al centro della torta; probabilmente, gran parte delle proteste cesserebbero, perché gli verrebbe riconosciuta l’umiltà, la disponibilità al dialogo e soprattutto l’attuazione di una programmazione a medio lungo termine secondo le possibilità societarie.
Ed invece, l’arroganza dimostrata dal patron Laziale in ogni occasione pubblica, come nell’ultima sua intervista dove non ha perso occasione per istigare i tifosi: “se volete Greenwood metteteci i soldi” – avrebbe detto Lotito – non fanno altro che far sprofondare nelle sabbie mobili il (non)rapporto con i tifosi che tende sempre più a deteriorarsi e questo, naturalmente, non crea armonia tra le parti, né nel nuovo gruppo che sta nascendo, con una stagione calcistica alle porte che tra poco più di un mese riprenderà il suo cammino.
E’ un vero peccato tutto questo malumore che aleggia nel quartier generale di Formello, perché, volendosi staccare un po’ dai batti e ribatti tra Lotito e la tifoseria, qualcosa di buono si intravede in casa S.S. Lazio da quando è arrivato nella Capitale il DS Fabiani.
DS ANGELO FABIANI: ESPERTO DI CALCIO E TALENT SCOUT
Angelo Fabiani, classe ’61, da agosto 2023 è il Direttore Sportivo della S.S. Lazio , ma prima ancora, nella stagione 2022/2023 è stato Direttore del settore Giovanile e il suo ingresso come dirigente nel club capitolino, ha già dato i suoi frutti: la Primavera biancoceleste ha riconquistato prima, la “Serie A” di categoria 2022/2023 e nella stagione appena conclusasi, ha sfiorato la vittoria del loro massimo Campionato.
Questo, forse conta poco per i tifosi concentrati sulla prima squadra, ma crediamo che dal basso si possa costruire un progetto solido e duraturo nel tempo, puntando sui giovani e se, in particolare la primavera biancoceleste ha saputo risalire la china e sfiorare lo scudetto di categoria, è segno evidente che le attenzioni del DS Fabiani al settore giovanile, anche ora che è salito di grado, potrebbero produrre nuovi frutti per il futuro.
Fabiani, come già detto, è stato prima Dirigente del settore Giovanile dal 05/07/2022 al 18/08/2023 e in questo periodo portò la Primavera, dalla “B” alla “A”, nel campionato 2022/2023 e successivamente, nel 2024, pur già essendo passato alla Dirigenza Sportiva della S.S. Lazio (agosto 2023), evidentemente, la sua supervisione tecnica nei confronti della Primavera, ha continuato a produrre buoni flussi, per cui gli “aquilotti” hanno addirittura sfiorato la vittoria del loro massimo campionato, perdendo in semifinale e piazzandosi, comunque, terzi: buoni risultati in due stagioni.
Ma le capacità di Angelo Fabiani, frutto delle sue conoscenze di questo fantastico sport, il calcio, ne fanno un intenditore che sa dove andare a cercare nuovi talenti e soprattutto, sa come cercare giocatori funzionali al progetto che deve sviluppare. Il miracolo della Salernitana, partita dalla Serie D e approdata in Serie A, porta il suo nome.
Siamo abituati a sentire sempre parlare di nomi altisonanti che in molti casi hanno anche rappresentato dei flop per diversi club, questo perché in un calcio che sta diventando sempre più veloce, la prestanza fisica e la freschezza dei giocatori sono elementi determinanti per il successo di una squadra, più dei nomi dei singoli giocatori.
Con questo non vogliamo dire che non ci sia bisogno di “leader” in mezzo al campo, con esperienza e qualità, ma i Leoni spagnoli hanno dimostrato che una squadra giovane con tante promesse nel suo organico, può battere anche club più blasonati, come Inghilterra, Francia, Germania.
E allora, la speranza è che in questo nuovo ciclo appena iniziato, Angelo Fabiani possa aver avuto l’intuito giusto in un calciomercato laziale, che non presenta nomi che fanno tanto rumore (l’unico che si è fatto è quello di Greenwood) ma nomi di giocatori che con le loro caratteristiche sono funzionali al gioco di Baroni con il quale sembrerebbe aver trovato subito un’ottima intesa.
E ci piace immaginare che proprio questo binomio, Baroni-Fabiani, possa essere la carta vincente quest’anno della S.S. Lazio, anche se, per completare il quadro, non possiamo esimerci dal pensare che l’inserimento di una “figurina” importante nella nuova Lazio che sta nascendo, rappresenterebbe il miglior incentivo per tutto l’ambiente e per i traguardi che si vogliono perseguire.
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