La Lazio va sotto dopo soli tre minuti dall’inizio della gara ma poi sale in cattedra e la ribalta, siglando un tris e prendendo anche due legni
Cominciamo da qui: orrendi e indicibili i cori che ieri una parte della tifoseria ha rivolto al patron della Lazio, Claudio Lotito. Si può contestare tutto ed è giusto farlo, ma una contestazione dovrebbe sempre presentare i segni di una comunità civile e sportiva. Invece, nel corso della gara contro il Venezia abbiamo dovuto ascoltare le ennesime proteste fuori luogo e non per il fine per cui vengono manifestate pubblicamente verso chi reputano responsabile di una gestione non all’altezza, ma per i contenuti non replicabili, che hanno dimostrato ancora una volta come una parte dei tifosi faccia fatica ad adeguarsi al principio nobile su cui questa società è stata fondata: quello dello sport e della sportività, dando origine all’indiscusso Stile S.S. Lazio 1900.
Fortunatamente, come dice Claudio Lotito, chi si macchia di tali atti perseguibili anche giudizialmente, rappresenta la minoranza rispetto al grande popolo corretto che la S.S. Lazio 1900 è in grado di esprimere. E ieri il popolo laziale ha risposto alla grande alla prima di campionato dei biancocelesti, portando sugli spalti dello Stadio Olimpico nella Capitale, una buona presenza di tifosi.
Tralasciando i fatti negativi che hanno visto coinvolta parte della tifoseria, creando un neo sulla buona prestazione in questo primo incontro di campionato della Lazio, veniamo a commentare la gara contro i veneziani.
Dopo pochi minuti, probabilmente colti dall’emozione per una cornice di pubblico importante, i ragazzi di Mister Baroni ballano un po’ in difesa e regalano un vantaggio inaspettato agli ospiti che passano appena dopo tre minuti dal fischio d’inizio del match.
Ma la capacità e la caparbietà dei biancocelesti (crediamo che quest’anno vedremo spesso una Lazio aggressiva e in pressing) hanno dato ragione agli undici laziali in campo in quel momento e al minuto 11° della prima fazione di gioco, Castellanos approfitta di un’incertezza del difensore del Venezia, gli ruba palla e presentatosi davanti al portiere avversario, lo trafigge con una rasoiata a fil di palo alla destra dell’estremo difensore veneziano, riportando la gara in equilibrio, in ragione del punteggio (1-1).
Ma la Lazio ha gamba e mette alle strette il Venezia, andando vicino al gol del raddoppio, dal 15° al 39° in più di un’occasione con Castellanos e Zaccagni, fino a quando l’impegno e la caparbietà messi in campo dai ragazzi di Mister Baroni, vengono premiati: è il 42° quando ancora una volta “l’aquila laziale” Castellanos, da vero rapace, anticipa in area Sverko su un traversone proveniente dalla destra che induce al fallo il suo avversario. L’arbitro non ha dubbi e assegna il rigore che il nuovo capitano della S.S. Lazio, Zaccagni, trasforma con freddezza olimpica. Il sorpasso è stato effettuato ed ora i biancocelesti possono andare negli spogliatoi più tranquilli, a prendere un tè (freddo in questo caso viste le temperature), per ripresentarsi in campo nella ripresa e completare l’opera di questa prima gara della nuova avventura biancoceleste.
E infatti, nonostante qualche sbavatura difensiva (normale ad inizio stagione) la Lazio nella ripresa è riuscita a chiudere la gara con un netto tre a uno. Terzo gol arrivato all’81° da una bella azione manovrata sulla destra, dove un ispirato Guendouzi, mette una palla in verticale sulla linea di corsa di Lazzari (tornato ad essere la freccia che conoscevamo) che arrivato quasi a fondo campo, mette un traversone teso e forte in area di rigore che trova la deviazione nella sua porta di Altare, per il definitivo 3 a 1 laziale.
Un organico, quello organizzato da Mister Baroni, dal DS Fabiani e dalla Società, nella persona di Claudio Lotito, che presenta interessanti prospettive future. Se il buongiorno si vede dal mattino, possiamo dire che i biancocelesti hanno iniziato con il piede giusto.
Questo non significa che ora saranno tutte rose e fiori e che Lazio e Verona, le uniche a vincere nelle prime otto gare in programma alla prima giornata di campionato (mancano ancora due gare per completare il quadro Lecce-Atalanta e Juventus-Como), arriveranno tra le prime cinque a fine stagione, ma qualcosa nella fase di precampionato e in questo match ufficiale di inizio anno, i biancocelesti ce l’hanno data su quanto dovremmo vedere in campo nelle prossime gare (almeno è quello che sperano tutti i i tifosi laziali): corsa, umiltà, partecipazione attiva al gioco, aiuto reciproco, velocità, verticalizzazioni, pressing e soprattutto, diversi tiri verso la porta avversaria.
A questo vogliamo aggiungere la capacità di non scomporsi anche dopo aver preso un gol a freddo e se ricordiamo bene, questo è accaduto anche in occasione della gara amichevole contro il Southampton, in Inghilterra, dove dopo 5 minuti dal fischio d’inizio della gara la Lazio subiva il gol dello svantaggio siglato da Brereton, ma poi al 32° Castellanos ha riportato in equilibrio il punteggio.
E per essere pacatamente ottimisti (come è giusto che sia) i biancocelesti hanno disputato le gare di precampionato senza mai perdere e confermando il suo bomber centrale in buona forma, tant’è che ieri Castellanos si è ripetuto colpendo due legni, siglando il gol del pareggio e procurandosi il rigore per il momentaneo vantaggio di 2 a 1. Ottimi numeri per il giovane che ora non ha più il peso di un mito, il grande Ciro Immobile ed evidentemente, gioca con la mente sgombra da possibili condizionamenti psicologici. Il ragazzo i numeri ce li ha ed anche molto tecnico, veloce, agile e tira spesso in porta.
Ed ora testa alla prossima gara, quando la Lazio sarà ospite sabato prossimo sul campo dell’Udinese, inizio del match ore 18:30. Un test, quest’ultimo, più impegnativo che ci dovrà dare ulteriori indicazioni sul cammino della S.S. Lazio 1900.
Le dichiarazioni degli allenatori nel post-gara
BARONI – “La squadra era vogliosa e desiderosa di questa prestazione. Non siamo partiti nel migliore dei modi, questo aumenta i complimenti che devo fare alla squadra. C’è da lavorare ma ho visto cose interessante, ringrazio particolarmente anche il pubblico per come ha sostenuto e accolto la squadra. Non era in discussione ma abbiamo bisogno di energia in questo momento. Ci sono delle difficoltà preventivabili ma la squadra le ha risolte bene”.
“Devo ringraziare i tifosi, poi spetterà a me dimostrare sul campo. Sono pronto, lo sono fin dall’inizio. Ho sempre parlato della lazialità, la ricordo. Il senso di squadra è quello che dobbiamo avere: aiutarsi, essere disponibili, essere una squadra che si spende. Undici calciatori con una sola anima, è un qualcosa che non deve mai mancare. Sono quelle emozioni che la squadra deve sempre lasciare sul campo”.
“Perché ho scelto dall’inizio Dele-Bashiru? Perché ha grandi potenzialità. Ci sono dei ragazzi giovani che vanno anche fatti sbagliare e vanno messi in campo, perché solo il campo li migliora. Lui deve ancora migliorare tanto ma oggi ha dato una bella prova. Sono contento di lui e di tutta la squadra. C’è stato quello spirito che chiedevo, devo complimentarmi con la squadra”.
“Noi lavoriamo per un calcio dinamico e d’aggressione ma anche di palleggio, abbiamo bisogno di dominare la partita. Ed è un aspetto che possiamo ancora migliorare, ci stiamo lavorando. Ma oggi la squadra l’ha saputo fare, loro avevano velocità sia sui quinti che sui trequartisti con un sistema un po’ complicato da affrontare. Abbiamo corso bene in avanti con i difensori, recuperando palloni importanti. Dev’essere un aspetto del nostro DNA“.
“La squadra deve sempre rimanere con del potenziale offensivo. Abbiamo cambiato i tre attaccanti perché c’è bisogno di corsa e di pressione. Avevamo perso un pochino di energia sugli esterni, i cambi ci hanno aiutato a portare la prima pressione, che è obbligatorio che la facciano gli attaccanti”.
DI FRANCESCO – “Abbiamo avuto un ottimo approccio, poi abbiamo messo in difficoltà la Lazio. Dopo il gol subito è cambiata la partita, ci siamo abbassati troppo ma va sottolineata anche la qualità dell’altra squadra. Nel secondo tempo abbiamo dato l’impressione di poter pareggiare poi la Lazio con giocatori di gamba in ripartenza può essere pericolosa. Peccato per il 3-1“.
“Siamo in crescita, è cambiato il campionato. Voglio una squadra che abbia coraggio, senza ci si abbassa e si mettono squadre in modo di farti male. Voglio che i ragazzi abbiano l’idea e la convinzione di far male agli avversari. Ci sono cose da affinare, come completare la squadra. La società lo sa e sta lavorando bene per migliorare”.
“Noi dobbiamo completare la squadra, io sono soddisfatto del lavoro di questi ragazzi che sono entrati e che hanno poca esperienza in Serie A. Approcciare all’Olimpico non era facile, i ragazzi devono avere coraggio ma sono contento di quello che hanno fatto eccezion fatta per gli errori individuali”.
“Volevo andare a riprendermi ciò che immeritatamente ho perso lo scorso anno, sono convinto di andarmelo a riprendere quest’anno“.
“Castellanos non mi ha fatto bene ultimamente. La Lazio ha messo dentro giocatori di gamba, le scelte fatte sono quelle giuste per dare la possibilità a dar fastidio a squadre importanti. Ma di alzare il livello di gioco e di intensità lo dico anche i miei, ma i cambi fatti della Lazio erano pieni di qualità”.
Il tabellino della gara
LAZIO (4-3-3): Provedel; Lazzari, Casale, Romagnoli, Marusic; Guendouzi (87° Castrovilli), Rovella (64° Vecino), Dele-Bashiru; Noslin (76° Isaksen), Castellanos (87° Pedro), Zaccagni (76° Tchaouna).
A disp.: Mandas, Furlanetto, Hysaj, Patric, Tavares, Pellegrini, Cataldi, Dia.
All.: Baroni.
VENEZIA(3-4-2-1): Joronen; Altare, Svoboda, Sverko; Sagardo (53° Pierini), Andersen (85° Raimondo), Duncan, Zampano; Oristanio (53° Haps), Ellertsson (69° Crnigoj); Gytkjaer (85° Lella).
A disp.: Grandi, Filip Stankovic, Lorenzo Lucchesi, Issa Doumbia.
All.: Di Francesco
Arbitro: Tremolada
Marcatori: 3° Andersen (V), 11° Castellanos, 43° Zaccagni (L), 81° aut. Altare (V)
Ammoniti: Castellanos (L), Haps, Sagrado (V)
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