Nel 2024 gli italiani sembrano avere maggiore fiducia nell’acquisto della casa. A dirlo l’indagine di Fimaa-Confcommercio sul mercato immobiliare residenziale nel nostro paese del primo quadrimestre dell’anno.
Rispetto all’ultimo trimestre del 2023 si è infatti registrata una netta ripresa e anche gli operatori immobiliari intervistati sono più positivi verso il prosieguo dell’anno.
Come sarà il mercato immobiliare del 2024
Per analizzare il mercato immobiliare 2024 partiamo innanzitutto dai prezzi. Poco più della metà degli immobili venduti registreranno un aumento del 2,2%. Ciò significa che i prezzi si manterranno pressoché stabili. C’è tuttavia da considerare che si viaggerà su due binari differenti per quanto riguarda gli edifici già esistenti e il nuovo. Secondo le stime, le abitazioni esistenti sono aumentate dello 0,4%; mentre le abitazioni nuove hanno avuto una crescita di valore del 5,6%. A spingere il mercato, per oltre il 50% delle persone intervistate, è stata soprattutto la fiducia in un calo dei tassi sui mutui e la possibilità di mettere a reddito la casa in zone con molta richiesta (32,5%). In quest’ultimo caso sono quindi gli acquisti in luoghi molto frequentati a guidare le vendite e questo in futuro farà salire anche le richieste di ristrutturazione di case a Roma, tra le città con un’elevata densità abitativa e che ha alte richieste per turismo o affitti brevi. Sebbene i costi siano più alti rispetto ad altre città italiane, rimane ferma la convinzione di poter rientrare dell’investimento in poco tempo.
Perché si acquista
Il parco immobiliare italiano è obsoleto e questo si sa. La maggior parte degli edifici è stata infatti costruita più di 40 anni fa e, in vista delle nuove normative, in molti stanno lavorando sulla ristrutturazione per avere più chance di vendita. Il 10% delle persone che desiderano comprare casa vorrebbero infatti puntare su una casa green per risparmiare sulle spese di gestione, mentre un altro 7,2% attende un aumento di prezzo. Questa ambivalenza è determinata anche dal fatto che in Europa si spinge per ammodernare gli edifici in vista degli obiettivi dell’Agenda 2030. In Italia con la direttiva europea per le case green 7 famiglie su 10 dovranno ristrutturare casa e sono previsti aiuti economici dello Stato solo per le famiglie che avranno minori disponibilità economiche. In alternativa bisognerà organizzarsi con progetti di riqualificazione da finanziare con gli istituti di credito.
I punti deboli delle compravendite
Proprio alla luce dell’aumento delle ristrutturazioni, dettato come anticipato anche da esigenze normative, tra i punti di debolezza evidenziati dagli operatori immobiliari ci sono proprio i costi elevati per la ristrutturazione, indicato dal 31,4% del campione, segue con il 23,9% il basso potere di spesa delle persone, la maggior parte delle quali ha stipendi non commisurati ai bisogni e in ultimo le preoccupazioni per le imposte introdotte dall’ultima legge di bilancio (22,2%).
Il mercato delle locazioni
Il report Fimaa-Confcommercio ha considerato anche il mercato delle locazioni. A una diminuzione dei contratti dell’1,6% fa da contraltare l’aumento dei canoni, che nel 2023 sono cresciuti del 4,4%. Secondo le stime, per il secondo quadrimestre del 2024, la domanda di appartamenti in locazione sarà molto alta secondo il 68,5% degli intervistati e l’offerta potrebbe non tenere il passo. Dal punto di vista dei contratti, invece, la maggior parte degli addetti ai lavori ritiene che si prosegua con il trend 2023: diminuzione del numero di contratti e innalzamento dei canoni mensili.

