(Meridiana Notizie) Lunedì 9 settembre 2024 – Egon Schiele (1890-1918) è considerato uno dei più importanti esponenti dell’Espressionismo austriaco, noto per il suo stile provocatorio e visionario, che rompeva con le convenzioni artistiche del suo tempo. Schiele ha vissuto una vita breve e intensa, caratterizzata da una profonda introspezione e da un’ossessione per la rappresentazione del corpo umano e della psiche.
Nato a Tulln, vicino Vienna, Schiele mostrò fin da giovane un talento eccezionale per il disegno. Studiò all’Accademia di Belle Arti di Vienna, ma preferì l’influenza del suo mentore e amico Gustav Klimt. Schiele, infatti, fu profondamente influenzato dalla Secessione viennese, ma sviluppò presto uno stile personale, con un uso drammatico delle linee, delle forme distorte e di una cromia cupa e vibrante.
Le sue opere, spesso raffiguranti figure magre, volti tormentati e pose sessualmente esplicite, suscitavano scandalo nella società conservatrice dell’epoca. Attraverso i suoi dipinti, Schiele esplorava temi come l’erotismo, la morte, la solitudine e l’angoscia esistenziale.
Nel 1912, Schiele venne arrestato con l’accusa di aver sedotto una minorenne che posava nel suo studio, poiché alcuni dei suoi disegni ritraggono modelli giovanissimi in pose provocanti. L’esperienza segnò profondamente la sua visione artistica, rendendola ancora più cupa e ossessiva.
La sua carriera artistica, però, fu tragicamente breve, in quanto morì a soli 28 anni, vittima dell’epidemia di influenza spagnola, appena tre giorni dopo la morte della moglie incinta. Nonostante la sua breve vita, Schiele lasciò un’eredità indelebile nell’arte del XX secolo, influenzando numerosi artisti successivi.
Schiele è ricordato come un artista che, attraverso l’eccesso e la trasgressione, seppe cogliere l’essenza più cruda della condizione umana.
(A cura di Lucrezia Maria Piscolla)