A cura di Carol Agostini
Il binge drinking, ovvero il consumo rapido ed eccessivo di alcol, è in aumento soprattutto tra i giovani italiani. Secondo l’Istituto Superiore di Sanità, nel 2023 il 17% dei giovani tra i 18 e i 24 anni ha ammesso di praticare binge drinking, una percentuale che rappresenta un serio rischio per la salute pubblica. Ma quali sono le cause di questo fenomeno e quali le sue conseguenze?
Cause del binge drinking
Il binge drinking nasce da una serie di fattori complessi. Tra questi, la pressione sociale è senza dubbio uno dei principali motivi: tra i giovani, bere grandi quantità di alcol in occasioni sociali è spesso visto come un rito di passaggio o una competizione tra amici. In molti casi, le bevande alcoliche vengono percepite come un mezzo per socializzare, un fattore che, soprattutto nei contesti di gruppo, spinge i giovani a bere senza limiti.
La disponibilità economica e la facilità con cui i giovani possono accedere agli alcolici giocano un ruolo determinante. Nei locali notturni e nelle discoteche, spesso si trovano offerte speciali o “happy hour” che rendono particolarmente economico l’acquisto di superalcolici. A questo si aggiunge la crescente influenza dei social media, che incoraggiano comportamenti rischiosi legati al consumo di alcol, come nel caso delle cosiddette “alcohol challenges” virali.
Le conseguenze per la salute
Il binge drinking può avere effetti devastanti sulla salute. Le conseguenze a breve termine includono l’ubriachezza acuta, che porta a una perdita di controllo con conseguenti rischi di incidenti, episodi di violenza o comportamenti impulsivi. In casi estremi, può verificarsi anche un avvelenamento da alcol, che richiede un intervento medico immediato.
A lungo termine, i giovani che praticano binge drinking possono sviluppare una serie di gravi patologie. Il consumo eccessivo di alcol può danneggiare il fegato, portando a condizioni come la cirrosi epatica. Inoltre, aumenta il rischio di problemi cardiovascolari, dipendenza da alcol e problemi cognitivi. Le statistiche mostrano che molti dei giovani coinvolti in incidenti stradali o episodi di violenza durante i fine settimana sono spesso sotto l’effetto di alcol
Secondo i dati del Ministero della Salute, nel 2023 circa il 24% degli uomini e il 10% delle donne tra i 18 e i 34 anni ha dichiarato di aver partecipato a episodi di binge drinking almeno una volta nell’ultimo anno. Questo rappresenta un trend in crescita preoccupante, che dimostra quanto il binge drinking si stia radicando nelle abitudini delle nuove generazioni.
Il problema non è isolato all’Italia. A livello europeo, il binge drinking è una piaga che colpisce diversi paesi, soprattutto quelli del Nord Europa, dove le abitudini legate al consumo di alcolici sono più consolidate. Tuttavia, anche in Italia, dove tradizionalmente il consumo di vino è parte di una cultura più moderata e legata ai pasti, si assiste a un cambiamento: i giovani tendono a preferire superalcolici rispetto al vino, in cerca di un’ebbrezza più rapida e intensa.
Un altro dato interessante è il declino del consumo di vino tra i giovani. Se un tempo il vino rappresentava una parte importante della cultura italiana, oggi i giovani preferiscono cocktail o superalcolici, ritenuti più “alla moda”. Il vino, bevanda legata ai pasti e spesso associata a contesti familiari, non trova più spazio nelle serate dei giovani, soprattutto in quelle dedicate al divertimento notturno.
Questa tendenza riflette una trasformazione culturale significativa. Il vino, simbolo di convivialità e parte integrante della dieta mediterranea, è sempre meno presente nei comportamenti dei giovani, sostituito da bevande più forti, consumate per lo più in contesti di gruppo e in modo eccessivo.
Non è solo un problema di salute, ma anche sociale. Gli incidenti stradali legati all’alcol sono aumentati del 20% tra i giovani durante i fine settimana, e i costi sociali di questo comportamento sono enormi. Ospedalizzazioni, interventi di pronto soccorso e incidenti mortali rappresentano solo la punta dell’iceberg. Anche la qualità della vita dei giovani che abusano di alcol viene compromessa, con ripercussioni a lungo termine sul loro benessere psicofisico.
Risposte istituzionali
Il Ministero della Salute ha avviato diverse campagne di sensibilizzazione per educare i giovani sui rischi del binge drinking. Tra le principali iniziative spicca la campagna “Bere Responsabilmente“, che mira a promuovere un consumo più consapevole e responsabile degli alcolici. Le scuole e le università, in collaborazione con le istituzioni sanitarie, sono state coinvolte in programmi educativi che trattano temi come la prevenzione dell’abuso di alcol, l’adozione di stili di vita sani e l’importanza della moderazione.
Oltre a queste campagne, sono state introdotte normative più rigide riguardanti la vendita di alcolici ai minori di 18 anni e l’aumento dei controlli nei locali notturni. Tuttavia, queste misure non possono essere sufficienti senza un cambiamento culturale profondo che faccia riflettere i giovani sui pericoli del binge drinking e sui valori di una vita sana ed equilibrata.
Questo fenomeno tra i giovani è una sfida complessa che richiede un approccio coordinato da parte delle istituzioni, delle famiglie e della società. Educare i giovani a un consumo moderato e consapevole di alcol è fondamentale per contrastare una tendenza che sta portando a conseguenze sempre più gravi sulla salute pubblica. Solo promuovendo valori come la responsabilità e la consapevolezza sarà possibile ridurre i danni legati al consumo eccessivo di alcol, e allo stesso tempo preservare una cultura del bere che valorizzi la qualità, la moderazione e il rispetto per il proprio corpo e la propria salute.