I biancocelesti dominano la gara contro il Ludogorets costringendolo nella propria area per quasi tutto il match, ma non vanno oltre il pareggio a reti inviolate
- articolo di Massimo Catalucci
La Lazio ieri sera, nella quinta gara di Europa League, non è riuscita a trovare il pertugio giusto per trafiggere la difesa dei bulgari del Ludogorets, che per quasi tutta la gara si sono chiusi a riccio nella propria area di rigore, difendendo la propria porta dagli attacchi continui dei biancocelesti.
I ragazzi di Mister Baroni hanno provato in tutti i modi e per tutta la gara, aumentando anche i ritmi nel secondo tempo, in particolare nell’ultima mezzora, a penetrare il muro creato dagli avversari che, sinceramente, con una classifica generale che li vedeva ad un solo punto dopo quattro giornate, non si comprende a cosa gli servirà questo pareggio conquistato a Roma.
Una gara dove il copione era già scritto: la Lazio che attacca e il Ludogorets che si difende, ma assistere alla completa rinuncia a giocare da parte dei bulgari, è stato deprimente per chi ama il calcio e in aggiunta non ha permesso in tal senso di esaltare le qualità della squadra allenata da Mister Baroni che in tutta la gara, per una barriera umana ammassata nella propria area di rigore, è riuscita nel secondo tempo, quando la pressione biancoceleste è aumentata ulteriormente, con un tiro da fuori a colpire la traversa con Guendouzi all’86°, a portiere battuto.
In realtà c’è anche da dire che la gara non è stata diretta bene dall’arbitro Strukan, che ha negato un rigore evidentissimo provocato dai bulgari ai danni di Isaksen. Penalty che non ha concesso neanche dopo la rivisitazione delle immagini al monitor del VAR.
Comunque, un punto che, crediamo sia utile solo alla Lazio che rimane in vetta alla classifica generale di Europa League ed anche se in condominio con l’Atletico Bilbao e l’Eintrach per la differenza reti è ancora prima da sola.
Ed ora, ci si rituffa subito nel campionato italiano, perché domenica prossima i biancocelesti sono attesi dal Parma di Mister Pecchia, per continuare il proprio cammino in Serie A e soprattutto per perseguire obiettivi stagionali importanti.
Le dichiarazione degli allenatori nel post-gara
BARONI – “Sono incontri da sbloccare prima, altrimenti ti innervosisci. Mi dispiace che, in una partita in cui siamo sempre stati nella loro trequarti, abbiamo finito noi con sei ammoniti e loro con due. Sono le classiche partite fastidiose, senza ritmo, in cui serve una giocata“.
“Dalle immagini potete vedere come l’arbitro sia andato al Var già convinto di non darci il rigore, scuoteva subito la testa” – queste le osservazioni di Baroni sul rigore non dato alla Lazio.
“Nel primo tempo abbiamo mosso palla lentamente contro il loro blocco basso, ma nella ripresa siamo migliorati per intensità e voglia. Un altro scudetto dopo quello da giocatore a Napoli? Quello fu meraviglioso, ma con questo gruppo ci lanciamo già una sfida ogni giorno. Anche in una partita difficile siamo stati aggressivi senza mai lasciare un’occasione. Con questi ragazzi voglio continuare a giocare così, alcuni di loro devono crescere ma siamo già molto avanti e questo è un loro merito“.
JOVICEVIC – “L’’idea iniziale è stata seguita durante tutta la partita. Durante la gara il Ludogorets ha cercato di difendersi bene e usare gli spazi, approfittare di quelli liberi per marcare i giocatori migliori della Lazio, come Marusic e altri giocatori di importanza primaria facendo una rotazione dei loro difensori. Questo ha apportato confidenza e buona immagine, per noi è come una vittoria”.
“Siamo rimasti contenti del modo in cui abbiamo gestito la partita. Ci sono stati passaggi corti col portiere, la Lazio ha fatto fatica a pressare e prendere la palla. Questo è un successo per noi”.
“Siamo riusciti a giocare bene senza palla. Abbiamo messo in difficoltà la Lazio. Loro hanno molte risorse, quando giocano contro squadre come Monza e Atalanta si trovano di fronte difese che lavorano a uomo. Noi abbiamo voluto difenderci non uomo contro uomo e ne abbiamo giovato. Questo ci dà motivazione per continuare ancora così2.
“L’epicentro della nostra squadra è stato il centrocampo. Rigore? Non ho visto l’azione, quando lo vedrò darò un giudizio“.
Il tabellino della gara
LAZIO – LUDOGORETS 0-0
LAZIO (4-2-3-1): Mandas 6; Marusic 6.5, Gigot 6.5, Patric 6, Pellegrini 5.5 (46′ Lazzari 6); Guendouzi 6, Vecino 6 (60′ Rovella 6); Tchaouna 5 (46′ Isaksen 6), Dia 6 (46′ Castellanos 5.5), Pedro (79′ Zaccagni sv); Noslin 5.
All.: Baroni
LUDOGORETS (4-3-1-2): Bonmann 7, Witry 6.5, Kurtulus 6, Almeida 6.5, Son 6 (81′ Camara sv); Duarte 5.5, Pedro Naressi 6; Gropper 5.5 (81′ Yordanov sv), Chochev 6 (81′ Piotrowski sv); Rwan Seco 5.5 (68′ Duah 6); Erick Marcus 5.
All.: Jovicevic.
Arbitro: Strukan (Cro)
Ammoniti: Pellegrini (L), Witry (LU), Tchaouna (L), Rovella (L), Patric (L), Gigot (L), Isaksen (L), Naressi (LU)
Espulsi: –
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