“Si è svolto al ministero delle Imprese e del Made in Italy il tavolo sulla vertenza Beko Europe presieduto dal ministro Adolfo Urso. Presente la Ugl Metalmeccanici, le sigle sindacali e i vertici dell’azienda che, nell’incontro del 20 novembre scorso, avevano presentato un piano industriale con la dismissione entro la fine del 2025 degli stabilimenti di Comunanza (Ascoli Piceno), Cassinetta (Varese) e Siena, con il contestuale esubero di circa 1.900 lavoratori”. E’ quanto fa sapere Antonio Spera, Segretario Nazionale Ugl Metalmeccanici, che ha preso parte all’incontro decisivo per Beko Italia unitamente a Francesco Armandi, coordinatore UglM Whirlpool e Fabio Capolongo della segreteria Ugl di Ascoli.
“Abbiamo sostenuto di passare dalle parole ai fatti, mettendo in campo ogni strumento per evitare un disastro occupazionale e industriale. Ancora adesso – continua Spera – Beko Europe non presenta un piano industriale assertivo, che preveda investimenti significativi in Italia e un piano produttivo e occupazionale che corrisponda alle prescrizioni della Golden Power, sia in riferimento alla sovrapposizione con gli altri stabilimenti Whirlpool in Europa, sia con quelli di Beko in Romania. Oggi doveva essere annunciato il piano industriale per iniziare a rilanciare il settore e i siti italiani con nuovi prodotti e investimenti, invece si è ancora e nuovamente parlato di un piano di dismissione e si continua ad affermare che gli stabilimenti sono in perdita e sono a rischio posti di lavoro. La nostra disponibilità a confrontarci su un nuovo piano industriale con investimenti importanti e senza chiusura di stabilimenti è incondizionata. Al governo chiediamo di intervenire immediatamente, di mettere in campo la Golden Power e fermare la distruzione del settore degli elettrodomestici in Italia. L’ Ugl Metalmeccanici – ha concluso Spera – ha ribadito l’urgenza di un nuovo piano a lungo termine al fine di scongiurare chiusure e licenziamenti e ha respinto al mittente quanto illustrato nel corso della riunione. Il nostro giudizio resta lo stesso: il piano è inaccettabile sotto il profilo industriale e non corrisponde pienamente alle prescrizioni della Golden Power. I turchi della Beko presentino un nuovo piano industriale per l’Italia, fondato su investimenti, nuovi processi e prodotti con prospettive di sviluppo e tenuta occupazionale in ogni stabilimento: cosa che finora non è stata fatta”.