Cagliari, 27 dicembre 2024 – L’UGL esprime la propria ferma condanna per la decisione unilaterale del gruppo Glencore di interrompere anticipatamente la produzione presso l’impianto metallurgico di Portovesme, un atto che rappresenta un colpo durissimo per i lavoratori, le loro famiglie e l’intero tessuto socio-economico del Sulcis Iglesiente.
“La chiusura anticipata dello stabilimento non solo tradisce gli accordi presi, ma costituisce un gesto irresponsabile nei confronti di un territorio già duramente provato dalla crisi economica e industriale. Siamo al fianco dei lavoratori, pronti a intraprendere ogni azione necessaria per tutelare i loro diritti e il futuro dell’impianto”, dichiarano Andrea Geraldo, Segretario Provinciale UGL Cagliari, e Maurizio Muretti, Segretario Regionale UGL Sardegna.
Questa mattina, alle 9.30, le RSU della Portovesme hanno organizzato un sit-in davanti ai cancelli dell’impianto per sottolineare l’urgenza di atti concreti da parte delle istituzioni e della multinazionale. Successivamente, il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, accompagnato dal Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Elvira Calderone, dal sottosegretario di Stato al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, Fausta Bergamotto, dal presidente della Regione Sardegna, Alessandra Todde, e dai sindaci dei comuni del Sulcis, si sono recati presso il sito per incontrare sindacati e lavoratori.
La sospensione anticipata della produzione di zinco, disposta da Glencore il 20 dicembre, ha ignorato l’accordo raggiunto il 5 dicembre al tavolo del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, che prevedeva la continuazione dell’attività almeno fino al 31 dicembre, in attesa delle valutazioni della missione tecnica del ministero e di eventuali possibili acquirenti disposti a mantenere la produzione. Questo atto unilaterale rappresenta una grave mancanza di rispetto verso gli impegni presi e verso il territorio.
L’UGL ribadisce l’urgenza di un intervento deciso da parte del Governo per garantire il rispetto degli impegni da parte della multinazionale Glencore e per salvaguardare la continuità produttiva di un impianto strategico, unico produttore di zinco e piombo in Italia.
“Il futuro del territorio è legato a doppio filo al destino di Portovesme. Chiediamo un tavolo di confronto immediato e soluzioni rapide e concrete per scongiurare una catastrofe sociale e occupazionale. L’UGL continuerà a vigilare, con determinazione e responsabilità, affinché i diritti dei lavoratori e delle comunità coinvolte vengano rispettati. Non permetteremo che il Sulcis Iglesiente venga lasciato indietro”, sottolineano Geraldo e Muretti.
