Superlativa Lazio, risponde sul campo con un “tris” al Sindaco della città olandese che ha vietato l’ingresso allo stadio ai tifosi biancocelesti e si aggiudica il primato in Europa League
- articolo di Massimo Catalucci
Ieri sera, nello Stadio Johan Cruyff Arena ad Amsterdam, contro i padroni di casa dell’Ajax, abbiamo assistito ad un’altra bella impresa di questa Lazio che, oramai non è più una sorpresa, ma una conferma.
E’ vero che “gli esami non finiscono mai“, recita un noto aforisma e che già da lunedì prossimo, i biancocelesti sono attesi da un’ulteriore prova della loro crescita (all’olimpico arriva l’Inter di Mister Simone Inzaghi campione d’Italia 2023/2024), ma questa Lazio sembra non avere limiti di crescita. E’ evidente che tale prospettiva evolutiva continua, è entrata a far parte del pensiero costante dei giocatori di Mister Baroni, che si conferma, oltre quale bravo tecnico, anche come bravo mental-coach.
La prova della maturità acquisita da questa squadra, potremmo sintetizzarla in tre momenti della gara di ieri: il primo che definiremmo “autorevolezza“: la Lazio pur sapendo che avrebbe giocato in una “fossa dei leoni” di una squadra blasonata, qual è l’Ajax e con il pubblico, esclusivamente, dalla loro parte, è entrata in campo con la rabbia per il divieto di accesso ai propri tifosi allo stadio da parte delle istituzioni locali e con la consapevolezza di saper di poter imporre il proprio gioco agli avversari; il secondo, che definiremmo “determinazione“: in quanto, dopo aver preso il gol del pareggio in apertura del secondo tempo, i biancocelesti hanno saputo subito reagire, riportandosi in vantaggio; il terzo, lo definiremmo “forza“: al 77° Tavares (caterpillar), prende la palla nella sua area di rigore l’esterno di difesa, si fa tutto il campo eludendo l’intervento di tre giocatori dell’Ajax, per poi appoggiare al centro del limite dell’area avversaria, per Tchaouna che a sua volta di prima intenzione e di tacco smarca l’accorrente Pedro che, elude anch’egli con una finta il suo avversario, si sposta la palla sul piede sinistro e lascia partire un tiro a rientrare che si insacca all’incrocio dei pali. L’estremo difensore della squadra olandese, tenta idi deviare in angolo un pallone la cui traiettoria era destinata sin dal calcio di Pedro a finire in rete senza lasciargli scampo, per il definitivo 3 a 1 per i biancocelesti.
Crediamo che non ci sia altro da aggiungere su questa gara, che va archiviata subito, perché si tornerà in campo già lunedì prossimo per un’altra battaglia, questa volta in campionato, in uno scontro diretto da giocare in casa allo stadio Olimpico nella Capitale, contro i campion d’Italia dell’Inter, guidati dall’ex Mister Simone Inzaghi.
E come sempre, sappiamo che al 99,99% sarà anche lunedì sera una gara spettacolo.
Le dichiarazioni degli allenatori nel post-gara
FARIOLI – “Abbiamo visto tante gare della Lazio, forse è stata quella dove hanno sofferto di più. Si giocava con una squadra in fiducia, con grande organizzazione. I ragazzi hanno dominato con e senza la palla, c’è il rammarico per il risultato ma la prestazione è stata di alto livello e meritavamo di più“.
“Siamo più avanti di dove pensavamo di essere. La situazione degli ultimi due anni era complicata. Quest’anno niente mercato in entrata, abbiamo dovuto vendere. Dobbiamo sistemare i conti qua, quello che hanno fatto i giocatori è speciale. Nell’ultima settimana ci è mancata la vittoria, ma tra prestazione e risultati vari siamo sulla strada giusta. Ora c’è da finire l’anno nel miglior modo possibile».
“La Lazio è una squadra in un momento magico per cosa sta facendo, tutto le gira bene. Fa parte dei momenti e della positività che c’è dentro, tutti lottano per il massimo del risultato. Ha grandissima qualità e fisicità, sommato all’organizzazione fa si che siano in corsa su tutti i fronti. Rappresenta al meglio il nostro calcio in Europa“.
BARONI – “Io preferisco lavorare a testa bassa, con umiltà ma anche ambizione. Predico questo e la squadra lo sta facendo, possiamo ancora crescere giocando questo livello di partite. Dovevamo aggredirli per non lasciarli palleggiare, la squadra ormai sente queste cose. Sono contento, prestazione matura, di compattezza, spirito e attenzione. Ho avuto la percezione che la squadra andava lanciata e i giocatori mi sono venuti dietro con voglia, capendo cosa fare. Non mi sorprendono i giocatori, tutti hanno qualità”.
“Dobbiamo rompere il muro sui giovani, devono giocare, sapendo che possono sbagliare. Noi lavoriamo per avere partite sempre più importanti e con più sfide del genere siamo in grado di crescere“.
“Tchaouna sta migliorando, oggi ha perso un paio di volte il terzino avversario ma vedo la sua applicazione. Deve cercare di essere meno istintivo, ma lo stiamo mettendo a posto. Sa calciare con entrambi i piedi e vicino la porta è pericoloso. Isaksen è un altro esempio di giovane che va liberato, a Napoli non solo ha segnato, ci ha anche dato corsa e spirito difensivo, deve avere serenità per esprimersi al meglio“.
“Dele-Bashiru viene da un calcio meno organizzato, io penso che possa giocare a centrocampo perché è tecnico e ha un fisico dominante. Deve imparare a portare la velocità della sua testa a quella delle gambe“.
Il tabellino della gara
Marcatori: 12° Tchaouna (L), 47° Traorè (A), 52° Dele-Bashiru (L), 77° Pedro (L)
AJAX (4-3-3): Pasveer; Rensch (79° Gaaei), Sutalo, Baas, Hato; Berghuis (72° Akpom), Henderson, Taylor (79° Rasmussen); Traorè, Brobbey (72° Weghorst), Godts (57° Fitz-Jim)
All.: Farioli
LAZIO (4-2-3-1): Mandas 6; Lazzari 5.5 (45′ Marusic 6), Patric 6.5 (72′ Gila 6), Gigot 6.5, Pellegrini 6 (46′ Nuno Tavares 6); Rovella 6, Dele-Bashiru 7.5; Tchaouna 7.5, Dia 5.5 (45′ Zaccagni 6), Pedro 7.5 (88′ Guendouzi sv), Castellanos 5.5.
All: Baroni
Arbitro: Ivan Kružliak
Ammoniti: Hato (A), Brobbey (A), Weghorst (A), Gigot (L)
Espulsi: –
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