Gli studenti delle scuole Albano hanno commemorato in piazza Pia, il 33°anniversario della strage di Capaci in cui persero la vita il Giudice Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti della scorta, Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro.Una commemorazione in cui si è parlato di mafia commemorando Capaci, ma anche facendo memoria di alcune delle 1101 vittime innocenti della criminalità organizzata.
Questa mattina un corteo di studenti guidato dalla referente del Presidio dei Castelli Romani Caterina Viola, insieme ad alcuni volontari del Presidio stesso, da Gabriella Sergi, membro del Direttivo nazionale di “Avviso Pubblico”, dal Sindaco, Massimiliano Borelli, dalla Consigliera regionale, Alessandra Zeppieri, dall’Assessora alla Pubblica Istruzione, Maria Cristina Casella, ha percorso le strade di Albano partendo dal Museo Civico per giungere a piazza Pia, dove ha avuto luogo la commemorazione del 33° anniversario dalla strage di Capaci in cui persero la vita il Giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti della scorta, Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro.
100 passi, o forse di più quelli che separano il Museo Civico da piazza Pia, percorsi con il vociare allegro dei giovani, con lo sventolio delle bandiere di Libera e i Cartelloni portati ben in vista a testimoniare una presenza vera e consapevole, in una giornata speciale.
L’evento organizzato dal Presidio dei Castelli Romani di Libera, Associazioni, nomi e numeri contro le mafie, in collaborazione con il comune di Albano con l’assessorato alla pubblica istruzione e ad Avviso Pubblico, ha reso protagonisti gli studenti che hanno esposto, non senza emozione e con una sentita partecipazione, i lavori condotti nelle scuole affrontando il tema della legalità.
“Se noi oggi possiamo parlare di mafia, fare manifestazioni, e affrontare temi della legalità nelle scuole e con gli studenti, è anche grazie al sacrificio di Capaci che ha risvegliato la coscienza popolare e rappresenta ancora oggi, a 33 anni di distanza, un momento cruciale nella lotta contro la criminalità organizzata. Contro il fenomeno mafioso, spesso ignorato, consapevolmente o anche inconsapevolmente ancora oggi, occorre evitare qualsiasi indulgenza o incertezza nel contrastarlo. Per questo noi di Libera andiamo nelle scuole a incontrare gli studenti sensibilizzandoli verso queste tematiche” ha affermato Caterina Viola, referente del presidio di Libera dei Castelli Romani.
“Come istituzione abbiamo un dovere e un obbligo, che è quello di tramandare a voi i valori della legalità e della giustizia e di ricordare sempre coloro che hanno perso la vita per questi valori” ha detto il sindaco Massimiliano Borelli durante il suo discorso, invitando poi a un pellegrinaggio laico verso i luoghi simbolo in cui gli uomini hanno combattuto contro la mafia.
“Questa fascia non mi esime dal definire la mafia per quello che è: la mafia è merda! scusate il termine forte, ma bisogna essere necessariamente consapevoli di questo per evitare ogni tipo di approccio ed elemento che vada nella direzione opposta alla giustizia e alla legalità” ha poi proseguitoil sindaco nel suo intervento.
“Se oggi siamo qui a ricordare uno degli eventi più tragici della storia del nostro Paese è perché esercitiamo la memoria che si lega a tre parole che la rendono viva ed efficace: comprendere, condividere e restituire. La prima è lo studio, legato anche all’attività delle vostre scuole, per conoscere i fatti. Comprendere è importante anche per essere consapevoli che la mafia oggi è cambiata, veste abiti diversi, ma non è così lontana da noi. Condividere vuol dire non rimanere indifferenti e parlarne con chi ci sta vicino. Restituire perché dobbiamo anche noi fare la nostra parte per contrastare la mafia come cittadini, partendo dall’essere onesti anche nelle piccole cose”, queste le parole della consigliera regionale Alessandra Zeppieri.
I ragazzi hanno fatto loro la frase di Giovanni Falcone “Gli uomini passano, le idee restano. Restano le loro tensioni morali e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini”, dimostrando di volersi assumere la responsabilità di costruire una società migliore per il domani.
Gli studenti dell’Istituto “Formalba” e del Liceo classico “Foscolo” hanno fatto i loro interventi ricordando le vittime della strage di Capaci, quelli dell’Istituto comprensivo – Albano – Cecchina invece hanno ricordato Giuseppe Insalaco, Rita Atria e Natale de Grazia, a cui è intitolato il presidio dei Castelli Romani, uno dei più grandi a livello nazionale con la copertura di 17 comuni;
I ragazzi dell’Istituto comprensivo Albano laziale hanno ricordato Lea Garofalo, don Diana, don Puglisi e Cocò Campolongo; gli studenti dell’Istituto Pertini hanno invece approfondito le figure di Lia Pipitone, del Giudice Livatino e la strage di Pizzolungo in cui persero la vita Giuseppe e Salvatore Asta, entrambi di sei anni, insieme alla madre Barbara Rizzo, in un attentato preparato per il Magistrato Carlo Palermo, scampato all’agguato in cui rimasero feriti anche gli uomini della scorta.
Gli studenti del Centro Provinciale Istruzione Adulti 7 hanno invece preparato un intervento sulla “mafia globale” ricordando a tutti che la mafia esiste anche in altri paesi, con particolare riguardo alla Colombia, il Perù e il Pakistan.
La Colombia, ove il Presidente Luis Carlos Galàn Sarmiwnt e l’umorista e comico Jaime Garzon hanno subito tragico attentato perdendo la loro vita.
Il Perù, ove Maria Elena Moyano, detta “Madre coraggio” è stata barbaramente uccisa; il Pakistan, ove Imran Khan, per fortuna ancora in piena attività, si è distinto per la sua lotta alla corruzione.
Toccante e significativa la testimonianza di un ragazzo straniero, studente della Formalba, che la mafia del suo Paese l’ha vissuta sulla sua pelle.
“Il senso profondo della giornata di oggi resterà impresso nei ricordi degli studenti e delle studentesse presenti all’iniziativa che hanno unito le loro voci in un unico coro per testimoniare il loro impegno contro le mafie. Grazie a Libera Presidio dei Castelli Romani “Natale de Grazia” e ad Avviso Pubblico per questo cammino condiviso; insieme continueremo a fare memoria, ad educare, ad incoraggiare le giovani generazioni a far sentire la propria voce nella lotta contro le mafie. Solo così possiamo costruire un futuro di legalità e giustizia.” Queste le parole dell’Assessora alla Pubblica Istruzione, Maria Cristina Casella.
“Sono qui come componente del direttivo nazionale di Avviso Pubblico del cui Presidente vi porto i saluti. Avviso Pubblico è una rete di Enti locali, Regioni, amministratori, nata nel 1996, un anno dopo Libera, con lo stesso intento, quello di fare della lotta alle mafie e alla corruzione un fatto di civiltà. Da questa piazza ai ragazzi e alle ragazze voglio dire di mantenere la schiena dritta e soprattutto di non svendere la propria esistenza” ha invece detto Gabriella Sergi, membro del Direttivo nazionale di Avviso Pubblico
Il risveglio della coscienza popolare, la possibilità di parlare di mafia liberamente anche nei territori dove questo fenomeno ha avuto origine, oggi diffuso non solo in tutta Italia, ma a livello globale, lo dobbiamo anche alle “1101 vittime innocenti della criminalità organizzata, che si sono sacrificate per noi tutti, alcune delle quali oggi sono state ricordate dagli studenti presenti”.
I ringraziamenti “vanno anche a don Ciotti, il fondatore di ‘Libera’, da più di venti anni sotto scorta che ha dedicato la sua vita alla lotta contro le mafie e alle disuguaglianze e che è anche fondatore del gruppo Abele” conclude la referente del presidio di Libera dei Castelli Romani, Caterina Viola, che domenica insieme ai volontari tornerà a Piazza Pia per dialogare con la cittadinanza sulla Agenda politica appena divulgata dall’associazione.