L’NBA non è più semplicemente un campionato sportivo, ma da tempo rappresenta anche un fenomeno globale che intreccia abilmente la competizione puramente atletica con un impero economico in continua espansione, permeato da un’influenza culturale a dir poco penetrante. In America il basket viene vissuto quasi come una religione e va da sé che l’NBA, essendo la lega più importante in assoluto, costituisce un vero e proprio colosso industriale che genera un volume d’affari multimiliardario e detta tendenze che vanno ben oltre i confini del campo da gioco, facendo proseliti in tutto il mondo. Il giro d’affari complessivo della NBA si attesta sui 10,6 miliardi di dollari. La ricchezza della pallacanestro locale deriva da una commistione di fattori che spaziano dalle entrate generate dalle singole franchigie agli introiti centralizzati, che trovano una componente fondamentale nei diritti televisivi.
I recenti accordi mediatici di portata, che entreranno in vigore dalla stagione 2025/2026, parlano di un contratto da 76 miliardi di dollari per un periodo di 11 anni. La partnership con network consolidati come ESPN e ABC, affiancati dall’ingresso di nuovi player come NBC e Amazon Prime Video, testimonia l’attrattiva e il valore intrinseco del prodotto NBA per le emittenti e per il vasto pubblico che cattura. Questi contratti garantiscono così flussi di denaro costanti e indubbiamente ingenti, alimentando ulteriormente la crescita economica della lega e aprendo prospettive per un potenziale aumento dei salari dei giocatori, in modo da favorire eventualmente anche l’espansione del numero di squadre partecipanti.
Anche le sponsorizzazioni a livello di lega contribuiscono in modo sostanziale al volume d’affari generale. Si stima che queste partnership commerciali generino circa 2 miliardi di dollari all’anno, coinvolgendo marchi di spicco in diversi settori merceologici. Dalla fornitura di materiale tecnico come Nike e Wilson alle aziende tecnologiche come Microsoft, passando per le compagnie aeree come Emirates, la NBA attrae investimenti notevoli grazie ad una visibilità globale e al suo forte legame con un pubblico sempre più eterogeneo e coinvolto. L’eco economica della NBA si propaga anche attraverso la crescita delle sue 30 franchigie.
Il valore medio di una squadra NBA si aggira oggi intorno ai 4,66 miliardi di dollari, con alcune punte di eccellenza individuate nei Golden State Warriors, i New York Knicks e i Los Angeles Lakers, le cui valutazioni superano abbondantemente persino gli 8 miliardi di dollari. Non a caso si tratta di alcune delle franchigie che più spesso sono protagoniste di pronostici, tra le scommesse pre-match e le scommesse in tempo reale, quelle che sono considerate favorite e ricevono maggiore attenzione dai media, attirando ogni anno nuovi appassionati. Il tutto a riprova e sostegno della solidità finanziaria della lega, della gestione oculata delle singole proprietà e della diversificazione delle entrate. Anche la realizzazione di nuovi impianti all’avanguardia contribuisce significativamente all’aumento dei proventi locali e, di conseguenza, alla valutazione complessiva delle franchigie.
Forse non tutti sanno, però, che l’impatto economico della NBA si estende altresì al settore della moda. Le divise delle squadre, evolutesi nel corso dei decenni da semplici indumenti sportivi a vere e proprie icone di stile, godono di una straordinaria popolarità sia negli Stati Uniti che in Europa. Il fenomeno del “tunnel walks”, che vede i giocatori NBA sfoggiare outfit ricercati prima delle partite, ha trasformato l’ingresso sul parquet in una sorta di sfilata di alta moda e streetwear, influenzando i grandi marchi e creando nuove opportunità di collaborazione tra brand di lusso e atleti. D’altronde le canotte dei cestisti più iconici alla stregua di Michael Jordan, LeBron James e Steph Curry sono sempre tra i capi d’abbigliamento sportivo più venduti in circolazione. In buona sostanza, la NBA sembra non accontentarsi mai e la sua popolarità planetaria, alimentata da un prodotto sportivo di altissima qualità e da strategie di marketing innovative, consolida la sua posizione non solo sotto il profilo squisitamente agonistico, ma anche in quanto modello di successo nel panorama dell’industria sportiva mondiale.