Conflavoro, dopo l’incontro a Palazzo Chigi dello scorso mese, oggi al Tavolo del ministero del Lavoro ha ribadito le sue proposte per promuovere la sicurezza in azienda. L’associazione ha chiesto l’introduzione di un sistema premiale con un credito d’imposta del 50% per le imprese che investono nella prevenzione obbligatoria, la certificazione dei corsi di formazione con patentino digitale per contrastare gli attestati falsi e, nell’ottica di un meccanismo di autocontrollo, l’affiancamento degli organismi paritetici agli ispettori del lavoro, così da sensibilizzare maggiormente sulla prevenzione e sulle best practices.
“Conflavoro condivide la direzione tracciata dal Governo – ha affermato il presidente Roberto Capobianco – in particolare nell’intento di colmare alcuni vuoti tecnici circa gli spazi confinati e la necessità, in generale, di virare verso un sistema premiale. Ma riteniamo che tale sistema possa essere più efficace se lo Stato contribuisce alle spese aziendali per la sicurezza obbligatoria prevista dal Dlgs 81/0 e se, al contempo, affronta con determinazione il problema degli attestati falsi e di chi li eroga o ne beneficia”.
Per Capobianco “da un lato lo Stato deve incentivare la diffusione della sicurezza obbligatoria, e il credito d’imposta sarebbe uno strumento efficace; dall’altro deve punire chi agisce in modo disonesto, anche in presenza di agevolazioni. La formazione certificata, peraltro, sarebbe fondamentale anche per arginare gli infortuni in appalti e subappalti, uno degli obiettivi del provvedimento allo studio”.
Conflavoro ha infine sottolineato, durante il Tavolo al ministero, la carenza di medici competenti, proponendo l’ampliamento dei posti disponibili e l’estensione delle specializzazioni ammesse, con l’introduzione di formazione integrativa adeguata.