(Adnkronos) – "Come imprenditori siamo, per natura, ottimisti. Un ottimismo che ci guida ogni giorno, che ci spinge a investire, innovare e rischiare. Ma oggi questo ottimismo fa sempre più fatica a reggere, soprattutto nel nostro comparto, quello della sanità digitale e delle tecnologie per la salute. Le aziende del settore stanno lottando ogni giorno, non solo con le sfide del mercato, ma con una crescente incertezza sistemica: un imprenditore ha bisogno di certezze, di una visione chiara, di regole stabili, di tempi prevedibili. E purtroppo tutto questo sta venendo a mancare. Viviamo in un mondo dove l'innovazione digitale ha cicli di vita di pochi mesi, eppure ci confrontiamo con processi regolatori, decisionali e burocratici che richiedono anni. E' una contraddizione strutturale che soffoca le imprese innovative, che frena la ricerca, che spinge molti – imprese e talenti – a emigrare verso ecosistemi più dinamici". Lo ha detto Fabio Faltoni presidente Confindustria Dispositivi medici, intervenendo, a Napoli al 25esimo Convegno nazionale dell'Associazione italiana ingegneri clinici (Aiic). "Il rischio concreto – osserva Faltoni – è che l'ottimismo che ci spinge a investire su tecnologie strategiche come l'intelligenza artificiale, la telemedicina o la digital health venga sopraffatto dall'inerzia di un sistema che non risponde. Non stiamo invocando una deregulation selvaggia. Il nostro settore ha implicazioni etiche, cliniche, sociali troppo rilevanti per rinunciare a regole. Ma serve un cambio di passo, serve praticità, velocità, realismo su alcuni aspetti regolatori, soprattutto a livello europeo: ci ingabbiamo da soli, nel momento in cui dovremmo invece correre". Nel suo intervento, Faltoni lancia un appello: "Se vogliamo davvero che la sanità digitale italiana ed europea sia protagonista e non gregaria, dobbiamo creare un ambiente che accompagni l'innovazione, non che la rincorra a fatica. Il tempo dell'incertezza sta consumando la fiducia e con essa la voglia di rischiare. Non possiamo permetterci di perdere la spinta imprenditoriale e la creatività che oggi sono ancora vive. Ma non resisteranno per sempre, se non arriveranno risposte concrete, stabili e rapide". —[email protected] (Web Info)
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