“Il mondo sta seguendo con il fiato sospeso l’evolversi della crisi iraniana. Il governo, giustamente, è concentrato sulla sicurezza interna e su una soluzione diplomatica insieme con gli alleati occidentali e i partner internazionali. Ma c’è un aspetto della crisi iraniana che deve preoccupare quasi quanto l’evolversi del conflitto: la questione energetica. Se non si arriverà presto a un accordo o perlomeno a una tregua, il rischio che il governo di Teheran chiuda lo stretto di Hormuz è più che concreto, con tutte le implicazioni che ciò avrà sul costo dell’energia, in particolare del petrolio. La quota del commercio petrolifero che passa attraverso lo stretto è pari al 20%. Ma anche se gran parte del petrolio iraniano (il 90%) è destinato verso la Cina: il 15% dell’import di greggio di Pechino proviene infatti dall’Iran. Ma la chiusura dello stretto potrebbe avere importanti ripercussioni sull’Italia. L’interscambio italiano con i Paesi del Golfo vale 32,6 miliardi di euro e la chiusura dello stretto costringerà a rivedere tutte le rotte delle navi merci. C’è il rischio che i prezzi al consumo aumentino vorticosamente e, soprattutto, che aumenti il prezzo del petrolio e, conseguentemente, dei carburanti. I primi rincari già sono in corso e il rischio di un nuovo shock è dietro l’angolo. L’aumento del petrolio farà aumentare anche quello del gas e degli altri idrocarburi. Siamo alla vigilia di una nova crisi come quella che si verificò all’indomani dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Chiediamo al governo di intervenire preventivamente per scongiurare rincari del costo dei carburanti e dell’energia, per evitare che imprese e famiglie paghino di nuovo un prezzo elevatissimo. Il sistema del trasporto e della logistica in particolare rischia di restare in ginocchio. Davanti a loro le aziende avranno due vie: continuare lavorare facendo lievitare le tariffe e conseguentemente i prezzi al consumo; oppure fermarsi. Molte non troveranno conveniente andare avanti così. Senza misure in grado di evitare un aumento sconsiderato dei prezzo dei carburanti la serrata del mondo dell’autotrasporto sarà inevitabile”
Lo dichiara Enrico Folgori, presidente di Feoli (Federazione Europea Operatori della Logistica Integrata).
Roma, 24 giugno