Tutelare chi ci protegge: una proposta di legge per l’assistenza legale integrale agli operatori della
sicurezza. L’iscrizione nel registro degli indagati dei due agenti della Squadra “Falchi” di Taranto, intervenuti per fermare i responsabili dell’uccisione del Brigadiere Capo dei Carabinieri Carlo Legrottaglie, ha riportato all’attenzione dell’opinione pubblica una verità scomoda: chi serve lo Stato rischia non solo la vita, ma
anche di dover affrontare da solo i costi morali, giuridici ed economici di un processo.
Per questo motivo l’Associazione “Vittime del Dovere” chiede al Governo, ai Parlamentari e a tutte le
componenti del panorama politico di dare seguito alla Proposta di legge riguardante l’assistenza legale integrale, diretta a tutti gli appartenenti alle Forze dell’Ordine, alle Forze
Armate, ai Vigili del Fuoco, alla Polizia Penitenziaria e alla Polizia locale, quando indagati o imputati
per fatti connessi al servizio, in particolare in contesti ad alto rischio: ordine pubblico, operazioni di
sicurezza, emergenze e pubblico soccorso, contrasto alla criminalità.
La proposta nasce da un principio semplice, ma troppo spesso disatteso: coloro che mettono a repentaglio la propria vita e la propria incolumità per proteggere gli altri devono essere protetti dallo Stato. Il testo, redatto dall’Ufficio Legale dell’Associazione con la consulenza in materia penale dell’Avvocato Sergio Bellotti, prevede la copertura integrale delle spese legali a carico dello Stato, sin dall’inizio del
procedimento, senza necessità di anticipi da parte dell’interessato, con pagamento diretto al legale scelto dal dipendente e con obbligo di restituzione delle somme solo in caso di condanna definitiva. È prevista l’applicazione anche ai familiari del personale deceduto, e il coordinamento con la normativa
esistente, tra cui l’art. 22 della Legge 80/2025, con prevalenza della disciplina più favorevole.
Dietro ogni uniforme c’è una persona che ogni giorno affronta pericoli reali. Quando le conseguenze del servizio diventano tragedia, parliamo di “Vittime del Dovere”. Ma quando il prezzo è un’indagine, un processo, una spesa che grava su chi ha solo fatto il
proprio dovere, lo Stato non può restare in silenzio. L’Associazione ritiene che chi serve la Repubblica con coraggio e lealtà non può essere lasciato solo, né
moralmente né materialmente.
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