Close Menu
Meridiana Notizie
    Facebook X (Twitter) Instagram
    News
    • Livorno, allarme bomba su traghetto: scatta maxi emergenza in porto
    • Valentina Greco scomparsa in Tunisia dal 9 luglio, l’appello dei genitori
    • Fabio Concato, stop concerti luglio e agosto per motivi di salute
    • Inchiesta urbanistica Milano, Sala vestito da carcerato in post consigliere comunale Fratelli d’Italia
    • Trump nega di aver donato ‘scarabocchio’ a Epstein, ma in passato fu assiduo disegnatore
    • Dazi, “Trump spinge per tariffe minime al 15-20% su merci Ue”
    • Turismo: per Chemnitz bilancio positivo nella prima metà dell’anno come ‘Capitale europea della cultura’
    • Turismo: da polo industriale a nuova meta culturale, per Chemnitz il 2025 è l’anno del riscatto
    Facebook X (Twitter) Instagram YouTube RSS Tumblr LinkedIn
    Meridiana NotizieMeridiana Notizie
    VMT comunicazione S.R.L.S.
    • Cronaca
      • Segnalate dalla Redazione
        • Speciali Meridiana Notizie
      • Turismo
        • Viaggi ed escursioni
      • Ambiente
        • Agricoltura
        • Animali
        • Clima
        • Ecologia
      • Cultura
        • Arte
        • Cucina
        • Feste & Sagre
        • Libri
        • Scuola e Istruzione
      • Eventi
      • Innovazione & tecnologia
      • Lavoro
      • Pubblicità
    • Italia
    • Mondo
    • Economia
    • Politica
      • Città Metropolitana di Roma
      • Governo
      • Parlamento Europeo
      • Politica economica
      • Politica estera
      • Regione Lazio
      • Roma Capitale
    • Sanità
      • Benessere
      • Salute
      • Sociale
    • Sport
      • Calcio
        • A.S. Roma
        • S.S Lazio
      • Basket
      • volley
      • Motori
      • Tennis
    • Spettacolo
      • Cinema
      • Gossip
      • Moda & bellezza
      • Musica
      • Teatro
      • Tv
    • Territorio
      • Roma
      • Litorale
      • Castelli Romani
      • Provincia di Roma
      • Provincia di Frosinone
      • Provincia di Latina
      • Provincia di Rieti
      • Provincia di Viterbo
    Meridiana Notizie
    Home » Gaza, Siria, Iran: i tre fronti che minacciano Netanyahu secondo Oren
    Primo Piano

    Gaza, Siria, Iran: i tre fronti che minacciano Netanyahu secondo Oren

    Fabrizio GerollaBy Fabrizio Gerolla18 Luglio 2025Nessun commento1 Views
    Facebook Twitter Pinterest LinkedIn WhatsApp Reddit Tumblr Email
    Follow Us
    Google News Flipboard
    Share
    Facebook Twitter LinkedIn Pinterest Email Tumblr Telegram WhatsApp Copy Link

    (Adnkronos) – “So, dalle persone che devono autorizzare questi raid, che questa era l’ultima cosa che avrebbero voluto accadesse”. Lo afferma Michael Oren, già ambasciatore israeliano negli Stati Uniti e membro della Knesset, parlando con l’Adnkronos del raid delle Forze di difesa israeliane (Idf) che ha colpito la chiesa della Sacra Famiglia nella Striscia di Gaza e provocato tre morti. “Più Gaza passa sotto controllo israeliano, più aumenta il rischio che ordigni esplodano dove non dovrebbero”, puntualizza Oren, aggiungendo che la popolazione israeliana è “confusa e turbata” a riguardo. L’episodio è solo l’ultima fonte di preoccupazione per il premier Benjamin Netanyahu, alle prese con molteplici fronti esteri e una crisi interna che rischia di far crollare il suo governo in seguito all’uscita di due partiti ultraortodossi. Tutte questioni interconnesse. È possibile che la sua strategia attuale sia quella di arrivare alla pausa estiva della Knesset, che inizierà il 27 luglio e finirà il 19 ottobre, spiega l’ex ambasciatore. Nei tre mesi di sospensione dell’attività parlamentare il primo ministro “può fare molto. Magari un accordo su Gaza che il suo governo finora non avrebbe accettato. Potrebbe anche avviare un processo di pace con l’Arabia Saudita, forse con Libano e Siria, e poi arrivare alle elezioni del 2026 rafforzato”. L’ostacolo sono i forti attriti all’interno della coalizione che sostiene Netanyahu, un riflesso delle più ampie divisioni nella società israeliana. I due partiti dimissionari minacciano di far crollare l’esecutivo per non aver dato seguito alla promessa di esentare la popolazione ultraortodossa dalla leva militare obbligatoria. Di contro, sia la popolazione che l’esercito sono “esausti” dopo ventuno mesi di guerra, alle forze Idf servono nuovi effettivi, e l’esecutivo è “malvisto” per non aver ancora agito sull’arruolamento degli studenti della Torah, spiega il diplomatico. Su tutto grava ancora il “terribile dilemma” di Gaza, dove la scelta è tra sconfiggere Hamas e liberare gli ostaggi, “due obiettivi che si escludono a vicenda”. “Il governo sostiene, non del tutto a torto, che se si accetta di finirla e ritirarsi da Gaza, Hamas uscirebbe dai tunnel, dichiarerebbe la vittoria, riprenderebbe il controllo, si riorganizzerebbe, e magari tra cinque o dieci anni attaccherebbe di nuovo. Forse si salverebbero 20 ostaggi oggi, ma di certo non tutti. E si rischia di perdere 200, 2000 israeliani in futuro”. I miliziani non restituiranno tutti gli ostaggi per scoraggiare ulteriori attacchi israeliani dopo l’avvenuta liberazione, obiettivo a suo tempo caldeggiato dal governo israeliano, sottolinea Oren. Al contempo, "il premier pensa che se il jihadismo vince, se Hamas viene percepita come trionfante, allora anche la Cisgiordania potrebbe esplodere". Il rischio è anche che crolli la possibilità dell'estensione degli Accordi di Abramo per la stabilità regionale, perché "nessun Paese arabo farà pace con uno Stato percepito come debole", aggiunge l’ex ambasciatore. "Ci sarebbero problemi in Europa, anche in Italia”, prosegue, ricordando il rapporto pubblicato di recente dal governo francese secondo cui i Fratelli Musulmani, collegati a Hamas, hanno creato uno Stato nello Stato in Francia: “bisogna riflettere su cosa significherebbe, per il Paese, se Hamas vincesse”. Inoltre Israele dovrebbe scambiare gli ostaggi rimanenti con i prigionieri nella consapevolezza che l’80% di questi torna al terrorismo. “Quindi ci sarebbero conseguenze mortali. Questo dice il governo". Nel mentre, ci sono divisioni anche sulla gestione di Gaza stessa, con potenziali impatti sistemici sulla forza militare israeliana, spiega Oren. “Parte del governo vorrebbe costringere la popolazione palestinese a spostarsi nel 25% sud della Striscia, la cosiddetta ‘zona umanitaria’, lasciando il restante 75% a nord, dove poi l’esercito entrerebbe a ‘ripulire’ la zona da Hamas. E magari chi sostiene questo progetto vuole anche ricostruire insediamenti israeliani a nord. Ma l’esercito dice che non si può fare”. Si tratta della “prima volta nella storia del Paese in cui l’esercito dice chiaramente ‘no’ al governo”, avverte, spiegando che un amico nell’Idf gli ha riferito che non può escludere il rifiuto dei soldati di continuare a combattere. “Non so se sono d'accordo con questa affermazione, ma se ne parla. Mai successo". In tutto questo, i media israeliani “non coprono in modo significativo le critiche che Israele riceve dal resto del mondo e il crescente isolamento. Su un’ora di telegiornale, quaranta minuti sono dedicati ai caduti. Non vediamo ciò che vede il mondo. Non vediamo molta della sofferenza palestinese. C’è un grande punto cieco qui. E questo vale per i media di sinistra, non solo per quelli di destra”. In tutto questo, gli attacchi in Siria “sollevano interrogativi sul motivo per cui Israele, mentre sta combattendo su più fronti, abbia deciso di aprirne uno nuovo, e proprio con un Paese dove i vertici hanno espresso interesse nel mantenere contatti diplomatici aperti”, evidenzia l’ex ambasciatore israeliano. “Detto questo, ci sono motivazioni convincenti per l’azione militare”, a partire dal “patto di sangue” esistente tra la minoranza drusa, al centro di un’ondata di violenza settaria, e israeliani. Anche perché quel legame strettissimo ha a che fare con l’esistenza stessa dello Stato di Israele. “Nel 1956 i drusi si offrirono volontari per il servizio militare obbligatorio nelle Idf, una delle sole due comunità non ebree ad averlo fatto, e hanno avuto un ruolo fondamentale nella nostra difesa”, racconta Oren. Poi il legame “si è complicato nel 2018, quando la Knesset ha approvato una legge ha designato Israele come Stato-Nazione del popolo ebraico, ma senza menzionare i drusi. E molti di essi si sono offesi. Quindi il nostro rapporto con loro è radicato, ma anche delicato”. La “famiglia drusa” è rimasta unita al netto dei confini tracciati nel Novecento, e i suoi membri vorrebbero che Israele li proteggesse allo stesso modo in cui protegge gli ebrei minacciati nel mondo. La componente ebraica d’Israele è d’accordo, Netanyahu lo sa, e “qualunque governo israeliano avrebbe agito allo stesso modo”, conclude l’ex ambasciatore. Ci sono altri motivi per i bombardamenti Idf in Siria, come lo scetticismo degli israeliani rispetto al fatto che il presidente ad interim Ahmed Al Sharaa possieda l’autorità di stipulare un accordo con Israele, e se sarà ancora al potere fra un anno. La Siria è frammentata, ospita una moltitudine di minoranze etniche e religiose, e fin dall’indipendenza “è stato tenuto insieme da una forma di potere centrale e brutale”. L’esempio per eccellenza è la dinastia dell’ultimo dittatore siriano, Bashar al-Assad, rovesciato da al-Sharaa lo scorso dicembre e responsabile della morte di migliaia dei propri cittadini. E “non è chiaro” se il presidente ad interim, che ha sempre combattuto la minoranza alawita e ora si trova in conflitto con quella drusa, abbia una presa solida sul Paese. Da questi segnali di instabilità, uniti alle prove riguardo la presenza di armi non contabilizzate, incluse armi chimiche, nel Paese, deriva il timore israeliano che il governo siriano possa crollare e che la zona cuscinetto nel sud della Siria torni ad essere una minaccia. Quella zona smilitarizzata e sotto controllo Onu, rioccupata temporaneamente da Israele dopo la destituzione di Assad, fu creata come parte di un accordo di cessate il fuoco dopo la guerra del Yom Kippur, promosso da Henry Kissinger e firmato da Hafez al Assad, padre e predecessore di Bashar. La paura di Israele, dunque, è che il governo attuale non lo rispetti e non lo onori, spiega Oren. Su questo scenario intricato si staglia la presenza dell’Iran, finanziatore di ultima istanza di Hamas, Hezbollah, gli Houthi e altre formazioni che minacciano l’esistenza stessa di Israele, nonché oggetto di una campagna di bombardamenti israeliani lo scorso giugno, a cui gli Stati Uniti hanno dato manforte. “Dal punto di vista militare si può parlare di vittoria. Ma strategicamente siamo lontani da ciò, perché gli iraniani non pensano di essere stati sconfitti”, puntualizza l’ex ambasciatore. Stando al regime l’Iran non si è arreso a Israele e agli Usa, “anzi, sono stati gli americani a voler cedere e fare pressioni sugli israeliani affinché si arrendessero”. Il leader supremo Ali Khamenei ha scritto in un post che l’Iran ha vinto la guerra affrontando la più grande superpotenza del mondo, “ed è proprio ciò che non volevo si verificasse. Quindi, la domanda è: lo credono davvero o è solo retorica? C’è la possibilità che ci credano davvero”. Nel mentre, prosegue Oren, “nessuno conosce davvero i termini del cessate il fuoco in vigore. Se dovessero ricominciare a ricostruire Fordow”, centro fondamentale per il programma nucleare iraniano, “è previsto qualcosa a riguardo? Se no, cosa dovrebbe fare Israele? E cosa sono disposti a fare gli Stati Uniti? Ci sono moltissime domande. E credo che l’Iran sia in una posizione tale da potersi riprendere”. L’obiettivo è riavviare i negoziati per un accordo che imbrigli il programma nucleare iraniano, ambito in cui l’Ue ha un ruolo “estremamente importante”. A ottobre decorre il decennale JCPoA, l’accordo nucleare partito nel 2015 e da cui gli Usa si sono sfilati durante il primo mandato di Donald Trump, mossa che Oren condanna. Ora gli europei, che ne fanno ancora parte, devono accordarsi sul sanzionare l’Iran in merito al mancato rispetto del Trattato di non proliferazione (certificato a giugno dall’Agenzia internazionale per l’energia atomica), per poi mettere pressione al regime allo scopo di convincerlo ad accettare ispezioni nei centri di sviluppo nucleare e rivelare la posizione delle scorte di uranio altamente arricchito. Anche se, stando al diplomatico, “l’unica cosa che potrebbe indurre il governo iraniano a riprendere i negoziati sarebbe il timore di una rivolta interna”. Si tratta di una possibilità su cui le valutazioni del mondo esterno, Israele incluso, sono “sempre state troppo ottimistiche”. Lo stesso Netanyahu prevedeva che il regime iraniano sarebbe collassato al termine della campagna militare, spiega Oren, citando fonti con conoscenza diretta del pensiero del premier. Questo è un riflesso di una debolezza più strutturale del Paese e dei suoi apparati di intelligence: “Israele è molto bravo a sapere dove un obiettivo pranzerà il martedì e dove cenerà il mercoledì, dove vengono tenute le armi. Siamo bravi a piazzare microspie e cercapersone. Ma siamo meno bravi nell’anticipare le tendenze a lungo termine… molto bravi nel pensiero tattico, ma non quello strategico”. “L’Iran è un caso classico in cui sapevamo tantissimo su dove dormisse ognuno degli obiettivi. Abbiamo eliminato 30 leader”, evidenzia l’ex ambasciatore. Per quanto riguarda la prospettiva di lungo periodo, tra gli esperti c’era la “sensazione generale” che dopo le bombe la popolazione sarebbe insorta. “In realtà è successo il contrario: la popolazione si è stretta attorno al regime”. (di Otto Lanzavecchia). —internazionale/[email protected] (Web Info)

    adnkronos ultimora
    Follow on Google News Follow on Flipboard Follow on WhatsApp
    Share. Facebook Twitter Pinterest LinkedIn Tumblr Telegram Email WhatsApp Copy Link
    Fabrizio Gerolla

    Related Posts

    Livorno, allarme bomba su traghetto: scatta maxi emergenza in porto

    18 Luglio 2025

    Valentina Greco scomparsa in Tunisia dal 9 luglio, l’appello dei genitori

    18 Luglio 2025

    Fabio Concato, stop concerti luglio e agosto per motivi di salute

    18 Luglio 2025
    Segnalate dalla Redazione
    Cronaca

    IL SINDACO MIRKO DI BERNARDO A CAVA DE’ TIRRENI TRA I FIRMATARI DELLA CARTA DELLA BELLEZZA

    By marco18 Luglio 20252 Cronaca 2 Mins Read

    Il 17 luglio e il 18 Luglio si sono svolti presso la splendida cornice del…

    CERIMONIA DI PASSAGGIO DI COMANDO ALLA CAPITANERIA DI PORTO DI ROMA: UN MOMENTO RILEVANTE PER ARDEA, POMEZIA E FIUMICINO, COMUNE OSPITANTE

    18 Luglio 2025

    Formazione e prevenzione contro la violenza sulle donne, accordo tra Confcommercio e Comune di Roma

    18 Luglio 2025

    Bilancio UE, Confeuro: “Parlamento Europeo modifichi provvedimento che penalizza l’agricoltura”

    18 Luglio 2025
    RSS VIDEO
    • Meloni "Riformiamo la giustizia per mettere fine alle storture" 18 Luglio 2025
      ROMA (ITALPRESS) - "Questo governo ha avuto il coraggio di affrontare una questione colpevolmente ignorata per troppo tempo e in pochi mesi ha approvato una riforma storica che mette fine a una vera e propria ingiustizia di Stato. Avviamo chiuso una stagione di incertezza, ne abbiamo aperta una di buonsenso, di dignità, nella quale i […]
      pillole
    • Pecoraro Scanio "Sostenere le Università nella sfida eco-digital" 18 Luglio 2025
      ROMA (ITALPRESS) - “Governo e Parlamento sostengano con decisione le Università italiane nella realizzazione della sfida eco-digitale”. È questo l’appello lanciato da Alfonso Pecoraro Scanio, Presidente della Fondazione UniVerde e promotore della Rete EcoDigital, in occasione della sua visita all’Università della Calabria e dell’incontro con il professore Gianluigi Greco, presidente dell’associazione italiana intelligenza artificiale e […]
      pillole
    • Tg News - 18/7/2025 18 Luglio 2025
      ROMA (ITALPRESS) - In questa edizione: - Processo Open Arms, Procura Palermo impugna assoluzione Salvini - Papa Leone: “Ingiustificabile attacco alla Chiesa a Gaza” - Fonti Ue, “Intesa dazi sul filo, rinvio Usa non escluso” - Ilaria Sula, il padre: “Sia fatta giustizia per mia figlia” - Pantigliate (Mi), donna trovata morta nei campi - […]
      pillole
    • Tg Economia - 18/7/2025 18 Luglio 2025
      ROMA (ITALPRESS) - In questa edizione: - Veicoli commerciali, a giugno mercato ancora in calo - Export, nei Paesi arabi nuove opportunità per le imprese italiane - Italgas e Cadent rinnovano la collaborazione strategica - Fisco, come funziona la nuova rottamazione sat/mrv
      pillole
    RSS Agenzia di Stampa Italpress – Top News
    • Giustizia, Meloni “Riforme per mettere fine alle storture”
    • Piani nazionali, 86,6 miliardi all’Italia da Commissione Ue
    • Pogacar vince la cronoscalata e consolida la maglia gialla al Tour
    • Bontempo confermato presidente Ordine Consulenti del Lavoro Torino
    • Marc Marquez vola nella practice di Brno, Martin 5° al rientro
    • Conte “Noi favoriti fra i favoriti ma continuiamo a costruire”
    • Open Arms, Meloni “Accanimento surreale dopo processo fallimentare”
    • A Roma una mostra sugli esuli dalmati, istriani e fiumani
    • G7, Giorgetti “Preoccupano incertezza economica e svalutazione del dollaro”
    • Al via la nuova guida tv terrestre e satellitare sul canale 500
    Recenti

    Livorno, allarme bomba su traghetto: scatta maxi emergenza in porto

    18 Luglio 2025

    Valentina Greco scomparsa in Tunisia dal 9 luglio, l’appello dei genitori

    18 Luglio 2025

    Fabio Concato, stop concerti luglio e agosto per motivi di salute

    18 Luglio 2025

    Inchiesta urbanistica Milano, Sala vestito da carcerato in post consigliere comunale Fratelli d’Italia

    18 Luglio 2025
    Primo Piano

    Livorno, allarme bomba su traghetto: scatta maxi emergenza in porto

    By Fabrizio Gerolla18 Luglio 20250 Primo Piano 1 Min Read

    (Adnkronos) – E' stato attivato il sistema regionale di maxi emergenze per un allarme bomba…

    Valentina Greco scomparsa in Tunisia dal 9 luglio, l’appello dei genitori

    Fabio Concato, stop concerti luglio e agosto per motivi di salute

    Inchiesta urbanistica Milano, Sala vestito da carcerato in post consigliere comunale Fratelli d’Italia

    Lavoro

    Turismo: per Chemnitz bilancio positivo nella prima metà dell’anno come ‘Capitale europea della cultura’

    By Fabrizio Gerolla18 Luglio 20252 Lavoro 4 Mins Read
    Lavoro

    Turismo: da polo industriale a nuova meta culturale, per Chemnitz il 2025 è l’anno del riscatto

    By Fabrizio Gerolla18 Luglio 20251 Lavoro 12 Mins Read
    Lavoro

    Professionitaliane, serve un rapido ammodernamento della riforma degli ordini professionali

    By Fabrizio Gerolla18 Luglio 20250 Lavoro 1 Min Read
    Italia

    Farmacia dei Servizi, l’U.A.P. denuncia: esclusi i professionisti sanitari, a rischio la rete pubblica

    By Fabrizio Gerolla18 Luglio 20255 Italia 3 Mins Read
    MERIDIANA NOTIZIE

    Meridiana Notizie è una Testata Giornalistica registrata al Tribunale di Velletri aut. n.10 del 2001

    VMT COMUNICAZIONE SRLS
    Viale Cesare Pavese, 267  – 00144 Roma  P. IVA 16051351001
    Pec: [email protected]

    DIRETTORE
    Massimiliano Tommasi
    Mail: [email protected]

    LA REDAZIONE

    Proprietario e Direttore Responsabile: Massimiliano Tommasi
    Mail : [email protected]

    Direttore Editoriale: Cristina Pantaleoni

    Condirettore: Fabrizio Gerolla
    Mail: [email protected]

    Collaboratori: Massimiliano Gobbi, Massimo Catalucci, Raffaele Natalucci, Lucio Parlavecchio
    Mail: [email protected]

    seguici
    • Facebook
    • Twitter
    • YouTube
    • LinkedIn
    © 2025 Meridiananotizie MDstudiowebagency.
    • Termini e condizioni
    • Cookie Policy (UE)
    • Privacy

    Type above and press Enter to search. Press Esc to cancel.