“L’entrata in vigore dei dazi al 30% sulle merci europee esportate negli Stati Uniti, prevista per il 1° agosto desta forte preoccupazione. Dai beni alimentari ai prodotti farmaceutici, il rischio è quello di un impatto rilevante sul Made in Italy, che fonda la sua forza sull’export di eccellenze ad alto valore aggiunto. Non possiamo permetterci una nuova guerra dei dazi: le ricadute sarebbero drammatiche per tutto l’indotto produttivo, per le famiglie italiane e per l’intera economia nazionale”. Lo ha dichiarato Roberto Capobianco, presidente di Conflavoro in merito ai dazi annunciati dal Presidente degli Stati Uniti Donald Trump. “È indispensabile avviare al più presto un negoziato serio per arrestare l’escalation dello scontro commerciale. L’Italia deve difendere con forza i propri interessi strategici, ma anche guardare oltre: serve puntare su nuovi settori e mercati, sostenere l’internazionalizzazione delle imprese attraverso incentivi mirati e aprirsi con determinazione ai mercati emergenti. Solo così possiamo scongiurare una nuova emergenza occupazionale e preservare la tenuta del tessuto produttivo italiano. Conflavoro è pronta a collaborare con le istituzioni al fine di individuare le misure necessarie per affrontare questa nuova sfida globale”.
“L’entrata in vigore dei dazi al 30% sulle merci europee esportate negli Stati Uniti, prevista per il 1° agosto desta forte preoccupazione. Dai beni alimentari ai prodotti farmaceutici, il rischio è quello di un impatto rilevante sul Made in Italy, che fonda la sua forza sull’export di eccellenze ad alto valore aggiunto. Non possiamo permetterci una nuova guerra dei dazi: le ricadute sarebbero drammatiche per tutto l’indotto produttivo, per le famiglie italiane e per l’intera economia nazionale”. Lo ha dichiarato Roberto Capobianco, presidente di Conflavoro in merito ai dazi annunciati dal Presidente degli Stati Uniti Donald Trump. “È indispensabile avviare al più presto un negoziato serio per arrestare l’escalation dello scontro commerciale. L’Italia deve difendere con forza i propri interessi strategici, ma anche guardare oltre: serve puntare su nuovi settori e mercati, sostenere l’internazionalizzazione delle imprese attraverso incentivi mirati e aprirsi con determinazione ai mercati emergenti. Solo così possiamo scongiurare una nuova emergenza occupazionale e preservare la tenuta del tessuto produttivo italiano. Conflavoro è pronta a collaborare con le istituzioni al fine di individuare le misure necessarie per affrontare questa nuova sfida globale”.