(Adnkronos) – I più recenti progressi scientifici e le sfide emergenti nella salute della donna sono al centro Congresso numero 100 della Società italiana di ginecologia e ostetricia – Sigo (Aogoi, Agui, Agite) che si apre il 14 dicembre al Teatro Petruzzelli di Bari. All’appuntamento storico sono attesi oltre tremila specialisti da tutta Italia e dall’estero per un confronto sul tema ‘Il tempo delle donne: aspetti scientifici, sociali e culturali’, che celebra un secolo di congressi e segna una vera svolta per la comunità ginecologica italiana, riaffermando il ruolo centrale della salute femminile nel Servizio sanitario nazionale. A dare l’avvio delle 4 giornate – informa la società scientifica in una nota – saranno i saluti del ministro della Salute Orazio Schillaci, delle autorità istituzionali nazionali e regionali, del Rettore dell’Università di Bari, dei presidenti delle principali società scientifiche italiane ed internazionali e dei presidenti del congresso: Bianca Dimaio, Ettore Cicinelli e Mario Vicino. Il presidente Sigo, Vito Trojano, accoglierà la platea con una nota su ‘Cent’anni di congressi… e non sentirli! Il segreto? In ginecologia lavoriamo, ogni giorno, per incidere ad ogni livello che ci compete nel presente e nel costruire futuro’. Nel dettaglio, il Congresso propone oltre 40 sessioni parallele, corsi avanzati, tavole rotonde, talk show e più di 300 relazioni tenute dai massimi esperti nazionali e internazionali. Tra gli argomenti: Medicina fetale e chirurgia in utero; Intelligenza artificiale in ostetricia e ginecologia; Endometriosi, adenomiosi e dolore pelvico; Menopausa, contraccezione e transizione riproduttiva; Oncologia ginecologica; Medicina estetica e rigenerativa; Salute globale femminile. Il riferimento al ‘tempo delle donne’ – spiegano gli organizzatori – non è solo quello biologico: "è un tempo sociale, culturale, economico. Un tempo che cambia insieme all’evoluzione della medicina, all’aumento dell’aspettativa di vita e ai mutamenti della società". A tale proposito Sigo ribadisce la necessità di: una informazione chiara e corretta; percorsi diagnostico-terapeutici personalizzati; una solida integrazione multidisciplinare; un accesso equo alle cure; la centralità della prevenzione.
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