“Una cerimonia semplice e intensa, toccante al punto giusto, volta a lasciare un segno di vicinanza per una tragedia che ancora deve essere metabolizzata dalla collettività”. Lo dichiara il presidente di AssoTutela Michel Maritato che spiega: “Da oggi in poi, il 6 giugno diventerà per noi un appuntamento fisso. Abbiamo deposto una corona sulla tomba di Alfredino Rampi al cimitero monumentale del Verano, perché la sua agonia in fondo a quel pozzo di Vermicino, proprio nel mese di giugno del 1981, sia di monito alla nostra società che sembra aver smarrito il senso civico”. Accompagnavano il presidente la sua vice Carol Maritato, giovane e brillante avvocato della associazione e Luigi Giannelli, un passato da commissario, molto attivo nel sociale. La delegazione era composta inoltre da rappresentanti del comune di Sambuci, nella persona del sindaco Francesco Napoleoni e da alcuni cittadini. “La tragedia di Alfredino – continua Maritato – è stata ricordata alla Garbatella con un grande murales sulla facciata di un palazzo, un gesto simbolico e commovente. Purtroppo, all’apprezzabile rappresentazione è seguito un gesto infamante che ha coinvolto questa lapide profanandola con simboli di violenza e di morte. Noi, al contrario, oggi vogliamo onorare questa tomba, in attesa che da parte degli inquirenti si faccia piena luce su un gesto tanto inquietante”, chiosa Maritato.
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