Nel video John Lennon e Yoko Ono non impartiscono insegnamenti morali, sono due testimoni
(Meridiana Notizie) Roma, Martedì 27 dicembre 2022 – Per alcuni, grandi protagonisti della letteratura, dell’arte o della musica non è inappropriato usare la parola “maestri”. Un’opera come “Imagine” di John Lennon e Yoko Ono rappresenta molto più che una canzone, può prestarsi a diversi piani di interpretazione ed essere letta come una preghiera laica, un inno alla libertà, ma anche come un invito gentile a mettere a fuoco l’illusione dei condizionamenti esteriori.
Il video originale si apre con le due figure di John Lennon e Yoko Ono di spalle, avvolti da una fitta vegetazione che li nasconde alla luce del sole. Un sentiero buio che ricorda la “selva oscura” di Dante, il bosco in cui si perdono i personaggi delle fiabe, il “labirinto” della mitologia. Archetipi dell’inconscio, che si ritrova ad attraversare chi intraprende il percorso verso una nuova conoscenza.
Non appena la nebbia si dirada, entrambi giungono davanti alla porta di un edificio con due colonne laterali e una scritta all’ingresso: “This is not here“. Non un luogo fisico ma la soglia di un tempio interiore, simbolo di uno stato di coscienza più profondo.
Il primo passo per entrare in questa dimensione è portare l’attenzione su alcuni schemi ricorrenti, descritti nella parte iniziale di ogni strofa del brano: l’identificazione con il tempo e con l’aspettativa di una ricompensa futura, l’attaccamento alle strutture esteriori, che si tratti di una nazione o di una religione e, infine, il desiderio e la brama egoica di possesso.
“Imagine all the people living for today” può essere inteso come il richiamo a vivere nel qui e ora, a sperimentare un presente senza tempo, la chiave d’accesso per fare luce su chi siamo davvero.
In “Imagine” l’elemento maschile e femminile sono in equilibrio, esiste un’armonia fra la luce e l’ombra. C’è complementarietà fra Occidente e Oriente, tra l’approccio ideologico e razionale diretto a realizzare un cambiamento sul piano sociale e un percorso introspettivo focalizzato sul risveglio dal sonno dell’inconsapevolezza e sulla riscoperta del Sé, grazie all’osservazione di colui che sogna, “The Dreamer“.
Nel video John e Yoko non impartiscono lezioni o insegnamenti morali, sono due testimoni: il velo apparente della dualità può essere lasciato cadere: “the world will live as one”. Forse, è anche più semplice di quanto non sembri: “it isn’t hard to do”, “it’s easy if you try”.
(A cura di Raffaele Natalucci)