Durante il passaggio di perturbazioni che siano di moderata o forte intensità, ci sono delle strade nel Terzo Municipio che diventano dei fiumi in piena. Le foglie, i rifiuti, i tombini cementati o la conformazione stessa della strada influiscono drasticamente su questo fenomeno.
Nuovo Salario e Tufello
In questi due quartieri nell’area a Nord-Est della Capitale ci sono diversi punti critici. Primo fra tutti il famoso incrocio tra via delle Isole Curzolane e via Giovanni Conti, sempre al centro delle polemiche dei residenti per via di enormi allagamenti che oltre a creare disagi alla viabilità non permette il transito regolare dei pedoni. “Ogni qualvolta piove, che sia in modo moderato e continuativo o forte a carattere di nubifragio, la strada ed il marciapiede si allagano”, commenta Giancarlo. “La ciclabile è la prima a scomparire sotto un immenso fiume d’acqua che scende dall’alto di via delle Isole Curzolane”, continua. “Per fortuna che, abitando lì, conosco la problematica ed evito di sostare con la mia auto o di passarci a piedi, ma chi non conosce ciò?”, conclude. Spostandosi di poco in via Monte Cervialto, anche qui abbiamo la medesima problematica dovuta al confluire delle acque da via Eugenio Chiesa su questa arteria principale, in quanto i tombini sono addirittura cementati. Su via Monte Cervialto invece i tombini sono quasi sempre tappeti da rifiuti e foglie. In via Comano la situazione non cambia, con la strada quasi sempre allagata dopo un temporale.
Bufalotta e Prati Fiscali
Poco distante rispetto al Tufello troviamo la zona della Bufalotta anch’essa spesso sotto i riflettori per via di grossi allagamenti che compromettono inevitabilmente la viabilità. Vicino il liceo Giordano Bruno infatti si crea un lago che prende entrambi i sensi di marcia, in quanto vi è un solo tombino al centro della strada. “L’ultima volta sono rimasto bloccato con la macchina proprio in questo tratto, l’acqua arrivava sino alle portiere”, segnala Claudio. Poco più avanti, in via della Cecchina vicino l’ingresso di un asilo, la situazione non cambia. Qui tutta la strada diventa un fiume in piena. Circa 300 metri più avanti troviamo il famoso incrocio di via Matteo Bandello con viale Jonio. Anch’esso purtroppo è soggetto al rischio di pesanti allagamenti, che in alcuni casi arrivano sino ai negozi adiacenti. Nella zona di Prati Fiscali invece, solo durante i fenomeni più violenti, la strada che collega con via Salaria diventa un lago, creando un serio pericolo per gli utenti della strada intenti ad attraversare i sottopassaggi.
Le cause e gli interventi
Durante le varie allerte meteo emanate dalla protezione civile della Regione Lazio, il Comune di Roma mette in campo diverse squadre della protezione civile per intervenire su ogni tipo di emergenza legata all’aspetto idrogeologico. Purtroppo però i volontari si trovano a dover rimuovere tropo spesso rifiuti e foglie incastrati nei tombini quando in realtà dovrebbero essere le ditte di pulizia stradale ad intervenire poco prima di eventi meteo rilevanti. “L’ultima volta in via delle Isole Curzolane c’era un quantitativo immenso di foglie e fango che tappava i tombini, i volontari sono stati un’ora a operare”, denuncia una residente. Negli altri punti critici del quartiere la situazione non cambia come ad esempio in via Pantelleria dove ogni volta, le foglie, ostruiscono completamente il passaggio delle acque nelle fogne. A volte anche la conformazione stessa della strada o i mancati interventi risoluzione delle problematiche portano ad enormi allagamenti con conseguente chiusura della strada. Questo, ad esempio, è il caso di via Carmelo Bene in zona Porta di Roma dove le carreggiate scompaiono completamente e non c’è un tombino che sia funzionante.
Lucio Parlavecchio

