Negli ultimi giorni il sito del Comune di Roma ha annunciato un intervento da 2 milioni di euro per la storica Villa Celimontana. Gli interventi riguarderanno gli alberi, le fontane e i vialetti. Previsto anche il restauro delle opere d’arte presenti. Ma gli altri parchi della periferia attendono addirittura lo sfalcio, che non avviene da mesi.
Villa Celimontana
Villa Celimontana è un parco pubblico di Roma che sorge vicino al Celio. La sua costruzione risale addirittura al Cinquecento. Al suo interno sono collezionate tantissime opere d’arte di rilievo di vari periodi storici. La giunta Capitolina ha approvato negli ultimi giorni un finanziamento da 2 milioni di euro per la sua riqualificazione. Gli interventi principali verteranno innanzitutto sul migliorare l’accesso in quest’area a tutti i cittadini. Successivamente viene posta attenzione sul patrimonio arboreo e sulla vegetazione presente. Nel mentre si opererà sui vialetti e la bordatura al fine di ripristinarli laddove logori. Interventi anche sulle fontane e le opere d’arte che insistono nel parco. Infine cartelli didattico-informativi con segnaletica e nuove panchine. È prevista inoltre la collocazione di nuove specie arboree esotiche.
“Con questo progetto si aggiunge un ulteriore importante tassello al grande lavoro intrapreso per la riqualificazione delle ville storiche della città”, annuncia Sabrina Alfonsi.
Polemiche dei cittadini
Dopo questo annuncio alcuni cittadini si chiedono perché solo alcune ville rientrino in questa tipologia di interventi e per esempio gli altri parchi della periferia non storici devono attendere mesi addirittura per uno sfalcio. Le aree verdi di periferia infatti o i parchi, sono in molti casi addirittura sprovvisti di panchine o giochi per bambini. In alcuni di essi, addirittura, l’erba cresce a dismisura da questa estate, senza che nessuno abbia posto in essere interventi programmati per evitare ciò. Inoltre, in molti parchi ci sono residui di alberi caduti o rami a terra che nessuno è mai venuto a rimuovere. Nastri gialli o reti arancioni spiccano in mezzo alla vegetazione in alcune aree verdi. “Le periferie meritano la stessa attenzione delle zone centrali”, commenta un residente. “Per portare mio figlio a giocare devo sempre spostarmi in macchina, eppure sono circondato da 3 parchi inutilizzabili”, conclude amareggiato.
Il caso del Nuovo Salario
Nel popoloso quartiere del Nuovo Salario ci sono due parchi da anni sotto i riflettori per mancati interventi e abbandono totale. Il primo fra i due si trova in via Suvereto e si chiama De Cristo. All’interno di esso è rimasta una sola altalena e un piccolo gioco con la molla. I tappeti antiurto a terra sono stati tutti vandalizzati e ormai sono più che datati. Non è raro inoltre trovare a terra cocci di bottiglie, siringhe e mozziconi di sigarette e altro. “L’altro giorno stavo portando mio nipote a giocare e per fortuna che mi sono accorto di due siringhe conficcate nelle panchine”, tuona un signore. “L’area è in totale abbandono in quanto né viene pulita né sfalciata da tempo immemore”, conclude. Poco distante troviamo invece il famoso parco Chiala, ormai in totale stato di abbandono. L’acqua non esce più dalle fontanelle da almeno un anno e mezzo. Purtroppo anziché riparare il guasto che aveva creato diversi piccoli geyser d’acqua nel parco, hanno deciso di chiudere definitivamente l’acqua. I giochi per bambini sono spariti e le panchine del parco sono quasi tutte distrutte.
Lucio Parlavecchio

