L’esonero di José Mourinho è stato un vero e proprio fulmine a ciel sereno per la Roma e per i tifosi, ma allo stesso tempo si è trattato di una mossa quasi obbligata in virtù dello stato di forma della squadra giallorosso e del modo in cui l’allenatore portoghese affrontava le difficoltà, sembrano non riuscire mai a concentrarsi sulle prestazioni ma parlando di arbitri, scontri con i giornalisti, società, calciatori traditori e tanto altro. La Roma aveva tentato quello che, in gergo tecnico, prende il nome di all in; a tal proposito, per chi volesse dedicarsi al mondo del gioco e del divertimento online è attualmente attiva una promo speciale con bonus giri gratis slot machine.
Tornando però ai capitolini, è ovvio che la scelta di DDR appaia più un palliativo che non una reale soluzione futura per i giallorossi che, però, intanto scenderanno in campo con numerose differenze, a partire dal modulo. Come giocherà la Roma di De Rossi e quale sarà il diverso approccio della formazione che, attualmente, ha bisogno di inseguire il posizionamento europeo?
Il nuovo modulo di Daniele De Rossi
Le prime immagini diffuse da alcune delle realtà giornalistiche principali, nel settore sportivo italiano, parlano di un nuovo volto per la Roma che riporta innanzitutto in campo alcuni uomini-chiave della mentalità giallorossa, in un modulo che dovrebbe essere differente rispetto a quello di Mourinho basandosi sulla difesa a 4. Con l’allenatore portoghese il ricorso alla difesa a 3 era apparso, ad un certo punto della sua esperienza giallorossa (Mourinho ha fondato parte dei suoi successi sul 4-2-3-1 di interista memoria), quasi una necessità, ma il tecnico non sembrava più smuoversi dalle sue convinzioni. Nelle ultime giornate, complice anche l’infortunio di pezzi pregiati come Smalling e Kumbulla, oltre che l’impegno in Coppa D’Africa di N’Dicka, la Roma si era ritrovata con Mancini e Llorente da affiancare a terzini adattati, come Kristensen, o a Cristante arretrato; l’ultima alternativa era stata quella di Huijsen, giovanissimo difensore proveniente dalla Juventus, che però ha ancora bisogno di maturare per gestire una pressione così forte e non può di certo comandare la difesa.
Il ritorno alla difesa a 4 potrebbe migliorare la condizione dei giallorossi, dato l’impiego dei già citati Mancini e Llorente nella linea a 2, affiancati da Spinazzola e Kristensen (o relativi sostituti, come Karsdorp o Celik) in quanto terzini. Il centrocampo a 2, con Paredes e Bove, mantiene la sua forma, mentre i 3 uomini dietro Lukaku unica punta dovrebbero essere quelli di Dybala, Pellegrini e Zalewski o, nel caso di una proposta maggiormente offensiva, El Shaarawy. C’è da dire che Lukaku potrebbe soffrire il gioco che lo vede unica punta con tre trequartisti a supporto, poiché quando è stato isolato in attacco non sempre ha dimostrato di saper governare l’attacco in autonomia, mentre Dybala ha già giocato da trequartista nel modulo di Allegri e Pellegrini ritornerebbe, così, al suo ruolo naturale.
Rivitalizzazione di alcuni calciatori
Indipendentemente dalla questione del modulo che è sempre molto relativa e che cambia in base alle situazioni di gioco, nella Roma ciò che potrebbe cambiare particolarmente è il senso di attaccamento alla maglia e di morale della squadra. De Rossi, che è sempre stato un calciatore grintoso e che ha ancora bisogno di affermarsi da allenatore, indipendentemente dalla sua esperienza alla Spal, non avrà certo la preparazione tattica di Mourinho, ma potrà contare molto su alcuni pezzi che facciano risaltare il senso di comunità nello spogliatoio, a partire dal proposito di “romanità” che, da sempre, in una squadra come quella giallorossa è molto importante. Il tal senso, il calciatore chiave sembra essere Lorenzo Pellegrini; utilizzato pochissimo da Mourinho, il trequartista ha rinunciato anche all’ultimo rigore contro il Milan, così come Lukaku, lasciando l’incombenza a Paredes che ha poi siglato il temporaneo 2-1, prima della definitiva rete di Theo Hernandez.
Pellegrini è un giocatore che appare molto spento ma che, quando è stato centrale nel sistema della Roma, non ha mai deluso non soltanto per gol e assist, che sono mancati nella gestione Mourinho, ma soprattutto per voglia e grinta. Altro calciatore che potrebbe tornare è Smalling, ammesso che le sue cure abbiano gli effetti sperati, con risultati che si osserverebbero soprattutto nei termini di una maggiore solidità difensiva che la Roma ha bisogno di ottenere. Non dovrebbero esserci dubbi rispetto all’impiego di Rui Patricio, a cui è stato preferito Svilar nelle ultime uscite per scelta motivazionale, mentre Zalewski nella sua inedita posizione di ala offensiva potrebbe essere meno attanagliato di quei compiti difensivi mostrando maggiormente il suo valore. Ovviamente, il tutto dovrà ottenere il riscontro del campo.

