I rossoblù allenati da Mister Thiago Motta si confermano sempre più la squadra rivelazione del campionato. La Lazio gioca solo un tempo e poi nella ripresa scompare…come troppe volte in questa stagione
- articolo di Massimo Catalucci
(Meridiananotizie) Roma, 18 febbraio 2024 – La Lazio gioca molto bene il primo tempo, dove trova un bellissimo gol col suo capitano Ciro Immobile con un’azione manovrata e in verticale che però, viene annullato per fuorigioco del bomber biancoceleste. Ma il gol è nell’aria, per come sta giocando la squadra di Mister Sarri e arriva al 18° con una fantastica azione corale: Isaksen ruba palla nella trequarti avversaria appoggia a Immobile al limite dell’area che invece di tirare a rete, riappoggia la sfera per lo svedese che di sinistro trafigge il Bologna, alla destra del portiere rossoblù.
Nel primo tempo la Lazio avrebbe potuto chiudere la gara segnando almeno altri due gol, un paio clamorosi, con Isaksen ancora, che dalla destra converge verso il centro del campo e al limite dell’area lascia partire un tiro indirizzato all’incrocio dei pali, sempre alla destra dell’estremo difensore del Bologna che, con un gran tuffo, riesce a deviare con la punta delle dita la sfera sul palo e a mandarla fuori. Altra occasione con Guendouzi che raccoglie un pallone in area del Bologna e tira di prima intenzione ma a portiere battuto trova la testa, quasi sulla linea di porta, di un giocatore avversario che respinge.
Purtroppo, la Lazio si complica la vita nei minuti finali del primo tempo. E’ il 39° quando pasticciano Provedel e Luis Alberto che si scambiano il pallone dal vertice basso del campo ma il pressing del Bologna finisce per mettere nelle condizioni El Azzouzi di trovarsi a tu per tu con il portiere Laziale e per il bravo giocatore rossoblù (grandi abilità tecniche le sue) è un gioco da ragazzi spingere la sfera in rete per il momentaneo pari.
Come abbiamo accennato, inutile commentare la ripresa che è stata un monologo del Bologna, con una Lazio sotto ritmo. Inutili gli innesti nel secondo tempo di Mister Sarri per provare a dare un cambio di marcia ai suoi ragazzi: Pedro, Castellanos, Pellegrini, kamada non sono stati in grado di far cambiare passo alla squadra.
E in tutto questo, comunque, anche se c’è molta complicità della Lazio in questa vittoria del Bologna, ci sono dei meriti che vanno riconosciuti a Mister Thiago Motta per la sua capacità di aver creato un gruppo compatto che gioca da squadra e non si scompone mai. E il carattere del suo allenatore è stato ben recepito (peccato ciò non accade nella Lazio) e fatto proprio da ogni giocatore del Bologna che, come si è visto anche nei minuti finali della gara dell’Olimpico, i romagnoli hanno cercato sempre di tenere lontana la Lazio dalla propria area, portando il loro pressing molto in alto, fino nei pressi della linea difensiva laziale.
Sarri alla fine della gara è uscito dal campo molto adirato e non si è presentato in sala stampa, non sappiamo se per l’arbitraggio che, in realtà qualche dubbio lo ha sollevato, oppure, per una prestazione, pressoché indecente dei suoi ragazzi nella seconda parte della partita.
Ma anche se la mancata presenza del tecnico biancoceleste in sala stampa fosse motivata da un arbitraggio ritenuto da Sarri insufficiente e/o esercitato con “due pesi e due misure”, la sconfitta biancoceleste di oggi, richiama alla mente altre sconfitte che la Lazio quest’anno ha incassato per una mancata concentrazione, determinazione e voglia di aggredire (calcisticamente parlando) l’avversario dall’inizio alla fine, senza fare calcoli nel corso della gara…
I calcoli, come abbiamo visto si fanno al fischio finale dell’arbitro e troppe volte quest’anno, hanno pesato di più dalla parte degli avversari per una condizione psicoemotiva non adeguata.
E se è vero che il campionato è ancora lungo e ci sono ancora diversi scontri diretti, è anche vero che il traguardo per l’ultimo posto utile per accedere alla Champions League del prossimo anno, si allontana sempre di più.
C’è un proverbio che dice: la speranza è sempre l’ultima a morire. Volendo accettare tale assunto è anche vero che, razionalmente, ad oggi la Lazio non dimostra di avere la forza di portare avanti un progetto su più fronti, Campionato, Champions League e Coppa Italia. I punti da recuperare in campionato iniziano ad essere troppi e le gare da giocare diminuiscono sempre più e come suddetto non c’è solo il campionato da giocare: ci sono gli ottavi di Champions da disputare (gara di ritorno contro il Bayern Monaco in programma il 5 marzo prossimo); la semifinale di Coppa Italia (prima gara il 2 aprile). Inoltre, rimanendo in tema campionato, la Lazio deve ancora recuperare la 21a gara contro il Torino, non giocata a gennaio scorso per permettere ai biancocelesti di partecipare alla Final Four della Super Coppa Italiana disputata in Arabia, dove, purtroppo, è stata umiliata dall’Inter.
Le dichiarazioni degli allenatori nel post-gara
SARRI – Silenzio stampa per il tecnico biancoceleste e per i giocatori nel dopo gara di Lazio Bologna, per probabili dissensi con l’arbitraggio odierno del direttore di gara, Maresca.
MOTTA – “Sono molto orgoglioso di vedere la nostra squadra vincere giocando bene a calcio, rispettando il gioco, facendo le cose giuste in campo fino all’ultimo minuto. Alla fine sul 2-1 abbiamo continuato a giocare, difendendoci. Sono soddisfatto, la Lazio mercoledì ha battuto il Bayern Monaco. Ho visto il presidente contento, sono felice, anche per la nostra gente. Mi piace tantissimo questo entusiasmo. Domani i giocatori penseranno ad altro, poi da martedì pensiamo al Verona che sarà difficile“.
“Un abbraccio di ammirazione e affetto a Zirkzee. È un ragazzo che se lo merita. I gol e le giocate non arrivano per caso, è sempre molto propositivo. Deve essere meno nervoso, più rilassato, ma è molto esigente con se stesso. Sono contento per lui“.
“Fabbian è molto generoso. Dà grande energia, profondità e coraggio. Oggi gli abbiamo chiesto tanto in fase difensiva. Si sta meritando il rispetto degli altri e merita di giocare”.
“Non mi piace parlare di me. Ma tutti gli allenatori che hanno vinto hanno qualcosa di speciale, soprattutto dal punto di vista mentale” – risponde il tecnico rossoblù a chi gli chiede se alla squadra ha trasmesso il suo carattere di Campione.
“I ragazzi sono consapevoli di essere forti. Sanno che se giocano con il loro stile possono competere. Non dico vincere, ma competere, quindi fare tutto”.
“La Lazio non è fuori dalla corsa alla qualificazione Champions, è una squadra di altissimo livello. Anche all’andata, nel primo tempo, abbiamo solo difeso contro la Lazio. Oggi nel primo tempo anche abbiamo sofferto”
“Ferguson è diventato capitano in modo naturale, per il suo esempio dentro e fuori dal campo. È un leader, uno generoso, un grande guerriero. È arrivato a un livello molto alto. Da Champions? Si vedrà in futuro. Adesso deve essere concentrato sul Bologna. Lui viene da tantissime partite fatte bene, ha una continuità molto difficile da trovare”.
“Karlsson ha giocato, poi ha avuto un lungo infortunio. Lo stiamo aiutando per farlo entrare nel ritmo. Sono sicuro sarà un ragazzo importante per il futuro del Bologna”.
Il tabellino della gara
LAZIO-BOLOGNA 1-2
MARCATORI: 18° Isaksen (L), 40° El Azzouzi (B), 80° Zirkzee (B)
LAZIO (4-3-3): Provedel; Lazzari (77° Pellegrini), Patric (11° Casale 5), Gila, Marusic; Guendouzi, Cataldi, Luis Alberto (77° Kamada); Isaksen (65° Pedro), Immobile (65° Castellanos), Felipe Anderson.
All.: Sarri
BOLOGNA (4-1-4-1): Skorupski; Posch, Beukema, Lucumi, Kristiansen (85° Calafiori); El Azzouzi (73° Aebischer); Orsolini (85° Lykogiannis), Ferguson, Fabbian (73° Urbanski), Saelemaekers (73° Ndoye); Zirkzee.
All.: Motta
Arbitro: Maresca
Ammoniti: Fabbian (B), Cataldi (L), El Azzouzi (B), Marusic (L), Aebischer (B)
Espulsi: –
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