Si è parlato per oltre un ventennio di BRICS, uno dei tanti acronimi dei nostri tempi che indicava, tra gli altri, paesi come Brasile, India e Cina. Un tempo in via di sviluppo, ammassati da forti disparità e con condizioni economiche precarie. Ma oggi il vento è cambiato e il mondo va in una direzione ben precisa: questi tre Paesi, tra gli altri, saranno i principali attori della scena mondiale nel prossimo trentennio. Da un punto di vista demografico, certo, ma anche e soprattutto da un punto di vista economico. È un dato di fatto, con Europa e soprattutto Stati Uniti destinati ambedue a retrocedere sotto tutti i punti di vista. E a perdere quell’egemonia culturale che, negli ultimi tre secoli, si era abbastanza radicata.
Non esisterà né esiste più un mondo di Serie B e tutti gli indicatori vanno in questo senso. I paesi sopracitati saranno attori della scena e con essi si dovrà giocoforza fare i conti. Lo si vede dagli aspetti più minuti e sottili. Si prenda ad esempio il gaming, che è un fenomeno planetario ad ogni latitudine. In Cina c’è Macao, la realtà più nota al mondo per gli appassionati di gioco. Nonostante la Repubblica Popolare stia perseguendo da tempo una politica apparentemente anti-gaming, il gioco nel paese è popolarissimo. Lo testimoniano, a titolo di esempio, il numero di download effettuati dagli appassionati cinesi nel corso dell’ultimo anno: 30 miliardi di download di videogiochi mobile, un trend anche questo globale e popolarissimo. Di riflesso, i giocatori cinesi sono anche quelli che spendono di più sui giochi da mobile che, grazie agli investimenti in tecnologia, è diventato forse il principale canale di fruizione.
In questa particolare classifica figura anche il Brasile: i giocatori verdeoro hanno effettuato quasi cinque miliardi di download, preceduti solo dalla già citata Cina e dall’India. Inoltre, da tempo in Brasile si organizza il Brasil Game show, la fiera sul mondo del gioco più grande ed importante di tutta l’America Latina. Che ha trovato, nel paese guidato da Lula, la sua stella polare in materia di intrattenimento videoludico. I dati vanno nella direzione giusta per il paese. Discorso analogo va fatto per l’India. Un colosso mondiale, già solo per il numero di abitanti, destinato a giocare un ruolo cruciale anche e soprattutto negli equilibri geopolitici del mondo che verrà da qui al prossimo trentennio. Oltretutto il Subcontinente indiano non ha raggiunto ancora la crescita zero. Sul fronte gioco i dati solo eloquenti: 9,66 miliardi di download in un anno. Le stime parlano di un aumento del numero di giocatori del 12% anno per anno. Intanto già il 2022 è stato un anno record: una cultura in ascesa, quella del gioco, con un incremento del 39% rispetto al 2021. È solo l’inizio di una lunga ascesa.