Meridiana Notizie, 29 marzo 2024 – Nel corso del 2023, in Italia, si è registrato un ulteriore decremento delle nascite. È quanto evidenziano i dati demografici relativi all’anno appena trascorso, resi noti oggi dall’Istat. Secondo le statistiche preliminari, il numero di neonati residenti nel paese è stato di 379.000, con un tasso di natalità pari al 6,4 per mille abitanti (rispetto al 6,7 per mille del 2022). Questo calo delle nascite rispetto all’anno precedente corrisponde a 14.000 unità in meno (-3,6%).
Se consideriamo il periodo dal 2008, ultimo anno in cui si è osservato un incremento delle nascite in Italia, si constata un decremento complessivo di 197.000 unità (-34,2%). Il numero medio di figli per donna è sceso da 1,24 nel 2022 a 1,20 nel 2023, attestandosi così in prossimità del minimo storico di 1,19 figli, registrato nel lontano 1995.
Dati preoccupanti che inducono a riflettere sull’importanza di trasformare il concetto del figlio da un costo individuale a carico delle famiglie a un investimento per la società. La decisione di avere figli, educarli e contribuire alla formazione di cittadini responsabili è un’esperienza umana di grande valore. Tuttavia, questo lungo e impegnativo percorso comporta spese significative che meritano sostegno. Per riconoscere il valore del lavoro dei genitori e stimolare la natalità, appare sempre più necessaria una riforma fiscale che consideri la composizione familiare e i costi legati all’educazione dei figli. Inoltre resta centrale il dibattito sull’ampliamento dell’assegno unico e dei servizi per la prima infanzia, nella prospettiva di restituire dignità al ruolo dei genitori e incentivare la crescita della popolazione.
(A cura di Attilio Lombardi)