Il Ministero della Cultura ha recentemente acquisito la splendida cornice con Allegoria della
Prudenza e tritoni della carrozza berniniana appartenente al cardinale Flavio Chigi.
Questa felice quanto tempestiva operazione rappresenta un esempio virtuoso di collaborazione
tra enti pubblici e privati ed è grazie a questa sinergia tra diverse istituzioni che uno dei
manufatti d’arte decorativa più originali del Barocco romano, ora sia oggetto di tutela e di
pubblica fruizione.
La fastosa cornice, in ragione della sua provenienza originaria ma anche per le sue
caratteristiche stilistiche trova infatti la sua naturale collocazione a Palazzo Chigi in Ariccia,
una dimora caposaldo del Barocco berniniano e della committenza chigiana, vero
emblema delle arti decorative del XVII secolo.
Il prezioso manufatto in rame dorato faceva parte delle ornamentazioni della “carrozza di
velluto nero”, detta anche “delle ghiande” dalla simbologia araldica Chigi della Rovere, che
Giovan Lorenzo Bernini aveva ideato per il “cardinal nepote” di papa Alessandro VII, Flavio
Chigi (Siena 1631 – Roma 1693), uno dei massimi mecenati del suo tempo.
Alla complessa realizzazione della carrozza presero parte nel 1657 e il 1661 numerosi artisti,
tra cui Giovanni Paolo Schor, che curò la progettazione esecutiva, Ercole Ferrata, che plasmò
le decorazioni scultoree, Antonio Chicari, che intagliò le parti lignee, i bronzisti Carlo Mattei,
Francesco Donati e l’argentiere Francesco Perone, che si occuparono delle ornamentazioni
metalliche.
In origine l’opera faceva parte di un gruppo di sei simili cornici contenenti specchi, che
successivamente, dopo la dismissione della carrozza, furono adattate a contenere dipinti di fiori
dello specialista Niccolò Stanchi.
Rimaste nella collezione Chigi dopo la morte del cardinale, a seguito della divisione del
patrimonio della casata nel 1917, le cornici passarono tramite Eleonora Chigi marchesa Incisa
della Rocchetta ai suoi eredi.
La presente cornice venne esposta nel 1999 alla grande mostra Bernini regista del Barocco,
tenuta a Palazzo Venezia su progetto di Maria Grazia Bernardini e Maurizio Fagiolo dell’Arco,
nella sezione sulla “grande decorazione barocca” curata da Alvar González-Palacios.
Transitata nel 2023 sul mercato antiquario fiorentino, è pervenuta successivamente in
collezione privata.
L’opera è stata acquistata dal Ministero della Cultura nel 2024 a seguito della segnalazione
effettuata dall’Ufficio esportazione di Genova, presso il quale la proprietà aveva presentato una
richiesta di esportazione del bene.
L’Ufficio genovese, in conseguenza degli accertamenti storico artistici effettuati sull’opera, con
il supporto conoscitivo anche di Francesco Petrucci, studioso del Barocco romano e della
committenza Chigi, considerato il particolare interesse della cornice per il patrimonio
nazionale, ha proceduto ad una proposta di acquisto coattivo con destinazione alla Direzione
Regionale Musei del Lazio e, tramite questa, alle collezioni di Palazzo Chigi di Ariccia.
Come concordato con il Sindaco di Ariccia, Gianluca Staccali, con la Direzione Regionale
Musei e con gli auspici della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città
metropolitana di Roma, diretta da Lisa Lambusier, l’opera verrà esposta alla mostra Omaggio
a Bernini inventore, in programmazione presso Palazzo Chigi in Ariccia per l’autunno-inverno
2024-2025, in concomitanza con il Giubileo.
News
- Andrea Delogu trionfa a Ballando con le stelle: “Grazie alla mia famiglia e al mio maestro Nikita”
- “Qualcosa di dolce a Lucarelli?”, “Non riesco a essere finta”, (l’ultima) frecciata di D’Urso a Ballando
- Ucraina-Russia, gli annunci trionfali di Putin e le vere conquiste: l’analisi
- Ballando, D’Urso e il valzer con finale a sorpresa: il bacio con La Rocca
- Ucraina, Zelensky: “Pace ma non ad ogni costo”. Usa propongono trilaterale con Kiev e Mosca
- Aviaria la prossima pandemia? L’allarme degli esperti: “Diffusione senza precedenti”
- Manovra, ‘svolta’ pensioni ma anche Ponte Stretto e casa: le misure in arrivo
- Ballando, Lucarelli furiosa con Colombari-Favilla: “Vi metterei le mani addosso”

