Serata speciale per Valerio Rossi, che nella sede dell’Acme studio di Ladispoli raduna folto pubblico per raccontare i suoi ventitremila chilometri percorsi in bicicletta, dal Messico alla Terra del Fuoco. Accompagnato nel racconto da Massimiliano Morelli, che gli fa da spalla, il giovanotto di belle speranze ha risposto alle domande di un pubblico incuriosito dalla sua voglia di ricerca di luoghi e persone fuori del comune. Rossi, nato a Roma ma trapiantato a Valcanneto, un bel giorno ha mollato “una vita lavorativa che gli stava stretta” ed è partito con la sua bici per osservare di persona luoghi che troppo spesso restano solo sui libri. Così ha conosciuto – e si era nell’era del covid – gente di varia umanità, luoghi fantastici e quel “di tutto e di più” che per lui non rappresenta solo uno spot televisivo. Storie commoventi, incontri più o meno piacevoli (dal settantenne solitario che, senza braccia per un incidente, aveva solo una radio “scassata” a fargli compagnia ai furti e a quel guappo di cartone che gli puntò un coltello contro), scenari da mille e una notte e sensazioni da esportare a chi vorrebbe fare il suo stesso percorso ma… non se la sente. Non è stato il suo primo viaggio sulle due ruote. Dopo aver percorso in precedenza strade d’Europa in lungo e in largo, Rossi si appresta a percorrere altri “mille mila” chilometri in Asia. Ed è già cominciato il conto alla rovescia.
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