Consiglio di Stato: Per far fronte all’invasione di pellegrini per il Giubileo del 2025, via libera al termovalorizzatore ad Albano Laziale
- articolo di Massimo Catalucci
“La storia infinita”, dovremmo etichettare così la notizia che riguarda la discarica di Roncigliano e l’attenzione al nuovo termovalorizzatore che si vuole realizzare in un’area adiacente ad essa. Un’area nella provincia sud di Roma, che confina con i Comuni di Albano Laziale, Pomezia, Aprilia ed Ardea.
Un quadrante già devastato dall’inciviltà di molte persone che vi risiedono ed altre che vi accedono da fuori, che deturpano, con irritante, costante e continuativa reiterazione, oseremmo dire quotidiana, l’ambiente con discariche abusive a cielo aperto e di cui abbiamo spesso dato evidenza nel nostro giornale.
Un territorio, in cui a farne le spese sono le persone perbene che vi risiedono da anni e che nonostante le manifestazioni svolte per richiamare l’attenzione delle istituzioni governative, riguardo la sofferente condizione ambientale in cui sono costretti a vivere, ad oggi non sono state mai ascoltate.
Ed ora, per dare maggiore impeto alle decisioni, evidentemente, già prese da tempo, anche il Consiglio di Stato in ragione dell’imminente “Giubileo del 2025”, da’ il via libera alla realizzazione del termovalorizzatore ad Albano Laziale (RM), nei pressi di Roncigliano dove sorge già, come accennato, una discarica dei rifiuti, con la motivazione che in occasione dell’evento Cristiano/Cattolico, aumenteranno il numero di pellegrini in viaggio verso la Capitale e di conseguenza le tonnellate di rifiuti da smaltire.
Consiglio di Stato: la motivazione dei giudici
“Lo straordinario afflusso di pellegrini atteso in occasione dell’evento giubilare e la necessità di approntare misure straordinarie per fronteggiare il prevedibile incremento della produzione di rifiuti, in un contesto peraltro caratterizzato da notorie criticità, è la situazione di fatto che costituisce la ragione giustificatrice della riallocazione di alcune delle funzioni in materia di rifiuti dal livello regionale a quello statale e del conferimento di poteri in deroga alla legislazione vigente ad un Commissario governativo“. [fonte: repubblica.it ]
Oltre il danno ambientale la beffa per i residenti
La cosa sa un po’ di beffa e presa in giro per i residenti dei comuni limitrofi all’area dove dovrebbe sorgere il nuovo impianto di smaltimento dei rifiuti, perché dopo anni che gli stessi evidenziano il degrado ambientale che già persiste, con la motivazione del Giubileo si vuole cercare di fare carta straccia anche delle proposte alternative al termovalorizzatore che sono state presentate.
E’ come dire che ad oggi non c’è stata nessuna volontà da parte dell’amministrazione capitolina che, al di là della decisione del Consiglio di Stato, detiene il potere di scelta su quest’area (il commissario straordinario è il Sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, nominato ai sensi dell’art. 1 comma 421 della Legge 30 dicembre 2021, n. 234 e s.m.i. ) per la realizzazione di un impianto di smaltimento dei rifiuti, di voler adottare sistemi alternativi a quelli etichettati come inceneritori o termovalorizzatori che siano.
E’ bene ricordare che il termine termovalorizzatore in realtà è, come emerge da altre testimonianze di esperti nel settore del riciclo dei rifiuti, un escamotage terminologico usato solo per deviare l’attenzione pubblica rispetto ai danni ambientali che questi impianti generano.
La motivazione dell’imminente Giubileo del 2025, in considerazione dell’accelerazione in termini di realizzazione di un impianto di smaltimento dei rifiuti, è plausibile, visto il grande afflusso che ci sarà di persone nella Capitale, ma ciò non deve prevaricare di pensare, soprattutto, alla salute delle persone, per cui si poteva già da tempo prendere in considerazione un’alternativa al termovalorizzatore, visto che ce ne sono.
Come ad esempio quelle di cui parla l’ex giornalista scientifica Margherita Bologna, ricercatrice ed esperta di nuove tecnologie per gestire i rifiuti ed autrice del progetto “Riciclo Totale”. La stessa, mette in guardia rispetto all‘uso dei “termovalorizzatori”, quali generatori di emissioni inquinanti come diossine, furani, ossidi di azoto, metalli pesanti, polveri, nanoparticelle.
Per cui questi impianti, chiamiamoli pure inceneritori o termovalorizzatori, solo a parole, secondo gli esperti del settore, sembrerebbero rispettare l’ambiente e la salute delle persone, ma in realtà trasformerebbero una quantità di rifiuti visibili in una quantità maggiore di rifiuti invisibili (nanoparticelle) altamente dannosi per le persone, gli animali e l’ambiente in generale.
E’ evidente allora che la scelta di cambiare il termine da “inceneritore”, che suonava più aggressivo per chi lo leggeva, con il termine “termovalorizzatore” (che porta a pensare ad una rivalutazione di ciò che si vuole trattare), è stata solo un’operazione di “marketing sociale”, tendente a deviare l’attenzione su un “pretestuoso” nuovo progetto di smaltimento ecologico dei rifiuti che nulla ha a che vedere con un sano processo di “economia circolare allo stato puro” (per chi volesse approfondire cosa dicono le direttive europee del cd “Pacchetto Economia Circolare” riguardo gli obiettivi di riciclo o rifiuti urbani, può clicare qui).
E intanto i giorni passano, la data del prossimo Giubileo si avvicina sempre più e a farne le spese di tutta questa farsa che si sta consumando da anni nelle campagne a sud della Capitale, sono i residenti del luogo che, se non ci sarà uno stop al termovalorizzatore, continueranno per gli anni futuri a respirare aria e a mangiare prodotti agroalimentari lavorati, coltivati ed allevati nelle aree limitrofe, contaminati da forti inquinanti che vengono dispersi nell’ambiente.
Siamo certi che i residenti continueranno le loro lotte con gli strumenti della democrazia, perché è un loro atto dovuto manifestare il dissenso con il fine ultimo di arrivare ad ottenere il loro diritto alla tutela della salute, fortemente, già minacciata da tempo, perché nell’area indiziata per la nascita del nuovo termovalorizzatore e quelle ad essa circostanti, il degrado ambientale è, purtroppo, da anni una costante che condanna tutti i residenti a vivere in un ambiente, decisamente, insalubre.