Tavares padrone della fascia sinistra, con due assist per Castellanos e Dia costruisce il momentaneo vantaggio laziale. Leao, entrato nella ripresa salva Fonseca
Chi cercava delle risposte dopo le prime due uscite con alcune ombre della squadra allenata da Mister Baroni, dove l’approccio alla gara ha evidenziato delle pecche, le ha avute ieri sera. La Lazio ieri all’olimpico nella Capitale, ha affrontato una delle pretendenti allo scudetto edizione 2024/2025 e costruita per vincere, ma i ragazzi del tecnico biancoceleste, hanno dimostrato che stanno facendo un percorso di sviluppo, assestamento e di crescita, da un punto di vista tattico e mentale, mettendo in luce anche delle ottime qualità dei giocatori che compongono la rosa biancoceleste.
Gli striscioni delle Curve in Lazio-Milan
Lo striscione indegno
Ma quello che ci auguriamo non destabilizzi questo cammino verso la migliore condizione, la continuità di gioco e di risultati positivi della Lazio, è la reiterata protesta di alcuni tifosi che, anche se ieri non esplicitamente dichiarato con nome e cognome in uno degli striscioni apparsi in curva nord, sta assumendo toni troppo pesanti, aggressivi e da denuncia, nei confronti di chi, probabilmente (il condizionale è d’obbligo anche se è chiaro forse a tutti a chi era indirizzato il messaggio), ritengono l’artefice di una gestione societaria che reputano negativa sotto ogni profilo.
La morte non si augura a nessuno e quello che sta accadendo, ormai con troppa continuità e costanza, non è più accettabile!!! Leggere per la strade della Capitale il nome di Claudio Lotito, a cui augurano la morte prima possibile, è da condannare senza se e senza ma e, da questo punto di vista, con tutte le critiche che si possono muovere nei confronti della sua gestione aziendale nella S.S. Lazio 1900, mi corre l’obbligo di dissociarmi, personalmente, da queste pratiche persecutorie che, in qualità di giornalista e comunicatore, condanno categoricamente.
Essere tifosi, trasmettere di “Padre in Figlio” la passione di uno sport e quella nei confronti della propria squadra del cuore, significa prima di tutto, insegnare alle nuove generazioni uno stile di vita adeguato alla parola sportività. Ma questo, non sembra essere nel DNA di alcuni tifosi.
Le critiche devono esserci perché è giusto così quando la voce del dissenso vuole esternare il proprio punto di vista, ma non si possono tollerare frasi che augurano la morte ad una persona.
Gli striscioni d’amore per Sven Goran Eriksson e Cataldi
Di tutt’altro tenore gli striscioni apparsi ieri allo stadio Olimpico, per l’ex allenatore della Lazio Sven Goran Eriksson, che ha regalato immense soddisfazioni ai tifosi laziali, insieme al super presidente Sergio Cragnotti, negli anni a cavallo tra la fine del secondo millennio e gli inizi del terzo. La curva e tutti i tifosi assiepati sulle gradinate hanno reso omaggio al grande ex tecnico biancoceleste.
Stesso trattamento di affetto è stato rivolto dai tifosi a Danilo Cataldi che, nelle ultime ore del calcio mercato, ha lasciato la Capitale per approdare alla Fiorentina.
La gara
In questo Big Match alla terza di campionato, la Lazio era partita bene, sfiorando anche il vantaggio con Dia dopo solo pochi minuti dall’inizio della gara, ma evidentemente c’è ancora da registrare qualcosa in termini di attenzione e concentrazione, perché dopo l’occasione svanita dai biancocelesti, su un calcio d’angolo degli avversari, un’uscita “avventata” di Provedel (strano per lui che è sempre molto reattivo e attento), Pavlovic all’8° minuto svetta nell’area piccola laziale e di testa mette nel sacco per il momentaneo uno a zero milanista.
La Lazio ci mette un po’ per assorbire il colpo ma riesce a controllare il Milan che tuttavia, sull’onda del vantaggio acquisito, fa girare la palla detenendone il possesso per tratti in gran lunga superiore a quello dei laziali.
Il primo tempo termina con il vantaggio rossonero, ma la Lazio rientra in campo determinata ad aggredire subito gli avversari, come d’altra parte aveva già tentato di fare ad inizio gara. Questa volta però, chiude il Milan nella sua metà campo e prosegue il suo pressing costante per quasi mezz’ora nella ripresa. A dare maggiore spinta alle azioni laziali e più solidità alla loro manovra, sono stati i cambi azzeccati ad inizio del secondo tempo da Mister Baroni che, notata la difficoltà che i suoi ragazzi stavano subendo sulla fascia destra dove non si riusciva a manovrare in attacco agilmente con Tchaouna, né a contenere le sgroppate di Pulisic con Lazzari, ha messo dentro Marusic e Isaksen. Da qui la manovra laziale diventava più costante ed insistente, fino a mettere in apprensione la difesa del Milan con gli inserimenti del danese.
Ma la chiave per la svolta la Lazio l’ha trovata in Tavares, che ieri é stato devastante sulla fascia sinistra. I due gol del momentaneo sorpasso, arrivati tra il 62° e il 66°, sono un’invenzione del nuovo arrivato in casa Lazio che ha messo il turbo sulla sua fascia e per due volte di seguito è arrivato a fondo campo mettendo al centro due assist, il primo per la battuta a rete di Castellanos e il secondo per quella di Dia.
Irresistibile per la sua prestanza fisica, oltre che per la sua dote tecnica di cui dispone e se si pensa che è da febbraio scorso, dopo l’infortunio a cui è seguita una ricaduta in fase di preparazione atletica precampionato con la Lazio, che il ragazzo non entrava in una gara competitiva, questo lascia ben sperare per i margini di miglioramento che può avere. E’ tanta “roba”…
A tirare fuori le castagne dal fuoco per Fonseca, c’è voluta la giocata di Leao, di cui è evidente anche la polemica con il suo tecnico e ieri si è palesata questa situazione quando, nel secondo “cooling break” fischiato dall’arbitro Massa, il giocatore si è allontanato dal gruppo che stava ascoltando le indicazioni del proprio Mister, posizionandosi sul lato opposto del campo. Più chiaro di così!!! Comunque, l’attaccante rossonero, entrato nella ripresa, ha riportato in equilibrio il punteggio siglando il gol del pareggio che è rimasto invariato fino alla fine della gara che ha dato, sicuramente, delle indicazioni più che positive su cui potrà lavorare Mister Baroni, per migliorare le qualità insite del gruppo e ridurre alcune incertezze che ancora persistono.
La sosta per la Nazionale arriva nel momento propizio per Baroni per continuare a costruire la crescita del proprio gruppo, sull’onda di una buona prestazione dei ragazzi biancocelesti contro una forte squadra.
Le dichiarazioni degli allenatori nel post-gara
BARONI – “Mi sarebbe piaciuto vincere ma dobbiamo dare tempo ai ragazzi. Con le due punte siamo stati più offensivi, adesso dobbiamo trovare l’equilibrio. Abbiamo individualità importanti ma anche il collettivo è buono”.
“Abbiamo disputato un’ottima ripresa, abbiamo spinto tanto. Abbiamo lasciato qualcosa per strada ma dobbiamo dare tempo ai ragazzi. Oggi hanno fatto una buona partita, anche se vanno gestite meglio alcune fasi di transizione. Abbiamo fatto qualcosa di buono, ora dobbiamo iniziare a fare anche qualcosa di bello”.
“Io ho dato un segnale alla squadra, con le due punte qualcosa dovevamo rischiare. Il messaggio è stato recepito, ora dobbiamo trovare gli equilibri. Questa squadra deve mantenere il palleggio, che però non deve essere fine a sé stesso, ma deve andare in porta a fare gol. Su questo dobbiamo ancora lavorare”.
“Abbiamo perso delle individualità importanti, ma il collettivo è buono. Dobbiamo trovare convinzione attraverso il lavoro e il sacrificio Oggi ho avuto ottime risposte, sono contento anche se mi sarebbe piaciuto vincere. Avevamo comunque di fronte un Milan contro cui non puoi sbagliare niente”.
“È una garanzia – il tecnico si riferisce a Rovella – per me è più mediano che vertice. Lui ha dato dei segnali, si è assunto la responsabilità anche di portare la pressione alta”. Grande prova di Nuno Tavares autore di due assist: “L’ho rischiato, ma ha grandi qualtià. Noi lo dobbiamo sostenere, oggi ha fatto vedere qualcosa ma deve trovare ancora la condizione fisica migliore. Con lui e anche con Pellegrini possiamo avere la spinta che ci serve a sinistra”.
FONSECA – “Abbiamo fatto un buon primo tempo e gestito la palla. Dobbiamo avere più momenti durante la gara. Dobbiamo lavorare. Ma il primo tempo abbiamo fatto bene. Il secondo tempo è stato totalmente diverso. La Lazio ha pressato alto. E’ difficile da capire. Magari è il momento e i giocatori non vogliono prendere rischi, per me non è così. Dobbiamo difendere tenendo il pallone. Abbiamo perso molte volte la palla, recuperano e attaccano. La squadra non è tranquilla perché non giochiamo e perdiamo la palla. Dobbiamo avere il coraggio del primo tempo. Il problema è non vincere le prime due partite. Ma mi sembra che abbiamo fatto cose positive. Dobbiamo avere continuità“.
“Io volevo avere più tempo con i nuovi. Ora vanno in Nazionale. Lavoriamo con quello che abbiamo per giocare con la squadra 90 minuti come i primi 45″.
Il tabellino della gara
LAZIO (4-2-3-1): Provedel; Lazzari (46° Marusic), Patric, Romagnoli, Tavares; Guendouzi, Rovella; Tchaouna (46° Isaksen), Dia, Zaccagni; Castellanos (87° Noslin).
A disposizione: Mandas, Furlanetto, Vecino, Dele-Bashiru, Pedro, Castrovilli, Hysaj.
All.: Baroni.
MILAN (4-2-3-1): Maignan; Emerson Royal (70° Theo Hernandez), Tomori, Pavlovic, Terracciano; Fofana, Reijnders (70° Musah); Chukwueze (70° Leao), Loftus-Cheek. Pulisic; Okafor (71° Abraham).
A disposizione: Torriani, Raveyre, Calabria, Zeroli, Bartesaghi, Gabbia, Camarda, Cuenca.
Allenatore: Fonseca.
NOTE
Arbitro: Davide Massa (sez. Imperia)
Assistenti: Mazzoleni – Sozza
IV Uomo: Fourneau
VAR: Mazzoleni
AVAR: Sozza
Marcatori: Pavlovic (8°, M), Castellanos (62°, L), Dia (66°, L), Leao (72°, M)
Ammoniti: Fofana (M), Rovella (L), Zaccagni (L), Patric (L), Terracciano (M), Guendouzi (L).
Espulsi: /
Recupero: 2′ primo tempo, 5′ secondo tempo.
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