I biancocelesti fanno la gara e vanno in vantaggio nella prima parte di gioco con merito, ma nella ripresa due tentativi di anticipo sulla palla dei giocatori laziali trovano i piedi degli avversari. L’arbitro fischia due rigori e la Fiorentina ringrazia e porta a casa i tre punti
- articolo di Massimo Catalucci
Peccato per la Lazio che era andata a Firenze per vincerla, dando dimostrazione che i ragazzi stanno assimilando bene il pensiero del tecnico biancoceleste, che vede il rettangolo di gioco lo stesso sia in casa che fuori, per cui allo Stadio Franchi si è vista la squadra che vuole Baroni: pallino del gioco sempre in mano ai suoi ragazzi; pressing alto; continui cambi di gioco da una parte all’altra del campo; dribbling sull’uomo per creare superiorità numerica; verticalizzazioni e tiri in porta.
D’altra parte basta andare a vedere i numeri della gara che parlano di un possesso di palla della Lazio del 54%; di 20 tiri dei biancocelesti verso la porta avversaria contro 14 della Fiorentina di cui, rispettivamente, 6 a 4 nello specchio della porta; a cui si aggiungono i 10 calci d’angolo battuti dai capitolini contro solo 3 calciati dai viola.
Purtroppo, due “ingenuità” condannano la Lazio. La prima al 48° è di Guendouzi che entra in ritardo su Gudmundsson che gli sposta il pallone, inevitabile il contatto sul piede dell’avversario; la seconda all’88° è di Tavaers che va a chiudere su Dodo sulla linea di fondo ma dentro la propria area: stessa dinamica, il viola arriva prima sul pallone e il portoghese in forza alla Lazio, gli pesta il piede. Dopo il richiamo dal VAR l’arbitro Marcenaro scruta dal monitor in campo la dinamica dell’azione e assegna il secondo rigore per il 2 a 1 definitivo a favore della Fiorentina.
Insomma, il risultato non deve ingannare perché la Lazio è andata a Firenze dove per 70 minuti ha tenuto testa ai padroni di casa viola. E anche dopo il gol del pareggio della Fiorentina, la Lazio ha dimostrato di avere carattere e di non disunirsi, sfiorando anche il vantaggio all’85°, sempre su calcio d’angolo, dove di nuca Guendouzi (sempre onnipresente in ogni angolo del campo) colpisce la palla che s’infrange sulla traversa a portiere avversario battuto.
Comunque, possiamo dire che la Lazio c’è e i tifosi devono essere fiduciosi perché è anche un piacere vederla giocare. Crediamo che con il passare del tempo alcuni meccanismi di gioco diventeranno più fluidi e automatici e, di conseguenza i risultati pieni arriveranno.
Certo, un pareggio oggi sarebbe stato il risultato minimo che la Lazio avrebbe dovuto portare a casa per quanto visto in campo, ma il calcio è anche questo e bisogna accettarlo.
Ora, questa gara va archiviata subito perché mercoledì 25 settembre c’è la prima di Europa League e la Lazio è attesa ad Amburgo al Volksparkstadion dalla Dinamo Kiev (ricordiamo che l’Ucraina non può ospitare eventi internazionali di calcio per il conflitto bellico in atto che ha contratto con la Russia).
Le dichiarazioni degli allenatori nel post-gara
PALLADINO – “Non è stato facile ribaltare questa partita perché avevamo di fronte una squadra molto forte. Nel primo tempo siamo stati timorosi e questa cosa non mi andava bene. Nel secondo tempo abbiamo sistemato l’aspetto mentale”.
BARONI – “La gara è stata decisa unicamente dagli episodi. Io ho fatto più di 1000 partite e non mi ricordo di queste situazioni. Trovo contro lo spirito del gioco penalizzare un giocatore che commette un’infrazione fuori dalle linee del campo. Anche sul primo rigore Gudmundsson toglie la palla e per pura casualità riceve un pestone. Non voglio sembrare polemico, ma se si va in questa direzione diventa difficile per noi tecnici dire ai giocatori come comportarsi. In più, ne risente lo spettacolo. Noi abbiamo arbitri bravissimi, ma queste situazioni ci mettono in difficoltà perché io chiedo sempre ai miei giocatori di aggredire l’avversario. Se non lo possono fare, devo saperlo prima, che alleno i miei giocatori in maniera differente. Cosa è mancato negli ultimi 20 metri? In alcuni casi ci vuole maggior determinazione ma sono sicuro che la troveremo. Non sono per niente preoccupato per quanto visto sul campo, anzi. Sono solo amareggiato per gli episodi che ci hanno penalizzato”.
Il tabellino della gara
FIORENTINA-LAZIO 2-1
FIORENTINA (3-4-2-1): De Gea; Martinez Quarta (1° st Gudmundsson), Comuzzo, Biraghi (1° st Ranieri); Dodo, Mandragora (20° st Kouamé), Cataldi (38° st Adli), Gosens; Bove, Colpani (36′ °st Ikoné); Kean.
A disp.: Terracciano, Martinelli, Kayode, Parisi, Riconsolidar, Sottil, Beltran.
All.: Palladino
LAZIO (4-2-3-1): Provedel; Lazzari (24° st Marusic), Patric, Gila, Nuno Tavares; Guendouzi, Castrovilli (16° st Rovella); Isaksen (16° st Tchaouna), Dia (24° st Pedro), Zaccagni; Noslin.
A disp.: Mandas, Furlanetto, Pellegrini, Romagnoli, Vecino, Dele-Bashiru. All.: Baroni
Arbitro: Marcenaro
Marcatori: 41° Gila (L), 4° st rig. Gudmundsson (F), 44° st rig. Gudmundsson (F)
Ammoniti: Gosens, Biraghi (F); Isaksen, Patric, Tavares (L)
Espulsi: –
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