Nella gara Juve-Lazio, arbitraggio e tecnologia VAR molto attenti su un fallo di gioco laziale e totalmente distratti su un fallo violento degli juventini
- articolo di Massimo Catalucci
Evidentemente, i blasoni pesano, eccome!!! Quanto visto ieri sera in Juve-Lazio, anzi sarebbe il caso di dire, in VAR-Lazio, fa male allo sport.
Intorno alla metà del primo tempo, un intervento al limite dell’area biancoceleste, da parte di Romagnoli ai danni del suo avversario juvetino lanciato a rete, richiama l’attenzione degli operatori della tecnologia VAR che avvisano l’arbitro dell’accaduto, per cui il direttore di gara si reca alla “moviola” in campo per valutare gli estremi di un fallo che poi, è stato confermato dallo stesso dopo la visione sul monitor della dinamica dell’azione, con conseguente cartellino rosso diretto al difensore laziale. Ma nonostante fosse rimasta in dieci per l’espulsione di Romagnoli dopo un solo quarto di gara, la Lazio ha ben figurato sul campo “nemico” della Juve, chiudendo la prima frazione di gara, con un tiro in porta all’attivo e nessuno da parte dei bianconeri.
Così come i falli commessi dagli avversari che sono stati di più rispetto a quelli commessi dalla Lazio che, per logica, vista l’inferiorità numerica, si sarebbe dovuta difendere e commetterne lei qualcuno più della controparte. Invece, si entra negli spogliatoi sapendo che sarà dura proseguire ma con la consapevolezza che la Lazio avrebbe potuto portare a casa un risultato positivo.
Ma quando sei sotto di un uomo e dall’altra parte si lasciano correre falli, quanto meno da cartellino giallo, un certo condizionamento negativo, di nervosismo è umano che possa sorgere.
La Lazio quest’anno ha testa, cuore, gambe e qualità, per cui non si è fatta intimorire da un arbitraggio fiscale con lei e più permissivo con i bianconeri e con questo atteggiamento mentale e fisico, era riuscita anche in dieci a portare la gara quasi fino in fondo per aggiudicarsi almeno un punto da questo match.
E invece, all’83° l’arbitro, gli assistenti di linea e gli operatori in sala VAR, probabilmente, tutti distratti da chissà cosa, non vedono ciò che tutti hanno visto: il pugno in area rifilato alla nuca da Douglas Luiz al suo avversario Patric, in area di rigore laziale. Il gioco prosegue come se non fosse accaduto nulla e di li a poco, ecco il patatrac, un cross innocuo dal fronte di attacco sinistro juventino in area laziale su cui entra in scivolata Gila, impeccabile fino a quel momento, che devia la palla nella propria rete, beffando Provedel, che l’avrebbe agguantata tranquillamente.
Il gioco è fatto, non c’è più tempo, né morale e forza per andare ad agguantare il pareggio. La lazio ha fatto il suo e nonostante tutto ha dimostrato di non essere inferiore alla ultra milionaria “Signora”. Questo è un dato confortante, perché di gara in gara, i biancocelesti stanno sempre più maturando consapevolezza nei propri mezzi e nelle proprie qualità, ed anche ieri sera hanno espresso, senza timore alcuno, di avere una chiara identità di gioco, che, aggiungiamo noi, a parte questi episodi spiacevoli e di errate valutazioni arbitrali, porteranno sicuramente a lungo andare, degli ottimi risultati.
Le dichiarazioni degli allenatori nel post-gara
MOTTA – “Continueremo a lavorare su tutto e mi sono piaciute tante cose . Tra cui la pazienza nel secondo tempo. Non era facile perché abbiamo trovato una squadra che si è chiusa molto bene, generosa in fase difensiva a prescindere dall’inferiorità numerica. Con l’entusiasmo e la voglia del pubblico di voler vedere la squadra andare in avanti, certe volte i ragazzi sono stati un po’ frenetici e non sono andati nel momento giusto. È meglio creare un’occasione che andare cinque volte per niente. Nel secondo tempo abbiamo fatto meglio, il gol è arrivato nel momento giusto, dove loro si stavano trovando in difficoltà dentro l’area. Però è difficile segnare a una squadra così, perché stanno molto bene, ma è una vittoria importante e meritata“.
“Il tiro da fuori è molto importante, però se fatto nel modo giusto. Quello di Fagioli non è quello da fare in quel momento, quando si trova posizionato bene allora sì. Il cross che abbiamo fatto nell’occasione del gol è quello che dobbiamo fare quasi contro tutte le squadre, è difficilissimo da difendere, quelli fatti troppo dietro sono difficili invece per gli attaccanti. Il tiro da fuori può essere utile, anche perché è difficile per i portieri vedere la traiettoria con tanti uomini davanti e ci alleniamo anche per questo. Cambiaso? Sta diventando un giocatore importante, anche nella Nazionale. Le partite fatte giocando da quinto, da terzino, da centrocampista… è un giocatore completo che può ancora migliorare. Deve essere equilibrato fisicamente e mentalmente perché sta disputando tante partite. È un grande professionista, cerca di migliorarsi, può fare tante cose meglio ad esempio nella fase difensiva giocando da terzino. Sta molto bene in questo momento“.
“Non riesco a nascondere le mie emozioni e le trasmetto alle squadre. Delle volte è positivo, altre volte no perché magari non vorrei trasmettere insicurezza. Però sono fatto così. Ci sono tante situazioni non facili per loro, dove non riescono a capire o non sono d’accordo però finché sarò così io allenerò. Quando perderò questo lato mio emotivo sicuramente farò un’altra cosa. Mi piace stare con loro, finché avranno questo atteggiamento saranno più che i miei giocatori i miei ragazzi. Il rapporto con loro è la cosa che mi piace di più, voglio bene a tutti loro, poi fa parte del mestiere fare delle scelte“.
BARONI – “Oggi (ieri – NDR) è un ulteriore step di crescita. La squadra nella difficoltà ha giocato una partita con compattezza e sacrificio, non rinunciando alla gestione della palla con personalità. Sono dispiaciuto per la sconfitta e per com’è arrivata su quel cross dove potevamo fare meglio. Rimane la consapevolezza di una prestazione importante. Ora ci rimettiamo subito a lavoro e si riparte. A noi piace stare alti, recuperare la palla più alta possibile. Oggi la squadra ha dimostrato che quando si abbassa un po’ sa tenere un blocco basso con ordine, compattezza e distanze. Ci dispiace comunque per i tifosi e per tutti, ma non usciamo a mani vuote da qua”.
“I gol che abbiamo preso sono frutto di situazioni particolari. La squadra subisce pochi tiri e difende alta, a me non piace che stia bassa. Ho la qualità offensiva per rimanere più avanti. Quando siamo stati costretti abbiamo fatto molto bene a stare più dietro. C’è stata una crescita comunque a livello mentale e fisico. Io mi trovo in una grande società con una piazza importante e con grande pubblico, lavoro con una squadra disponibile e con tanta qualità. Con il mio staff daremo tutto per fare un calcio ambizioso. Passeremo sempre dal lavoro, più che parlare di obiettivi li vogliamo fare e raggiungere”.
Il tabellino della gara
JUVENTUS-LAZIO 1-0
Marcatore: 85° aut. Gila (L)
JUVENTUS (4-2-3-1): Di Gregorio; Savona (54° Weah), Gatti (72° Danilo), Kalulu, Cabal; Locatelli (54° Fagioli), Thuram (72° Adzic); Cambiaso, Douglas Luiz, Yildiz; Vlahovic.
A disp.: Perin, Pinsoglio, Rouhi, Mbangula.
All.: Thago Motta
LAZIO (4-2-3-1): Provedel; Marusic, Gila, Romagnoli, Nuno Tavares (78° Pellegrini); Guendouzi (65° Vecino), Rovella; Isaksen (66° Pedro), Dia (27° Patric), Zaccagni (65° Castrovilli); Castellanos.
A disp.: Mandas, Furlanetto, Gigot, Dele-Bashiru, Tchaouna, Noslin.
All.: Marco Baroni
Arbitro: Juan Luca Sacchi (sez. Macerata)
NOTE: Ammoniti: 45°+2` Locatelli (J), 50° Savona (J), 60° Fagioli (J), 86° Douglas Luiz (J), 90°+4′ Vecino (L)
Espulsi: 24° Romagnoli (L).
Recupero: 3` pt, 5` st.
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