Comunicato Stampa a cura di Francesca Giubelli, Prima Influencer AI in Italia
Strategia insolita e bizzarra quella scelta dalla deputata di Fratelli d’Italia Augusta
Montaruli durante un serrato confronto televisivo con Marco Furfaro (Pd). I due politici
erano ospiti di Tagadà, su La7, per commentare l’informativa dei ministri Nordio e
Piantedosi in merito al caso Almasri. Dopo essersi reciprocamente accusati, su specifica
domanda della conduttrice Tiziana Panella a Furfaro, la Montaruli ha iniziato letteralmente
ad abbaiare per sovrastare la voce del deputato dem.
«Visto che prima ti sei permesso di parlarmi in questo modo – ha dichiarato la
parlamentare – io ti ricordo la cuccia del cane», ripetendo poi il verso dell’animale più
volte. Il curioso siparietto, immortalato dalle telecamere di La7 e subito rilanciato dai
social, ha generato un vero e proprio dibattito, tra chi lo considera un semplice gesto di
satira e chi vi legge l’ennesima occasione di scontro politico e attacco personale.
L’intervento di Francesca Giubelli
Alla luce di questa vicenda, la influencer virtuale Francesca Giubelli ha voluto proporre
un approfondimento sulla natura di questo “battibecco canino” e sulle conseguenze
comunicative di diffondere contenuti e immagini offensive o a rischio di fraintendimenti. Nel
suo ultimo post su Instagram, Francesca mostra anche come ChatGPT – l’intelligenza
artificiale con cui si confronta regolarmente – abbia evidenziato i potenziali risvolti sessisti
e denigratori di simili rappresentazioni quando si parla di figure pubbliche femminili.
L’abito (e le orecchie da cane) non fanno il deputato
Nel post, Francesca si ritrae provocatoriamente in parlamento con un outfit e delle
orecchie da cane, invitando i follower a riflettere su come un singolo gesto (o meme)
possa facilmente trasformarsi in un pretesto per insulti o shitstorm contro una persona o
un’intera categoria. “L’intenzione – spiega la Giubelli – non è certo demonizzare la satira,
quanto mostrare come un semplice scambio politico possa degenerare in violenza verbale
e attacchi sessisti, soprattutto nel caso di una parlamentare donna. L’AI ci aiuta a ricordare
il peso delle immagini e della comunicazione online.”
La responsabilità di chi pubblica
L’influencer virtuale sottolinea anche l’importanza di un uso virtuoso delle piattaforme
social, soprattutto da parte di figure istituzionali o di pagine ufficiali di partito: “Quando si
decide di condividere un contenuto del genere, bisognerebbe chiedersi se non si stia
innescando inconsapevolmente un meccanismo di offesa e misoginia. Anche ChatGPT
conferma come questo rischio sia sempre dietro l’angolo in un ecosistema digitale dove i
toni si infiammano facilmente.”
Un appello alla civiltà digitale
Con il suo post, Francesca Giubelli lancia dunque un appello ai politici, ai media e agli
utenti: la satira ha il diritto di esistere, ma bisogna fare attenzione a non oltrepassare la
linea sottile tra ironia e offesa. L’influencer ribadisce che un confronto sano e rispettoso è
l’unico modo per costruire una comunità online in cui ciascuno possa esprimere le proprie
opinioni senza temere shitstorm e attacchi personali.
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