(Meridiananotizie) Roma, 30 marzo 2013 – Franco Califano è morto nella sua casa ad Acilia. Malato da tempo, era nato nel 1938. Califano era in piena attività artistica. “Fino all’ultimo giorno non ha smesso di cantare e di scrivere canzoni”, spiega il cantautore Enrico Giaretta, suo pianista e figlio artistico. “Il Maestro – racconta – stava per partire per un ‘mini tour’ con accompagnamento di pianoforte, batteria, chitarra e contrabbasso. Era entusiasta di questa nuova avventura. Avremmo dovuto suonare il 4 aprile a Porto Recanati e, pochi giorni dopo, avevamo un appuntamento in sala di incisione ad Avezzano. Stasera, all’improvviso, la notizia della sua morte. Siamo tutti increduli. Si è chiuso per noi un’era”, conclude. Califano stava lavorando anche ad un progetto di canzoni in romanesco rivisitate in chiave jazz.
Califano, conosciuto dai suoi fan anche come Il Califfo, ha firmato alcuni grandi successi della musica popolare italiana. A partire da Tutto il resto è noia, che uscì nel 1976. E poi La mia libertà, del 1981. Oltre alle canzoni interpretate personalmente, firmò anche alcuni brani per Mia Martini (Minuetto e La nevicata del ’56), Ornella Vanoni (La musica è finita), Peppino di Capri (Un grande amore e niente più) e parecchi altri. Senza dimenticare E la chiamano estate, cantata da Bruno Martino. Una vita di successi e anche di inevitabili eccessi, però. La fama da playboy, i gossip e anche qualche guaio con la giustizia. Finì due volte in carcere, nel 1970 e poi nel 1983, per possesso di sostanze stupefacenti e per porto abusivo d’armi: in entrambi i casi, però, fu assolto. Il ‘Califfo’ si era esibito qualche giorno fa al Teatro Sistina di Roma, città in cui è cresciuto e che ha amato fino alla fine. L’amore, comunque, è stato corrisposto, perché Califano è stato sempre nel cuore di tutti i romani.
Il servizio di Sabrina Agasucci