(Adnkronos) – "Gli emendamenti 25.4 e 25.5 nel Ddl semplificazioni, promossi da Aisi", Associazione imprese sanitarie indipendenti, "con il sostegno di rappresentanti parlamentari attenti al tema, rappresentano un passo nella giusta direzione. Condividiamo pienamente l'urgenza di questo intervento normativo, necessario per evitare una distorsione del mercato e per garantire che tutte le strutture che erogano prestazioni sanitarie siano soggette agli stessi requisiti di qualità, sicurezza e trasparenza". Così l'Uap, Unione ambulatori e poliambulatori privati, in una nota torna sul tema dell'allargamento delle prestazione nella cosidetta 'farmacia dei servizi' e dell'equiparazione, in termini regolatori, di questa alle strutture sanitarie private. Afferma la presidente Uap, Mariastella Giorlandino: "L'obiettivo non è ostacolare l'evoluzione dei servizi, bensì garantire che ogni innovazione si fondi sul rispetto delle regole comuni, con la tutela della salute del cittadino come priorità assoluta, così come peraltro affermato dalla recente sentenza del Tar Sicilia del 22 aprile scorso". Anche Uap "ha presentato emendamenti analoghi, impegnandosi a sensibilizzare tutte le forze politiche sulla necessità di un quadro normativo equo e uniforme. La nostra azione riflette una scelta di campo precisa: difendere la salute pubblica, al di sopra di ogni appartenenza politica – continua Giorlandino – In questo percorso, Uap esprime un particolare ringraziamento alla Lega per Salvini Premier, a Forza Italia e ai rappresentanti dell'opposizione per l'attenzione e il sostegno concreto offerto alle campagne dell'Unione, finalizzate a valorizzare la sanità privata accreditata e a promuovere un sistema sanitario basato su standard omogenei, accessibilità e prossimità". Uap continuerà "a sostenere tutte le iniziative che pongano al centro del dibattito la parità di trattamento tra operatori sanitari, la qualità delle cure e la sicurezza dei pazienti, collaborando attivamente con Aisi e con tutte le istituzioni, forze politiche e stakeholder che condividano questi obiettivi". Al tempo stesso, Uap "richiama l'attenzione su un elemento fondamentale: le farmacie, pur tentando di ampliare l'offerta di servizi sanitari, restano oggi soggette alla sola autorizzazione comunale, senza i rigorosi controlli sanitari regionali cui sono invece sottoposte le strutture private autorizzate e accreditate. Non si vorrebbe che, dietro l'idea di una farmacia dei servizi, che favorisce l'accesso dei cittadini alla diagnostica, si celasse un mero intento di business – rimarca Giorlandino – proprio mentre si assiste all'acquisto crescente di farmacie da parte di grandi gruppi industriali, portatori di logiche di profitto distanti dall'idea di prossimità. E' necessario vigilare affinché la qualità e la sicurezza delle prestazioni sanitarie restino sempre al centro dell'interesse pubblico, senza cedimenti a dinamiche commerciali". "Se così non fosse, allora saremmo nella terra di nessuno, dove chiunque potrebbe esercitare attività sanitarie senza il rispetto dei requisiti, senza autorizzazione regionale all'esercizio, potendo anche vendere farmaci. Solo così sarebbe rispettata l'equità di trattamento, a danno però della salute dei cittadini italiani", conclude la presidente Uap. —[email protected] (Web Info)
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