(Adnkronos) – Dietro la decisione di Israele di attaccare l'Iran c'è stata "una minaccia esistenziale". A spiegarlo in un'intervista esclusiva al Tg1 è il ministro degli Esteri israeliano, Gideon Sa'ar: "Abbiamo deciso di operare nell'ultimo momento possibile, dopo che l'Iran si è avvicinata molto a produrre un'arma nucleare: abbiamo verificato che entro sei mesi o anche meno il materiale che avevano accumulato era sufficiente per produrre nove bombe atomiche, e continuavano ad andare avanti con il loro programma, anche durante i colloqui con gli Usa". "La scorsa settimana – ha continuato – l'Aiea ha affermato che l'Iran non sta rispettando gli accordi. Avendo esaurito ogni altra strada, noi dovevamo agire perché per noi questa è una minaccia esistenziale". Alla domanda se il leader supremo iraniano Khamenei sia un possibile obiettivo della guerra, Sa'ar ha risposto: "Non credo che noi dovremmo dire in televisione che è un obiettivo mi limiterò a dire che il leader supremo Khamenei è responsabile del rapimento di cittadini di molti Paesi". "Non abbiamo mai detto che fosse un obiettivo e non abbiamo neanche mai detto il contrario", ha aggiunto precisando: "Non diamo queste informazioni ai media". "A proposito – ha quindi concluso – è molto importante dire che l'Iran ha già provato a eliminare il nostro primo ministro, proprio come ha cercato di uccidere il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump". Al Tg1 Gideon Sa'ar ha anche dichiarato che le accuse di genocidio per Gaza "sono naturalmente false accuse". "Ma cerchiamo di ricordare chi è responsabile di questa guerra", ha proseguito. "Chi ha cominciato questa guerra, chi ha attaccato il 7 ottobre? E' Hamas. Chi è responsabile per la continuazione della guerra? E' Hamas, che ancora tiene in ostaggio cittadini israeliani, che ancora si rifiuta di deporre le armi. E' la stessa guerra, in Iran, con Hezbollah, con Hamas e con gli Houthi: questa è una rete guidata dall'Iran allo scopo di annientare lo stato ebraico. E i palestinesi di Gaza sono anche loro vittime di Hamas". "Abbiamo delle buone relazioni con il governo italiano", ha dichiarato il ministro nel corso dell'intervista. "Attraverso il progetto 'Food for Gaza', l'Italia ha dato un aiuto concreto alle persone che sono a Gaza. Non come altri Stati, che hanno urlato e hanno cercato di trarre un vantaggio politico dalla situazione a Gaza, senza mai veramente aiutare". E ancora: "Ho avuto una conversazione questa settimana con il mio amico Tajani. Ho avuto una buona conversazione con la premier Meloni. E quando esistono buone relazioni, possiamo sempre prendere in considerazione quello che i nostri amici ci dicono". —internazionale/[email protected] (Web Info)
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