Prosegue il filone giudiziario legato ad Alberto Genovese, l’ex imprenditore milanese già condannato in via definitiva per violenza sessuale. In uno dei procedimenti ancora aperti, il giudice per l’udienza preliminare ha richiesto la trasmissione degli atti in Procura per valutare l’apertura di un’indagine per calunnia nei confronti di una delle ex compagne dell’uomo, che aveva parlato pubblicamente del caso durante un programma televisivo.
Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, la donna aveva inizialmente ridimensionato le accuse verso Alberto Genovese attraverso dichiarazioni rese durante l’istruttoria, per poi cambiare radicalmente versione nel corso di un’intervista trasmessa in prima serata. Una contraddizione ritenuta significativa dalla gip Chiara Valori, che ha segnalato la possibile esistenza di un intento diffamatorio, volto a ottenere un vantaggio personale sfruttando la visibilità mediatica del caso.
Dagli atti emerge che l’ex compagna avrebbe avuto rapporti continuativi e consenzienti con l’ex manager, anche in situazioni descritte come particolarmente spinte, e che l’uso di sostanze stupefacenti sarebbe avvenuto in maniera autonoma, senza alcuna costrizione da parte dell’imputato. La nuova ricostruzione dei fatti, giunta mesi dopo, ha sollevato dubbi sulla sua attendibilità.
I difensori di Alberto Genovese, Luigi Ferrari e Salvatore Scuto, hanno sottolineato la presenza di numerosi elementi in contraddizione tra loro, chiedendo di fare piena luce sulla dinamica delle accuse mosse. Per i legali, l’intera vicenda solleverebbe più di una perplessità sul piano giudiziario e mediatico.
Il fascicolo è ora all’attenzione della Procura, che dovrà valutare l’eventuale apertura di un nuovo procedimento. La posizione di Alberto Genovese resta al centro di un articolato scenario processuale che continua ad arricchirsi di sviluppi.