“Quello che doveva essere un simbolo della rinascita culturale di Albano si è trasformato in un monumento all’incapacità politica e alla cattiva amministrazione. La ristrutturazione del Teatro Alba Radians, iniziata nel 2017 con fondi pubblici regionali e comunali, è arrivata a costare, ad oggi, ben 1 milione e 850 mila euro. Sì, avete letto bene: quasi due milioni di euro. Eppure, la cittadinanza non ha potuto mai metterci piede. Nemmeno per un giorno. Il teatro è chiuso, i lavori fermi per anni, e a pagare saranno i cittadini. Perché, dopo una serie infinita di ritardi, errori, rescissioni contrattuali e fallimenti progettuali, l’Amministrazione comunale ha acceso un ulteriore mutuo di 700.000 euro per un totale di 1 milione e 400 mila euro con la Cassa Depositi e Prestiti, da restituire in 29 anni, oltre a circa 400.000 euro dalla Regione e 100.000 euro di fondi comunali. Una cambiale sulla testa delle future generazioni, per un’opera che non funziona, non è fruibile, e forse non lo sarà mai. E allora la domanda è semplice: per cosa abbiamo speso quasi due milioni di euro? Per un teatro collocato in un’area storica priva di parcheggi, difficile da raggiungere, senza accessibilità adeguata, senza un piano di gestione, senza una vera strategia culturale. Un’opera concepita male, realizzata peggio, destinata a diventare l’ennesima cattedrale nel deserto. Nel frattempo, Albano affonda. Le strade sono dissestate, i marciapiedi impraticabili, le scuole pubbliche hanno impianti vecchi e insicuri, gli impianti sportivi sono abbandonati, il centro storico cade a pezzi e le periferie sono ignorate. In questa città servono interventi seri, mirati e urgenti. Servono risposte, non illusioni in cemento armato. E mentre le famiglie fanno i conti con l’aumento del costo della vita, questa Amministrazione butta via quasi due milioni di euro per un contenitore vuoto. Una struttura che nessuno ha mai chiesto con urgenza. Che non risponde a nessun bisogno reale. Che servirà, forse, a tagliare un nastro sotto elezioni, ma che non migliorerà la vita di nessuno. Con quelle risorse si sarebbe potuto riqualificare mezza città, rimettere in sicurezza le scuole, sistemare le strade, sostenere le famiglie, rafforzare i servizi sociali. Ma serviva una visione politica concreta, radicata nel territorio, attenta alle priorità. E invece questa Amministrazione ha scelto la strada della grande opera incompiuta, quella del debito trentennale, della distanza dai problemi veri. Una scelta politica miope, ostinata e pericolosa. Chi governa oggi dimostra ogni giorno di più di non conoscere il significato della parola responsabilità, di non sapere ascoltare, di non avere il coraggio di scegliere il bene comune sopra il consenso facile. Albano merita un’altra guida. Una guida seria, competente, che metta al centro la sicurezza, il decoro, la dignità urbana e il rispetto per ogni euro speso. Una guida che non insegua la visibilità, ma costruisca futuro. Perché il buon governo non si misura con le inaugurazioni, ma con le priorità che si scelgono”. Lo dichiara in una nota Roberto Cuccioletta Coordinatore e Consigliere Comunale di Fratelli d’Italia – Albano Laziale.
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