(Meridiananotizie) roma, 27 giugno 2013 – 420 milioni di euro questa la cifra risparmiata dalle imprese e dai cittadini italiani nei venti mesi in cui è stata vigente l’obbligatorietà della mediazione civile e commerciale. Nell’ipotesi che tutte le 215mila istanze di mediazione depositate presso tutti gli organismi di conciliazione – sempre nel periodo dell’obbligatorietà – si fossero concluse con un accordo tra le parti, il risparmio potenziale della norma avrebbe raggiunto la cifra più che ragguardevole di 4 miliardi di euro.
Questi sono i dati più significativi di alcuni esercizi di stima realizzati da Unioncamere e presentati nel corso del convegno “La riforma dell’obbligatorietà nella mediazione civile e commerciale”, organizzato da Unioncamere e Camera di Commercio di Roma per fare il punto sulle novità legislative derivanti dal cosiddetto “decreto del fare” del governo che ha reintrodotto la condizione di procedibilità in alcune materie di diritto civile e commerciale. Al convegno, che si è svolto nell’ambito della X Settimana Nazionale della Conciliazione delle Camere di Commercio, in corso in tutta Italia dal 24 al 30 giugno, sono intervenuti i rappresentati di istituzioni, associazioni, ordini professionali ed operatori del diritto che hanno discusso il nuovo quadro normativo, sia con riferimento alle esperienze emerse nel periodo di vigenza dell’obbligatorietà, sia nella prospettiva di superare le difficoltà di attuazione della riforma del 2011, incorsa nella sentenza di incostituzionalità per eccesso di delega.
“La mediazione – ha detto il presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello – è uno strumento che fa guadagnare efficienza al sistema della giustizia e che semplifica la vita delle imprese. I dati lo dimostrano. Mi auguro che la nuova fase che si è aperta, con la reintroduzione dell’obbligatorietà, possa durare a lungo e dare i frutti di cui è capace. È un obiettivo possibile, se sapremo superare le criticità del passato e mettere al centro gli interessi del Paese, superando quelli di parte. Le prove di forza, specie quando sono battaglie di retroguardia e corporative, non servono a nessuno, nemmeno a chi le mette in atto. Se il Paese arretra, alla fine arretriamo tutti. Le Camere di commercio continueranno a sostenere la mediazione che aiuta a risparmiare tempo e denaro, perché sono istituzioni al servizio delle imprese”.
Presenti al convegno il Vice presidente del Consiglio Superiore della Magistratura, Michele Vietti e Franco Bufalieri, Presidente Camera Arbitrale di Roma. Per Maria Pia Camusi, direttore di R.ETE. Imprese Italia contare su questo modello extra giudiziale delle controversie rappresenta un vantaggio per le piccole e medie imprese.
Il servizio di Mariacristina Massaro
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