(MeridianaNotizie) Roma, 4 luglio 2013 – 15mila coltivatori da tutta Italia hanno preso parte questa mattina all’assemblea annuale di Coldiretti. Sul tavolo dei presenti gli effetti ”di una crisi epocale” sui consumi alimentari, la perdita di marchi storici del made in Italy, i rischi di frodi e degli Ogm, ma anche gli elementi del successo del modello di sviluppo dell’agricoltura italiana. La spesa alimentare italiana – sottolinea Coldiretti – è tornata indietro di venti anni per effetto del crollo che si è verificato dall’inizio della crisi nel 2007, provocando un’inversione di tendenza mai accaduta dal dopoguerra. La situazione si è aggravata nel 2013, con un drammatico crollo della spesa che non è mai stato cosi pesante. Il clima di depressione ha costretto cosi ben sette famiglie su dieci a modificare la qualità e la quantità dei prodotti.
Rilanciare, rafforzare e tutelare le eccellenze del Made in Italy spiega il Presidente di Coldiretti Sergio Marini, è fondamentale in un periodo di crisi come questo. Sulla stessa lunghezza il Ministro delle politiche agricole, Nunzia De Girolamo che sottolinea anche, che quello che distingue le coltivazioni italiane da quelle del resto del mondo sono le eccellenze qualitative. “Questo è uno dei settori che meglio sta funzionando in italia, spiega il ministro dello sviluppo economico Zanonato, uno dei pochi che riesce ancora a creare occupazione, l’unica pecca è la capacità di lanciarlo e di renderlo veramente competitivo”. Nel corso dell’assemblea è stato presentato anche il rapporto “Crisi: la tavola italiana perde i pezzi” e l’open space “ Mollo tutto, nuova vita in campagna”, dedicato alle storie dei giovani italiani che sempre più trovano sbocco professionale in campo agricolo. Secondo l’indagine svolta da Coldiretti infatti, il 38% dei gaiovani preferirebbe gestire un agriturismo piuttosto che lavorare in una multinazionale o fare l’impiegato in banca.
Il servizio di Cristina Pantaleoni
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