(Adnkronos) – "La Sigo è la società scientifica di riferimento per la ginecologia e l'ostetricia in Italia. Riunisce al suo interno tutte le principali realtà del settore: l'Aogoi, che rappresenta la rete ospedaliera, l'Agui, che fa capo al mondo universitario e l'Agite, che opera sul territorio. Tutte queste componenti lavorano insieme sotto l''ombrello' della Sigo, con l'obiettivo di condividere conoscenze, esperienze e strategie comuni. Nel corso del suo centesimo congresso nazionale, la Sigo ha dato voce a tutte le sue articolazioni, affrontando temi cruciali per l'assistenza ostetrico-ginecologica. Al centro del confronto ci sono state le criticità del sistema, ma anche le buone pratiche e i percorsi condivisi che permettono di offrire cure più efficaci e omogenee su tutto il territorio nazionale". Lo ha detto Mario Vicino, direttore dell'Unità operativa di Ostetricia e Ginecologia dell'ospedale Di Venere dell'Asl di Bari, intervenendo al 100esimo Congresso della Società italiana di ginecologia e ostetricia (Sigo) a Bari. Il congresso, prosegue lo specialista, è anche "un'importante occasione per fare il punto sulle grandi innovazioni in campo assistenziale. Tra queste i progressi nella diagnosi prenatale e nella chirurgia fetale, che consente di intervenire direttamente in utero per trattare alcune patologie del feto, migliorandone la salute già prima della nascita. Ampio spazio – sottolinea Vicino – è stato dedicato anche ai protocolli di tutela della gravidanza, soprattutto per le donne che affrontano la prima gravidanza in età più avanzata, una condizione oggi sempre più frequente e associata a un aumento del rischio di complicanze". Per rispondere a queste sfide, "negli ultimi anni sono stati sviluppati percorsi diagnostico-terapeutici assistenziali condivisi, già attivi in diverse regioni italiane tra cui Puglia, Emilia Romagna, Veneto, Lombardia, Toscana, Lazio e Campania. Questi percorsi permettono ai professionisti di lavorare in modo coordinato e secondo criteri comuni, garantendo maggiore qualità e continuità delle cure". In ambito ginecologico, il congresso "ha posto l'accento sulla riduzione del ricorso alla chirurgia tradizionale per il trattamento delle patologie benigne. Oggi – evidenzia l'esperto – sono disponibili molte alternative, come tecniche mini-invasive e procedure ambulatoriali, che rappresentano un valore aggiunto soprattutto per le donne che desiderano una gravidanza, in particolare se si tratta della prima". Un "altro tema centrale" è stato quello della "preservazione della fertilità, sia in ambito oncologico sia per le donne che, per motivi personali o sociali, scelgono di rimandare la maternità. In questo contesto si è parlato anche del cosiddetto 'social freezing', una possibilità che potrebbe diventare sempre più accessibile nel prossimo futuro".
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