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La ‘regina’ della scherma azzurra e pluricampionessa olimpica di fioretto Valentina Vezzali, assente dalle pedane durante la stagione per la maternità che l’ha fatta scendere al numero 22 del ranking mondiale.
(MeridianaNotizie) Roma, 5 agosto 2013 – La delegazione azzurra di scherma e’ arrivata a Budapest dove domani inizieranno i Mondiali 2013. Le prime due giornate di gara saranno dedicate alle qualificazioni che vedono impegnati tutti gli atleti, ad eccezione dei primi sedici nel ranking mondiale, ammessi già di diritto al tabellone principale. Nella prima giornata di gara scendera’ in pedana due pezzi da novanta della scherma azzurra: Aldo Montano, campione del mondo in carica di sciabola, ma che per via di una serie di infortuni ha ‘saltato’ la stagione e che lo hanno fatto scendere nel ranking mondiale; e la ‘regina’ della scherma azzurra e pluricampionessa olimpica di fioretto Valentina Vezzali, assente dalle pedane durante la stagione per la maternità che l’ha fatta scendere al numero 22 del ranking mondiale. Nella spada femminile, la fase di qualificazione vedra’ ben tre azzurre: Bianca Del Carretto, Francesca Quondamcarlo e Mara Navarria.
Di Francisca,cerco oro mondiale per dedica a Kyenge – Nella nazionale di scherma che sta per affrontare i Mondiali a Budapest c’e’ chi cerca nuova gloria per fare una dedica particolare. La campionessa olimpica di fioretto Elisa Di Francisca, oro a Londra nell’individuale e a squadre, vorrebbe replicare a livello iridato, ”perche’ il Mondiale – dice la campionessa nota anche per il suo impegno nel sociale, intervistata dal TG1 – lo vorrei dedicare al lavoro svolto dal ministro Kyenge, una donna determinata e con una grande forza di volonta’, e anche per il fatto che viene da un posto magico come l’Africa, dove io sono stata lo scorso ottobre. Cio’ la rende ancora piu’ forte, bella e determinata ad aiutare queste persone e far valere certe cose”. Ma, passando allo sport, come affronta il Dream Team italiano del fioretto donne questi Mondiali? ”Siamo una bella squadra. risponde la Di Francisca -, nel senso che quando le donne si uniscono, non litigano e non sono in competizione hanno questa energia indistruttibile e sono capaci di fare grandi cose”. E come sara’ scendere in pedana a Budapest dopo 2 ori olimpici? ”Ora mi sento piu’ forte e con maggiore consapevolezza: so di avere delle riserve nel momento del bisogno, quando mi sento annebbiata. In un anno sono cambiata parecchio, ma l’ho fatto piu’ volte nella mia vita: mi sono sempre messa in discussione e ho fatto altri percorsi, per prendermi delle soddisfazioni. Ora sara’ bello gestire le emozioni, io adoro l’attesa”.
La Di Francisca, nell’ambito del suo impegno extrasport, ha anche aderito alla campagna contro la violenza sulle donne, e spiega perche’. ”E’ un problema che ho molto a cuore – spiega -: in Africa ho visto le donne Masai mutilate, ma qui in Italia al telegiornale si sente sempre dei maltrattamenti, e sono cose che al giorno d’oggi non ci dovrebbero essere. Spero che ogni donna trovi la forza di reagire e denunciare: io stessa ho avuto un’esperienza complicata con un ragazzo, quando avevo 18 anni e ho imparato che adesso “meno” io. Mi ha fatto capire che ci vuole un attimo per cadere in queste cose”. ”Si cresce con l’abitudine che amare significa avere un compagno geloso – continua -, che piu’ ti ama e piu’ e’ geloso. E anche che se ti mette mani addosso significa che ci tiene. Ma una volta che ne vieni fuori e denunci, riesci a capire che l’amore e’ tutt’altro”.
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