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La Guardia di Finanza di Catania, su provvedimento emesso d’urgenza dalla Procura, ha sequestrato un’imbarcazione di 30 metri utilizzata ieri come nave madre durante uno sbarco di 199 migranti avvenuto 107 miglia sud di Portopalo di Capo Passero, in provincia di Siracusa.
(MeridianaNotizie) Roma, 12 settembre 2013 – La Guardia di Finanza di Catania ha sequestrato un’imbarcazione di 30 metri utilizzata come “nave madre” impiegata nel traffico di clandestini. Il provvedimento si inserisce nelle attività di indagine relative al tragico sbarco del decorso 10 agosto, che portò alla morte di sei migranti. Si tratta del primo sequestro effettuato in acque internazionali anche in applicazione delle Convenzioni internazionali in materia di diritto di Alto Mare e sul crimine transnazionale, riguardanti anche la potestà di fermare ed ispezionare una nave priva di nazionalità – o assimilata – sospettata di essere coinvolta nel traffico di migranti. Sono stati utilizzati elementi di prova relativi all’impiego della nave quale mezzo per il trasferimento dei migranti clandestini, nel contesto di un’associazione operante in Italia e in Egitto. L’operazione è iniziata nel pomeriggio di ieri a 107 miglia sud di Capo Passero (SR) quando il pattugliatore rumeno impiegato nel dispositivo internazionale coordinato dall’Agenzia Europea “Frontex” ha avvistato l’imbarcazione “madre” carica di persone e con al traino un’unità “figlia” più piccola.
Sono immediatamente usciti i mezzi aeronavali di FRONTEX che, dopo aver assistito a distanza al trasbordo dei clandestini sull’imbarcazione a rimorchio, sono intervenuti per soccorrere i 199 migranti e catturare la nave madre che, nel frattempo, aveva invertito la rotta per darsi alla fuga. I migranti, di cui 85 uomini, 50 donne e 64 minori di dichiarata nazionalità siriana, sono stati trasbordati su un altro guardacoste della Guardia di Finanza e su un’unità della Capitaneria di Porto, nel frattempo attivata per concorrere ai soccorsi. Le unità navali si sono dirette verso il Porto di Siracusa ove sono giunte alle 22,30 di ieri sera. Le indagini proseguono in collaborazione con la Procura della Repubblica di Siracusa. Il “modus operandi” adottato per eludere i controlli ed impedire azioni di contrasto, nelle ultime settimane aveva consentito alle organizzazioni transnazionali operanti sia in Egitto che in Italia di porre in essere più condotte di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
Servizio di Domenico Lista
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