L’ex consigliere “Che paese di m… Non ho una lira non sono come Berlusconi”
(MeridianaNotizie) Roma, 3 ottobre 2013 – Il “Tarzan di Roma”, il pasionario dei diritti dell’abitare e delle lotte sociali della Capitale Andrea Alzetta non è riuscito a spuntarla. La seconda sezione del Tar del Lazio ha respinto il ricorso con il quale l’ex consigliere comunale ha chiesto l’annullamento dell’atto di proclamazione degli eletti nella parte in cui è stata dichiarata la sua incandidabilità. Ex consigliere di Roma In Action, alle ultime elezioni comunali si era candidato nelle liste di Sel ottenendo 1700 preferenze. La sua incandidabilità è stata stabilita in base alla legge Severino. ‘Tarzan’ è stato ritenuto “non proclamabile” dopo una condanna a due anni risalente al 1996 e relativa alla sua partecipazione ad alcuni scontri a Roma nel 1991, scoppiati al Pantheon dopo la strage di Al Aqsa.
“Che Paese di m…”. Ha commentato l’interessato, interpellato sulla sentenza del Tar che respinge il suo ricorso. “Mi pare una cosa che non sta né in cielo né in terra, questa volta la dea bendata è stata proprio cieca”. A chi gli chiede se si senta un po’ come Silvio Berlusconi, Alzetta risponde: “Io non devo andare in nessuna clinica, non ho un parco auto ma solo una Punto, e non ho una lira. Quindi, non mi sento per niente come Berlusconi”. Dopo la discussione di ieri del ricorso amministrativo, il Tar ha pubblicato il dispositivo della sentenza. Secondo legge, entro dieci giorni si avranno le motivazioni della decisione, nelle quali i giudici affronteranno anche l’eccezione di incostituzionalità della ‘Legge Severino’ sostenuta dagli avvocati di Alzetta, secondo i quali, in tema di incandidabilità, la stessa creerebbe una disparità di trattamento tra i candidati agli Enti locali e quelli alle elezioni nazionali ed europee.
“Leggeremo nel dettaglio la sentenza e valuteremo se presentare appello al Consiglio di Stato” la risposta dell’avvocato Andrea Falzone”
“Esprimiamo piena vicinanza personale e politica ad Andrea Alzetta per il mancato accoglimento del Tar del ricorso che chiedeva l’annullamento dell’atto di proclamazione degli eletti all’Assemblea Capitolina che lo aveva dichiarato incandidabile. E’ stata annullata la volontà elettorale di centinaia di persone ed è grave che non trovino spazio e voce in Assemblea Capitolina le istanze politiche e sociali di questa città da lui rappresentate. Si apre un vulnus democratico serio, che abbiamo il compito di colmare al più presto”. Lo dichiarano in una nota i consiglieri capitolini di Sel Gianluca Peciola, Gemma Azuni, Imma Battaglia e Anna Maria Cesaretti.
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