(Meridiananotizie) Roma, 16 dicembre 2011 – In una fase in cui l’economia e lo sviluppo locale appaiono fortemente condizionati dalle difficoltà della congiuntura nazionale ed internazionale, l’UPI Lazio presenta l’edizione 2011 del Rapporto sullo stato delle Province del Lazio, un documento prezioso che traccia lo stato di salute dei territori delle cinque province laziali – Roma, Frosinone, Viterbo, Latina e Rieti – e che si inserisce quest’anno nel vivo del dibattito politico-amministrativo sulle prospettive future delle Province del Lazio. Dal Rapporto emerge un quadro di forte criticità per l’economia delle famiglie e del sistema economico-produttivo laziale, che vede il suo progressivo allontanamento dai risultati delle più dinamiche Regioni-Capitali europee, soprattutto per quanto riguarda la capacità di creare lavoro. Indebitamento e sofferenze bancarie delle famiglie evidenziano ancora di più il peggioramento della situazione reddituale e finanziaria degli abitanti delle Province. Ma come ogni anno il Rapporto raccoglie ed analizza anche altri indicatori per definire il quadro regionale nel suo insieme, tra i quali i dati sulla popolazione, immigrazione, turismo, sanità, istruzione, politica e sulla sicurezza. Anche l’edizione 2011 del Rapporto sullo stato delle Province del Lazio contiene indagini campionarie realizzate dall’Eures che coinvolgono oltre duemila cittadini laziali su tematiche di particolare interesse economico e sociale. In particolare, una sezione importante è dedicata all’approfondimento del rapporto tra cittadini ed Amministratori locali riguardo alla funzione e all’operato degli Enti Provinciali, anche in relazione al dibattito sulla loro possibile soppressione. “Se il Rapporto sulle Province del Lazio – afferma il Presidente dell’UPI Lazio Antonello Iannarilli – si è sempre rivelato uno strumento estremamente importante per i territori della nostra regione e, soprattutto, per gli operatori che di questo territorio, a vario titolo, sono chiamati ad occuparsi, tanto più lo sarà quest’anno. E’ facilmente intuibile, infatti, come l’analisi dello stato delle nostre province sia basilare in un momento in cui l’esistenza delle stesse, per usare un eufemismo, è messa in forte discussione, non solo come comprensorio territoriale racchiuso in confini politici, ma come enti rappresentativi di ogni dinamica, dall’identità all’economia, di popoli. E’ importante questo Rapporto – sottolinea Iannarilli – anche perché fotografa le province di una regione speciale, quella di Roma Capitale. Una regione che dovrà fare i conti molto presto con la sua completa rivisitazione, che andrà totalmente ripensata. Proprio alla luce dei nuovi amplissimi poteri conferiti a Roma, anzi, assume carattere di assoluta urgenza pensare al ruolo dei territori che Roma non sono e non sono mai stati”. Il servizio di Domenico Lista
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