“Mi trovavo di fronte ad una salma ed alla legittima richiesta di una famiglia di esequie religiose” ha spiegato il prefetto. Marini: “ho evidenziato i rischi che si correvano nel portare ad Albano il feretro di Priebke, e le conseguenze si sono puntualmente verificate” 
(MeridianaNotizie) Roma, 16 ottobre 2013 – “Sono sconcertato ma sereno. Rispondo del mio operato al Governo con i fatti. E i fatti sono semplici. Mi trovavo di fronte ad una salma e alla legittima richiesta di una famiglia di esequie religiose. Che ho autorizzato in una struttura che aveva dato la sua disponibilità e in forma strettamente privata. Potevo forse negare una benedizione cristiana? I morti sono tutti uguali, quali che siano i crimini efferati di cui si sono macchiati da vivi”. Lo ha dichiarato il prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro in seguito agli scontri di Albano dovuti alla presenza della salma di Erich Priebke: “Quelle della benedizione al Gemelli era la prima delle soluzioni. Ma sono intervenute delle difficoltà che non sono dipese dalla mia volontà e che hanno reso quella struttura non disponibile”.
Il sindaco di Albano Nicola Marini non ci sta e continua a dichiarare la sua contrarietà a delle esequie non volute dalla comunità ne ovviamente da lui stesso. “Le tensioni erano scontate”, ha commentato il sindaco: “Ho cercato di rilevare quella che era la sensibilità della cittadinanza – ha spiegato Marini – la nostra sezione locale dell’Anpi e’ intitolata a Marco Moscati, partigiano ebreo ucciso alle Fosse Ardeatine. Ho evidenziato i rischi che si correvano nel portare ad Albano il feretro di Priebke, e le conseguenze si sono puntualmente verificate. Il prefetto ha consentito le esequie ad Albano, era scontato che ci fossero tensioni”. Pecoraro spiega perché non ha avvisato il sindaco: ” Come ho detto, non intendevo violare la riservatezza che doveva avere la cerimonia, contribuendo in questo modo a creare un clima che altri hanno creato. Non volevo metterlo in difficoltà. Il diritto alle esequie in una struttura privata prevaleva su qualsiasi altro invocato diritto. Era prevedibile che la notizia sarebbe filtrata, certo. Ma non dovevo chiedere il permesso per qualcosa che non era nella disponibilità del sindaco. Dovevo solo garantire l’esercizio di un legittimo diritto della famiglia. E insieme impedire che una funzione privata diventasse un’altra cosa, come ho fatto negando l’ingresso a chi intendeva trasformarla”.
Il risultato però come ben sappiamo è stato tutt’altro. Le cerimonia non solo non è stata privata, ma non si è proprio svolta a causa dei problemi di ordine pubblico, causati dall’arrivo dei neonazisti giunti dalla collina con il trenino delle cinque e i caschi integrali, come nel peggiore dei film. Il sindaco si è schierato a difesa del proprio comune per impedire l’arrivo del feretro, proseguendo una situazione assurda e grottesca, non voluta da nessuno, se non dal Prefetto del quale M5S e Sel chiedono chiedono ora le dimissioni e dai sacerdoti lefrebviani. Dal canto loro la confraternita dei lefebvriani, l’unica che ha accettato di celebrare le esequie dell’ex ufficiale delle Ss dopo la rinuncia da parte del vicariato ha dichiarato: “Nessun gesto ideologico dietro la decisione di celebrare i funerali dell’ex uffuciale delle Ss Erik Priebke da parte della Fraternità San Pio X, ma solo la convinzione che un cristiano che è stato battezzato e che ha ricevuto i sacramenti della Confessione e dell’Eucaristia, qualunque siano stati le sue colpe ed i suoi peccati, nella misura in cui muore riconciliato con Dio e con la Chiesa ha diritto alla celebrazione della S. Messa e alle esequie. Ribadiamo il nostro rifiuto di ogni forma di antisemitismo e di odio razziale ma anche dell’odio sotto tutte le sue forme. La religione cattolica è quella della misericordia e del perdono» spiega la Fraternità di San Pio X di Albano.
Ad intervenire in una vicenda che coinvolge molteplici fasce di cittadini dal punto di vista politico, sociale e religioso non potevano di certo mancare i membri di Forza Nuova: Il segretario nazionale del partito Roberto Fiore, presenterà addirittura un esposto-denuncia in merito a quanto accaduto ieri ad Albano Laziale. «Presenterò domani esposto denuncia alla Procura della Repubblica di Roma ed al Tribunale di Albano su ipotesi di reato che vanno dalla manifestazione non autorizzata alla violenza privata, alle percosse e ad eventuali reati collegati con la profanazione di cadavere – annuncia Fiore – nei confronti di quei signori il cui volto è visibile e che non appartengono alla cittadinanza di Albano, ma piuttosto alla Comunità ebraica romana. Lo stesso gruppo di facinorosi che si rese responsabile mesi fa dell’aggressione filmata ma mai perseguita di alcuni giovani di sinistra ( fra cui alcun ragazze) e che non sembra voler osservare nè leggi nè principi morali». Giusto per non farci mancare nulla, ora arrivano anche le denuncie contro gli ebrei perchè responsabili di aver manifestato la loro contrarietà alla celebrazione del funerale di un ufficiale nazista. Se ce lo avessero raccontato, non ci avremmo creduto.
Di Luisa Deiola
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