La nuova mission intende promuovere il sistema agroalimentare del Lazio in modo “moderno e innovativo”, racchiuso nel nuovo logo identificativo dell’agenzia.
(MeridianaNotizie) Roma, 5 novembre 2013 – Definire un percorso di rilancio attraverso l’individuazione di azioni volte a superare l’attuale situazione di stallo, uscire progressivamente dall’amministrazione controllata per riportare l’Arsial alle sue funzioni istitutive, di strumento di ricerca, innovazione e valorizzazione dei processi nel settore agroalimentare laziale. Sono questi gli obiettivi del nuovo piano strategico dell’Arsial, presentato dal governatore del Lazio, Nicola Zingaretti, dall’assessore all’Agricoltura Sonia Ricci e dal commissario straordinario dell’Agenzia regionale, Antonio Rosati. Recentemente, infatti, con una delibera di giunta, sono stati sbloccati circa 6 milioni di euro per il pagamento dei debiti cui potranno aggiungersi ulteriori 3 milioni di euro ricavati dalla vendita di terreni di proprietà dell’Arsial a Pescia Romana.
La nuova mission intende, appunto, promuovere il sistema agroalimentare del Lazio in modo “moderno e innovativo”, racchiuso nel nuovo logo identificativo dell’agenzia. Per Zingaretti “l’obiettivo è non avere più società che ogni anno perdono milioni di euro, noi abbiamo avviato una razionalizzazione del sistema delle imprese che sta portando a chiudere molte aziende, a tagliare posti nei consigli di amministrazione e revisori dei conti, salvaguardando la forza lavoro. In alcuni casi anche le aziende che rimangono vanno rivoluzionate con un occhio al risparmio e soprattutto con una mission che sia sempre più chiara.
In questo caso l’agricoltura attraverso l’Arsial per la promozione enogastronomica in Italia e nel mondo dei nostri prodotti, per il sostegno agli imprenditori e anche per iniziare una grande scommessa che è quella di dismettere il patrimonio, le terre ai giovani con dei bandi che partiranno a dicembre per favorire una nuova agricoltura giovanile e il patrimonio immobiliare che è fatto di casali, chiese e padiglioni al servizio dei comuni per ridare vita a questi luoghi attraverso progetti che nasceranno comune per comune per evitare che un patrimonio valutato oltre 300 milioni di euro alla fine vada disperso e distrutto”.
In particolare il piano strategico è incentrato su quattro funzioni principali, a parlarcene l’assessore Ricci. Il patrimonio dell’agenzia sarà alienato in due direzioni: da una parte una grande dismissione verso i Comuni, quindi facilitando una grande parte di chiese, scuole, piazze e strade, perché l’Agenzia ha anche di questo, per favorire progetti o di socialità o economici, a titolo non oneroso stiamo trasferendo ai Comuni. Dall’altra reperendo le risorse: abbiamo farmacie, sportelli bancari, ristoranti. A dicembre vorremo dare un primo segnale con un primo bando, per la prima volta in Italia, di un utilizzo intelligente dei territori”, ha sottolineato Rosati.
Il servizio di Mariacristina Massaro
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