Il «salto di qualità», rilevano sempre gli investigatori, trova riscontro anche in numerosi atti giudiziari, che delineano e ripercorrono circa trent’anni di storia criminale italiana dal 1981al 2013. Da qui il nome «Operazione trent’anni»
(MeridianaNotizie) Roma, 13 novembre 2013 – Blitz della Guardia di finanza e dei carabinieri del Ros, che hanno sequestrato beni per 25 milioni di euro a Ernesto Diotallevi, ritenuto dagli inquirenti uno dei capi storici della «banda della Magliana». Tra i beni sequestrati anche un’abitazione di lusso in piazza Fontana di Trevi, composta da 14 vani e mezzo,e un complesso turistico in Sardegna.
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Il tribunale di Roma ha disposto il sequestro di quote societarie, capitale sociale e patrimonio aziendale di sette società di capitali, attive nel settore della compravendita di immobili, della costruzione di imbarcazioni da diporto e sportive, del commercio di energia elettrica, dei trasporti marittimi e delle holding impegnate nelle attività gestionali; di una società liberiana, titolare di una lussuosa villa sull’Isola di Cavallo, in Corsica; di nove veicoli, tra auto e moto; di 42 immobili a Roma, Gradara e Olbia. Il decreto è stato recapitato a Diotallevi, alla moglie Carolina Lucarini, ai figli Mario e Leonardo e ad alcuni prestanome.
In passato, in qualità di esponente di spicco della banda della Magliana, organizzazione che nel corso del tempo è arrivata a controllare la quasi totalità delle più lucrose attività delinquenziali di Roma e del Lazio, Diotallevi sarebbe giunto a conquistare il consenso anche di vari boss della mafia siciliana, come dichiarato anche da più pentiti.
Servizio di Cristina Pantaleoni
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