L’avvento di terapie oncologiche sempre più potenti e mirate sta aumentando la sopravvivenza dei pazienti e l’aspettativa di vita della popolazione generale.
(MeridianaNotizie) Roma, 19 febbraio 2014 – In Italia, secondo i dati Osmed 2013, tra i primi dieci principi attivi a maggior spesa farmaceutica ospedaliera, ben sei sono farmaci oncologici. Numerosi studi dimostrano che la crescente disponibilità di nuovi farmaci contro il tumore, sempre più potenti e selettivi, sta contribuendo all’incremento del tasso di sopravvivenza dei pazienti oncologici e all’aumento dell’aspettativa di vita della popolazione generale. Grazie ai progressi fatti nel campo delle terapie, oltre che della prevenzione e della diagnosi precoce, sempre più pazienti possono guarire o essere curati per molti anni, rendendo il cancro, di fatto, una malattia cronica.
Su questi temi si sono confrontati oggi a Roma, alla Biblioteca del Senato, numerosi esperti europei nel Convegno: “Modelli di valutazione farmaco-economica e sostenibilità in ambito oncologico” all’interno dell’Unione Europea. «Quando un farmaco funziona, va finanziato: ovviamente non basta che sia nuovo, deve essere dimostrato su basi scientifiche che contribuisce alla salute delle persone», ha dichiarato Lorenzo Mantovani, Docente di Farmaco-Economia presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II. A partecipare all’evento anche Ermanno Buratti, direttore generale di Astellas, azienda farmaceutica giapponese tra le 20 più importanti al mondo, con una pipeline specificamente dedicata alla ricerca di nuovi meccanismi d’azione nel trattamento delle neoplasie.
Il servizio di Mariacristina Massaro
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