(Meridiananotizie) Isola del giglio, 17 gennaio 2012 – Sono sette i varchi che i palombari della Marina militare del Gos, il Gruppo Operativo Subacquei, hanno aperto sul lato dritto della Costa Concordia utilizzando microcariche esplosive. I varchi, spiegano allo Stato maggiore della Marina, sono stati aperti «al fine di permettere ai sommozzatori di raggiungere parti della nave sommerse e non ancora ispezionate ma anche per creare ulteriori vie di fuga ai soccorritori per eventuale abbandono in caso di emergenza».
Sarà alto fino a domani il rischio che le forti correnti possano provocare lo spostamento della della nave Costa Concordia. È quanto emerge dai modelli di previsione elaborati dall’Enea nell’ambito del progetto pilota Primi (PRogetto pilota Inquinamento Marino da Idrocarburi), finanziato dall’Agenzia Spaziale Italiana (Asi) e coordinato dalla Telespazio. Controllare costantemente l’andamento delle correnti è fondamentale per riuscire a prevedere il rischio che la nave, spostandosi, possa scivolare sul fondo e che la nafta possa disperdersi in mare. «Il rischio è che le correnti possano portare al distacco della nave dal punto in cui si è ancorata lungo la scarpata di 70 metri», spiega Paolo Ruti, responsabile dell’Unità tecnica di Modellistica energetico-ambientale dell’Enea. «Le previsioni, valide per i prossimi quattro giorni, prevedono – prosegue Ruti – forti correnti da Sud sul lato Ovest dell’isola del Giglio e correnti di Sud-Est nella costa Est dell’isola, dove si trova la nave».
Le correnti più forti, previste per oggi e domani, sono dirette verso le coste toscane. ‘In caso di dispersione di inquinanti, la parte più leggera della nafta sarebbe spinta a Nord dell’Argentario«. Bisogna inoltre considerare che la nafta è particolarmente densa e viscosa. Per questo motivo soltanto in parte potrebbe salire in superficie in caso di dispersione. Una parte consistente resterebbe quindi sul fondo, con conseguenze molto serie per l’ecosistema marino.
Il servizio di Domenico Lista